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Il Vietnam (AFI: /vjetˈnam/; in vietnamita Việt Nam), ufficialmente Repubblica Socialista del Vietnam (Cộng hòa xã hội chủ nghĩa Việt Nam), è uno Stato del sud-est asiatico. Confina a nord con la Cina, a ovest con il Laos e la Cambogia, mentre a est e a sud si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, che tra l'isola cinese di Hainan e il nord del Vietnam forma il golfo del Tonchino. A sud, per un breve tratto, il Vietnam si affaccia sul golfo del Siam. Il Vietnam è una repubblica costituzionale di tipo socialista; l'attuale capo dello Stato è Nguyễn Phú Trọng che allo stesso tempo è anche Segretario generale del Partito Comunista del Vietnam, mentre capo del governo è Nguyễn Xuân Phúc. La lingua ufficiale è il vietnamita. Nel 1986, il governo ha avviato una serie di riforme economiche e politiche chiamate Đổi mới, riforme che hanno aperto il Vietnam al libero mercato e all'integrazione nell'economia mondiale. Nel 2000, la nazione ha riallacciato le relazioni diplomatiche con il resto del mondo, e sempre dal 2000, sta registrando una rapida crescita economica e sociale, crescita che, per quasi due decenni si è assestata a livelli tra il 7% e l’8% del PIL su base annua, abbattendo la povertà e favorendo l'aumento dei salari.
Il Vietnam del Sud o Repubblica del Vietnam è il nome comunemente usato per indicare uno Stato esistito tra il 1955 e il 1976 nella parte meridionale del Vietnam che si trovava a sud del 17º parallelo. Era contrapposto politicamente al Vietnam del Nord e situato a sud di esso. La divisione del Vietnam fu dichiarata durante la conferenza di Ginevra, dopo la fine del dominio francese in Indocina. Aveva come capitale Saigon, tuttora città più popolosa del Vietnam col nome ufficiale di Città di Ho Chi Minh dal nome del segretario e leader indiscusso del Partito Comunista del Vietnam del Nord, sino alla morte avvenuta nel 1969. Il Vietnam del Sud era alleato con gli Stati Uniti in contrapposizione al Vietnam del Nord, paese comunista appoggiato da Cina e Unione Sovietica che, alla fine della guerra del Vietnam prevalse e riunificò il paese.
La guerra del Vietnam (in inglese Vietnam War, in vietnamita Chiến tranh Việt Nam), nota nella storiografia vietnamita come guerra di resistenza contro gli Stati Uniti (in vietnamita Kháng chiến chống Mỹ) o anche come guerra statunitense (Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước, letteralmente “guerra contro gli statunitensi per salvare la nazione”) fu un conflitto armato combattuto in Vietnam fra il 1º novembre 1955 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-comunista) e il 30 aprile 1975 (con la caduta di Saigon, il crollo del governo del Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita sotto la dirigenza comunista di Hanoi). Il conflitto si svolse prevalentemente nel territorio del Vietnam del Sud e vide contrapposte le forze insurrezionali filocomuniste – sorte in opposizione al governo autoritario filostatunitense costituitosi nel Vietnam del Sud – e le forze governative della cosiddetta Repubblica del Vietnam – creata dopo la conferenza di Ginevra del 1954, successiva alla guerra d'Indocina contro l'occupazione francese. Il conflitto, iniziato fin dalla metà degli anni cinquanta con il primo manifestarsi di un'attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo sudvietnamita, vide il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti d'America, che incrementarono progressivamente secondo la strategia dell'escalation le loro forze militari in aiuto al governo del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un'enorme quantità di forze terrestri, aeree e navali dal 1965 al 1972, con un picco di 550.000 soldati nel 1969. Nonostante questo spiegamento di forze, il governo degli Stati Uniti non riuscì a conseguire la vittoria politico-militare, ma subì al contrario pesanti perdite, finendo per abbandonare nel 1973 il governo del Vietnam del Sud. In appoggio alle forze statunitensi parteciparono al conflitto anche contingenti inviati dalla Corea del Sud, dalla Thailandia, dall'Australia, dalla Nuova Zelanda e dalle Filippine. Sull'altro versante, intervenne direttamente in aiuto delle forze filocomuniste dell'FLN (definite Viet Cong dalle autorità statunitensi e sudvietnamite) l'esercito regolare del Vietnam del Nord, che infiltrò, a partire dal 1964, truppe sempre più