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I Vangeli (talvolta indicati nel complesso con Vangelo) sono libri che raccontano la vita e la predicazione di Gesù di Nazareth e quindi la base su cui si fonda il cristianesimo. "Vangelo" deriva dalla parola greca εὐαγγέλιον (evanghélion), che arriva all'italiano attraverso il latino evangelium e significa letteralmente "lieto annunzio" o "buona notizia". Nell'arco di diversi secoli furono composti numerosi testi designati come "vangeli", sebbene di genere letterario diverso. Alcuni di essi, diffusi nei primi secoli di vita della comunità cristiana, sono andati persi, divenendo noti solo per la citazione della loro esistenza in opere successive alla loro composizione; parte di questi sono stati riscoperti grazie ai ritrovamenti archeologici a partire dal XIX secolo. Tra i vangeli sopravvissuti fino ai nostri giorni, i quattro più antichi, che narrano la vita, morte e resurrezione di Gesù Cristo (Vangelo secondo Matteo, Vangelo secondo Marco, Vangelo secondo Luca e Vangelo secondo Giovanni) sono considerati canonici dalle confessioni cristiane, che considerano gli altri vangeli apocrifi.
I vangeli apocrifi sono un eterogeneo gruppo di testi a carattere religioso che si riferiscono alla figura di Gesù Cristo che nel tempo sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana. Fanno parte della "letteratura apocrifa", un fenomeno religioso e letterario rilevante del periodo patristico. Sovente dotati dell'attribuzione pseudoepigrafa di qualche apostolo o discepolo, furono esclusi dalla pubblica lettura liturgica in quanto in contraddizione con l'ortodossia cristiana. Il termine "apocrifo" ("da nascondere", "riservato a pochi") è stato coniato dalle prime comunità cristiane.
Il Vangelo secondo Luca (in greco: Κατὰ Λουκᾶν εὐαγγέλιον) è uno dei vangeli canonici del Nuovo Testamento ed è suddiviso in 24 capitoli. Narra della vita di Gesù e si apre con le nascite miracolose di Giovanni Battista e di Gesù, per poi descrivere il ministero di quest'ultimo in Galilea, fatto di predicazione, esorcismi e miracoli; dopo aver rivelato ai discepoli la propria natura divina con la trasfigurazione, Gesù si reca a Gerusalemme, dov'è crocifisso e sepolto per poi risorgere, comparire ai suoi discepoli e infine ascendere al cielo.
Il Vangelo secondo Giovanni è uno dei quattro vangeli canonici contenuti nel Nuovo Testamento della Bibbia cristiana. Esso si presenta come la trascrizione da parte di autori anonimi della testimonianza del «discepolo che Gesù amava» (cfr. 21, 20-24; allo stesso risultato si perviene anche confrontando 19, 25 con 19, 35), che la tradizione identifica con l'apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo. Oggi gli studiosi fanno comunque spesso riferimento anche a una scuola giovannea nella quale sarebbe maturata la redazione del vangelo e delle lettere attribuite all'apostolo. Scritto in greco, è composto da 21 capitoli e come gli altri vangeli narra il ministero di Gesù. Il Vangelo secondo Giovanni è notevolmente diverso dagli altri tre vangeli, detti sinottici, anche se sembra presupporre la conoscenza almeno del Vangelo secondo Marco, di cui riproduce talvolta espressioni peculiari. Mentre i sinottici si basano sulla predicazione del Regno di Dio da parte di Gesù, il quarto vangelo approfondisce la questione dell'identità del Cristo, inserendo ampie digressioni teologiche. In particolare Gesù viene identificato con il Logos divino, preesistente alla formazione del mondo. Il concetto di "logos" era stato utilizzato in vario modo nella filosofia greca già da alcuni secoli; ne scrivono ad esempio Cleante ed altri filosofi stoici. Giovanni, però, se ne distacca sottolineando ripetutamente anche l'umanità di Gesù, che, per esempio, scoppia in lacrime per la morte di Lazzaro.
