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Sedici valzer (tedesco: Sechzehn Walzer), op. 39, è una serie di 16 brevi valzer per pianoforte scritti da Johannes Brahms. Furono composti nel 1865 e pubblicati nel 1866, dedicati al critico musicale Eduard Hanslick.
Neue Liebeslieder (Nuove canzoni d'amore), Op. 65, scritta nel 1869-1874 da Johannes Brahms, è una raccolta di brani per quattro voci soliste e pianoforte a quattro mani. I Neue Liebeslieder sono stati scritti dopo il successo dei popolari Liebeslieder Walzer, op. 52, dei quali costituiscono il proseguimento ideale.
I Liebeslieder-Walzer, Op. 52: 18 Liebeslieder-Walzer, è un ciclo di lieder per quattro voci (soprano, contralto, tenore e basso) e pianoforte a quattro mani, composto da Johannes Brahms nel 1868-1869.Il quartetto vocale viene impiegato in modo diverso a seconda della scelta del compositore. Alcuni brani sono interamente condotti in quattro parti; altri oppongono una voce alle altre tre o due a due; altri ancora sono scritti per due parti o per una voce solista.
Johannes Brahms (pron. [ˈbrams]; Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco del periodo tardo-romantico. Il critico musicale Eduard Hanslick, contemporaneo del compositore, indicò in Brahms l'antagonista della "musica avveniristica" wagneriana, ascrivibile a quel filone neoromantico (al quale appartenevano anche Liszt e Berlioz) che intendeva trasferire nell'opera musicale i tratti letterari e collocava il fatto musicale all'interno di un programma che, affermando l'emancipazione rispetto al rigido impianto formale classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo estremo di Richard Wagner, è invece attraversato da una profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. La musica brahmsiana, orientata a un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e sofferta, si accompagna alla tendenza a prediligere la spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di riflessione e ripiegamento, esprime un senso di affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto nell'ultima produzione pianistica, sinfonica e cameristica).In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto dell'"avvenirismo" wagneriano e l'estraneità al teatro musicale ne fecero un esponente di un filone in controtendenza rispetto alle avanguardie. Dal punto di vista della tecnica musicale Brahms fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti "concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella rivisitazione dei generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decadente (cioè profondamente consapevole di trovarsi sullo spartiacque di un mutamento culturale ed epocale) rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative. In proposito ha scritto Giorgio Pestelli: "La modernità di Brahms consiste prima di tutto nella sua ricchezza di spirito critico, di adeguatezza alla vastità della tradizione. Proprio per la sua cultura, Brahms ha capito che quel progresso esaltato dal mondo scientifico della sua epoca, in arte è un concetto fasullo, ha capito che ciò che conta non è fare una cosa, ma rifarla". (Giorgio Pestelli, Canti del destino. Studi su Brahms, Einaudi, Torino, 2000).