numerose nel territorio del Vietnam del Sud, impegnandosi in duri combattimenti contro le forze statunitensi nel corso di offensive culminate nella campagna di Ho Chi Minh nel 1975. La Cina e l'Unione Sovietica, inoltre, appoggiarono il Vietnam del Nord e le forze Viet Cong con continue e massicce forniture di armi e con il loro appoggio politico-diplomatico. Essa non fu un conflitto formalmente dichiarato tra potenze sovrane: poté essere descritta come un'azione di livello minore o di differente natura, continuando la tendenza seguita dalla fine del secondo conflitto mondiale di proiettare il termine "guerra" in un nuovo contesto, come per la guerra di Corea, che venne definita come un'"azione di polizia" sotto la supervisione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. La guerra del Vietnam non interessò soltanto il territorio del Paese asiatico, ma coinvolse progressivamente il Laos (ufficialmente neutrale, ma in realtà oggetto di operazioni belliche segrete statunitensi e di infiltrazioni continue di truppe nordvietnamite) e la Cambogia, interessata massicciamente da attacchi aerei e terrestri americani (1969-1970) e infine invasa dalle forze nordvietnamite in appoggio alla guerriglia degli Khmer rossi. Anche lo stesso Vietnam del Nord venne ripetutamente colpito da pesanti e continui bombardamenti degli aerei statunitensi (dal 1964 al 1968 ed ancora nel 1972), sferrati per indebolire le capacità militari nordvietnamite e per frantumare la volontà politica del governo di Hanoi di continuare la lotta insurrezionale al sud. La guerra ebbe fine il 30 aprile 1975, con la caduta di Saigon, in cui gli Stati Uniti subirono la prima vera sconfitta politico-militare della propria storia, e dovettero accettare il totale fallimento dei loro obiettivi politici e diplomatici.
La storia del Vietnam copre un periodo di più di 2.700 anni. Le relazioni storiche più importanti del Vietnam sono avvenute con la Cina. La preistoria del Vietnam comprende resoconti leggendari su un regno conosciuto come Văn Lang (III millennio a.C.) che comprendeva quelle che oggi sono la regione autonoma del Guangxi e la provincia di Guangdong, così come la parte settentrionale del Vietnam. In seguito, le dinastie cinesi governarono in Vietnam per la maggior parte del periodo che va dal 207 a.C. fino al 938 quando il Vietnam riacquistò la sua indipendenza. Il Vietnam è rimasto uno stato tributario del suo vicino più potente, la Cina, per gran parte della sua storia ma respinse diverse invasioni dei cinesi e tre invasioni dei Mongoli tra il 1255 e il 1285. Il periodo di indipendenza si concluse nella seconda metà del XIX secolo, quando il paese fu colonizzato dalla Francia, che conquistò anche la Cambogia e i vicini regni del Laos formando l'Indocina francese. Verso la fine della seconda guerra mondiale, il Giappone imperiale espulse i francesi e occupò il Vietnam, dando modo al movimento di liberazione Viet Minh di organizzarsi. Con la resa del Giappone e la successiva rivoluzione di agosto, il 2 settembre 1945 fu proclamata l'indipendenza della neonata Repubblica Democratica del Vietnam. La Francia ristabilì subito il suo dominio coloniale ma nel 1954 fu sconfitta dai Viet Minh nella guerra d'Indocina. I successivi accordi di Ginevra divisero in due il Paese con la promessa di elezioni democratiche e di una prossima riunificazione. A nord fu riconosciuta la Repubblica Democratica del Vietnam, che divenne nota come Vietnam del Nord, mentre il filo-occidentale Vietnam del Sud entrò nella sfera d'influenza degli Stati Uniti, che si sostituirono ai francesi nella lotta al comunismo. La divisione, invece di portare ad una riunificazione pacifica, portò alla guerra del Vietnam, durante la quale la Repubblica Popolare Cinese e l'Unione Sovietica sostennero il Nord mentre gli Stati Uniti appoggiarono il Sud. Il conflitto si concluse con la caduta di Saigon nell'aprile del 1975, che sancì la riunificazione del Paese da parte dei vincitori comunisti. Dopo la riunificazione nel 1975, il Vietnam soffrì la repressione e l'isolamento della comunità internazionale a causa della guerra fredda e dell'invasione vietnamita della Cambogia. Nel 1986, il Partito Comunista del Vietnam cambiò la sua politica e iniziò le riforme economiche del settore privato simili a quelli perseguite in Cina. Dalla fine degli anni ottanta, il Vietnam ha goduto così di una notevole crescita economica.