Il Nuovo Testamento (koin greca: ) la raccolta dei 27 libri canonici che costituiscono la seconda parte della Bibbia cristiana e che vennero scritti in seguito alla vita e alla predicazione di Ges di Nazareth. Nuovo Testamento o Nuovo Patto un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare il nuovo patto stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Ges Cristo. I testi sono scritti in greco della koin e rivelano di fondo un ambiente semitico.
Il Vangelo secondo Marco (in greco: Κατὰ Μᾶρκον) è il secondo dei quattro vangeli canonici del Nuovo Testamento. La maggioranza degli studiosi moderni, però, concorda sul fatto che sia stato il primo ad essere scritto, per poi essere usato come fonte per gli altri due vangeli sinottici (il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Luca), in accordo con la teoria della priorità marciana. Si tratta di un testo la cui versione pervenuta è in lingua greca e di autore anonimo, che l'antica tradizione cristiana attribuisce a Marco evangelista, anche noto come Giovanni Marco, cugino di Barnaba. Alcuni studiosi ritengono oggi che il Vangelo secondo Marco, come gli altri vangeli, siano di autori ignoti che non furono neppure testimoni oculari. L'attribuzione a Marco secondo alcuni troverebbe riscontro in indizi che sembrano confermare che l'autore fosse un discepolo di Pietro apostolo. Il teologo Raymond Brown evidenzia comunque che, tra gli studiosi, "pochi oggi accetterebbero questa spiegazione" anche perché "il processo formativo dei Vangeli necessitò decenni di predicazioni e insegnamenti, dando forma a singoli elementi e a collezioni di storie di miracoli, detti, parabole, etc...". L'opera è scritta in greco koine e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva risale attorno al 65-70, probabilmente a Roma, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte, probabilmente in parte formulate in aramaico. È composto da 16 capitoli e come gli altri vangeli narra il ministero di Gesù, descrivendolo in particolare come il Figlio di Dio e fornendo numerose precisazioni linguistiche, pensate in particolare per i lettori di lingua latina e, in generale, non ebrei. Il vangelo racconta la vita di Gesù dal suo battesimo per mano di Giovanni Battista alla tomba vuota e all'annuncio della sua resurrezione, ma si concentra principalmente sui fatti dell'ultima settimana della sua vita. La narrazione concisa rappresenta Gesù come un uomo d'azione, un esorcista, un guaritore e un operatore di miracoli. Gesù viene chiamato "Figlio dell'Uomo", "Figlio di Dio", e il "Cristo" (traduzione in greco di "messia"). Due temi importanti del Vangelo secondo Marco sono il segreto messianico e la difficoltà dei discepoli nel comprendere la missione di Gesù. Riguardo al primo aspetto, Gesù ordina frequentemente di mantenere il segreto riguardo aspetti della sua identità e di particolari azioni. Le difficoltà dei discepoli appaiono invece, ad esempio, nella loro difficoltà nel comprendere le parabole (Gesù ne spiega loro il significato, in segreto) e le conseguenze dei miracoli che egli compie dinanzi a loro.
