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La via Prenestina è una via consolare romana, che congiunge Roma a Palestrina. Inizialmente si chiamava via Gabina, da Gabii, antica città del Latium vetus, dove la via terminava. Il nome attuale, invece, deriva da Preneste (lat. Praeneste), l'antico nome di Palestrina, dove la via fu prolungata.
La via Clodia Nova o Clodia Secunda fu una strada romana che permetteva il passaggio dalla Toscana alla Lunigiana. Il suo percorso iniziava a Pisa si dirigeva a Lucca, risaliva il versante destro del fiume Auser (Serchio), attraversava la Garfagnana fino alla città di Piazza al Serchio, dopo Minucciano valicava il Passo di Tea (955 m) e giungeva a Fosdinovo per concludersi all'antica Luni con il suo porto sul mar Ligure. La via Clodia Nova è da distinguersi dalla via Clodia, costruita nel 225 a.C., che collegava Roma a Rusellae in un percorso intermedio tra via Cassia e via Aurelia.
La via Cassia fu un'importante via consolare romana, realizzata in Età ellenistica, che collegava Roma ad fines Clusinorum e a Clusium, dopo avere attraversato alcune città etrusche come Volsinii e Urbs vetus (Orvieto); da Clusium fu poi prolungata a Cortona, Arezzo e Fiesole (nei cui pressi fu fondata Florentia), per poi essere di nuovo prolungata verso la costa toscana attraverso Pistoia e Lucca; da lì proseguiva verso Luna (colonia romana), congiungendosi altresì alla via Aurelia e alla via Aemilia Scauri.
Le strade consolari sono le vie di comunicazione dell'Impero romano fatte costruire per volere dei consoli, sia per scopi militari che per ragioni economiche. Le principali strade consolari in Italia sono dieci: Aurelia, Cassia, Flaminia, Salaria, Tiburtina, Casilina, Appia, Emilia, Postumia, Capua-Regium, Nomentana e Prenestina. Esse furono costruite dagli antichi romani per trasportare merci o per favorire il passaggio di carovane e soldati. Il loro tracciato con i secoli ha subìto diverse modifiche, in genere prolungamenti.Ad oggi, alcune di esse sono strade statali o regionali, mentre altre conservano il loro antico manto in pietra e non sono più utilizzate.
L'area archeologica di Sovana è un sito archeologico che si trova a Sovana, una frazione del comune di Sorano, in Provincia di Grosseto. Il paese è noto per essere stato un importante centro etrusco e medievale.
Per siti archeologici dell'Italia antica si intende un elenco delle principali località italiane dove sono presenti scavi o materiale archeologico (inclusi i principali Musei) in un periodo successivo all'epoca preistorica e protostorica, che ebbe inizio con la colonizzazione greca nell'Italia meridionale, con quella punica nelle isole del Mediterraneo occidentale, oltre all'arrivo degli Etruschi e poi dei Romani al centro e dei Celti al nord. Il termine è invece fissato alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.).
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.