Il Vangelo secondo Tommaso (in copto: ⲡⲉ̅ⲩ̅ⲁ̅ⲅⲅ̅ⲉⲗ̅ⲓⲟⲛ̅ ⲡⲕ̅ⲁ̅ⲧⲁ ⲑ̅ⲱ̅ⲙⲁⲥ), noto anche come Vangelo di Tommaso, è un vangelo che non narra la vita di Gesù ma ne raccoglie i detti (114 o 121 a seconda della numerazione proposta dagli studiosi moderni).L'attribuzione interna del vangelo è all'apostolo «Didimo Giuda Tommaso»; la visione che emerge dal Vangelo secondo Tommaso è che il Regno di Dio sia già presente sulla Terra e che la luce divina, presente all'interno di tutti gli uomini, può permettere loro di vedere il Regno ed entrarvi. Il vangelo è noto in forma completa tramite la versione in lingua copta conservata in uno dei manoscritti di Nag Hammadi, scoperti nel 1945 nell'omonima località egiziana; il manoscritto, un codice, è legato con un metodo ora noto come legatura copta, risale al 340 circa ed è conservato al Museo copto del Cairo. Fu solo dopo il ritrovamento di questo manoscritto completo in lingua copta che gli studiosi si accorsero che diversi frammenti della versione originale in lingua greca erano stati già scoperti: tre erano tra i Papiri di Ossirinco scoperti nel 1897, altri due furono trovati sempre a Ossirinco nel 1903, apparentemente provenienti dalla stessa raccolta di detti che conteneva i frammenti in greco del Vangelo di Tommaso (P. Oxy. I 1; IV 654; IV 655) e datati alla prima metà del III secolo, mentre un ulteriore frammento greco scoperto nel 1905 è stato datato a prima del 200.Secondo il criterio di analisi hapax legomenon, Vangelo secondo Tommaso è indipendente dal testo dei vangeli canonici per il 60-70% delle sentenze o detti. Data la sua relazione con questi testi, la sua data di composizione è dibattuta tra gli studiosi: alcuni lo ritengono contemporaneo dei vangeli sinottici, se non addirittura antecedente a questi, risultando in una datazione intorno al 50/60 ma comunque non posteriore alla fine del I secolo; la maggioranza degli studiosi ritiene che sia successivo, in quanto mostrerebbe una dipendenza parziale dai vangeli canonici, e lo datano tra il 120 e il 140 circa.
Matteo (Cafarnao, 4/2 a. C. – Etiopia, 24 gennaio 70 o 74) fu, secondo i Vangeli, uno dei dodici apostoli di Gesù e, secondo la tradizione, l'autore del Vangelo secondo Matteo. In questo stesso vangelo viene chiamato "il pubblicano" e descritto come esattore delle tasse prima della chiamata di Gesù; in Marco e Luca lo stesso pubblicano viene chiamato Levi, anche se non viene esplicitamente identificato con l'apostolo Matteo. Matteo non va confuso con l'apostolo quasi omonimo Mattia. Gli studi moderni sulla reale identità dell'autore del Vangelo secondo Matteo hanno opinioni discordanti. Attualmente, comunque, la quasi unanimità degli studiosi, inclusa la più autorevole esegesi cristiana, ritiene che l'apostolo Matteo, in merito al vangelo attribuitogli, non sia stato l'autore e neppure un testimone oculare e che "c'è un accordo quasi unanime nei circoli scientifici di oggi che l'evangelista è sconosciuto, anche se continuiamo a usare il nome «Matteo». La sua dipendenza da Marco (e da Q, un corpo dei detti di Gesù in greco, noto anche a Luca) indica che non era un testimone oculare del ministero di Gesù". Anche in merito all'attribuzione a Matteo della Fonte Q, gli esegeti della Bibbia di Gerusalemme precisano: "Alcuni hanno perfino proposto di identificare la fonte Q (raccolta soprattutto di «parole» di Gesù) con Matteo, del quale Papia dice che ha messo in ordine i «detti» del Signore. Ma Papia usa la stessa espressione per indicare Marco (cf anche il titolo della sua opera) e nulla permette di pensare che il Matteo di cui parla abbia contenuto solo dei logia [detti di Gesù]". A Matteo sono anche tradizionalmente riferiti dei testi apocrifi: il Vangelo dello pseudo-Matteo, che parla dell'infanzia di Cristo, gli Atti di Matteo e il Martirio di Matteo che ne descrivono la predicazione. Secondo la tradizione della Chiesa, Matteo viene raffigurato insieme ad un uomo alato che lo ispira o gli guida la mano mentre scrive il Vangelo; l'uomo alato è uno dei quattro esseri viventi presenti nel libro di Ezechiele e nel libro dell'Apocalisse e ciò perché il Vangelo di Matteo esordisce con la genealogia terrena e l'infanzia di Gesù Figlio dell'uomo, sottolineandone quindi l'umanità.