La seguente è una cronologia della guerra del Vietnam e degli eventi significativi che la precedettero creandone le condizioni. 1940 – settembre: seconda guerra mondiale, i giapponesi stabiliscono basi militari nell'Indocina francese approfittando della debolezza della Francia, occupata dai tedeschi; il comunista Ho Chi Minh emerge come capo della resistenza anti-giapponese. 1945 – marzo: i giapponesi attaccano le guarnigioni francesi dell'Indocina e si impossessano del paese; agosto: resa del Giappone, le forze giapponesi in Indocina si arrendono a nord alle truppe cinesi e a sud a quelle anglo-francesi. 1946 - I francesi tentano di restaurare il loro dominio coloniale in Indocina, ma il Viet Minh resiste. Inizia la Guerra d'Indocina. 1949 – Mao Tse Tung consolida il potere dei comunisti in Cina. 1950 – La Guerra di Corea è indicativa di una grossa minaccia in Asia. Gli Stati Uniti arrivano a coprire il 75% delle spese militari francesi per la guerra d'Indocina. 1954 – I francesi sono sconfitti a Dien Bien Phu, dopo che gli Stati Uniti si rifiutano di fornire supporto aereo. Gli Accordi di Ginevra vengono firmati da francesi e Vietminh, stabilendo la Commissione Internazionale di Controllo, definendo come linea di demarcazione temporanea il 17º parallelo, che dividerà il Vietnam in due e creando un piano per elezioni libere in Vietnam entro luglio 1956. Ngô Đình Diệm prende il potere nel Vietnam del Sud. Gli Stati Uniti inviano supporto tecnico e finanziario, aspettandosi in cambio riforme sociali e agrarie.Viene formata la SEATO, da: Pakistan, Thailandia, Filippine, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Vietnam del Sud, Laos e Cambogia si uniranno in seguito. Le nazioni concordano di consultarsi sulle questioni militari; l'impegno non è così stretto o vincolante come quello richiesto dalla NATO. 1955 – In gennaio gli Stati Uniti iniziano ad aiutare il governo di Saigon occupandosi dell'addestramento dell'esercito sudvietnamita.In luglio, a Mosca, Ho Chi Minh accetta l'aiuto sovietico dopo aver negoziato a Pechino l'assistenza cinese. Il 23 ottobre Diem sconfigge Bao Dai in un referendum e diventa capo di Stato il 26 ottobre proclama la repubblica del Vietnam, autonominandosi presidente. 1956 – Nessun'elezione si svolge in Vietnam del Nord e Vietnam del Sud. Diem mette fuori legge l'opposizione e le elezioni dei capi villaggio. 1957 – L'Unione Sovietica propone che sia il Nord che il Sud Vietnam siano ammessi come stati separati all'ONU.l'8 maggio, in una visita negli Stati Uniti di dieci giorni, Diem incontra il presidente Eisenhower: gli USA riconfermano il sostegno al suo regime. In ottobre, nel Sud inizia l'insurrezione comunista, mentre ad Hanoi si organizzano trentasette compagnie armate nel delta del Mekong. Durante l'anno vengono uccisi circa quattrocento funzionari sudvietnamiti. 1960 – L'opposizione politica nel Vietnam del Sud diventa sotterranea. Accadono sporadici atti di terrorismo; i Vietcong chiedono, e ottengono, aiuto dal Vietnam del Nord. I Vietcong conducono una campagna per assassinare i capi villaggio nominati da Diem.1961 – John F. Kennedy invia 1364 consiglieri americani nel Vietnam del Sud. Ancora nessuna riforma agraria. Un'operazione militare aerea statunitense viene ordinata per bombardare obiettivi nel Vietnam del Sud, ma l'operazione viene cancellata poco prima del decollo. 1962 – Il numero di consiglieri statunitensi sale a 9865. I piloti dell'aeronautica statunitense bombardano clandestinamente il Vietnam del Sud, in un tentativo di destabilizzare il governo di Diem. 1963 – 15.500 americani in Vietnam. Diem perde la presa sui rivoluzionari buddisti. Kennedy concorda con i generali sudvietnamiti per la rimozione di Diem. Con la CIA che comunica l'approvazione di Kennedy, Diem viene assassinato in un colpo di Stato militare e gli succedono alcuni comandanti militari. John F. Kennedy viene assassinato a Dallas.1964 – La situazione nel Vietnam del Sud si deteriora rapidamente. In agosto avviene l'incidente del Golfo del Tonchino. La Risoluzione del Golfo del Tonchino, passata dal Congresso statunitense, dà a Lyndon B. Johnson mano libera per proteggere le forze statunitensi in Vietnam. Johnson prende una posizione moderata sul Vietnam, durante la sua campagna elettorale, ma in privato concorda nel non interrompere la politica di Kennedy sul Vietnam, ora apparentemente radicata. 1965 – In febbraio, gli USA iniziano a bombardare con insistenza il Vietnam del Nord, dopo gli attacchi di Pleiku. In marzo, i Marines sbarcano a Đà Nẵng per dare il via a un'azione militare su vasta scala. In maggio, si ha una pausa di 6 giorni nei bombardamenti. In agosto, 125.000 soldati americani sono in Vietnam. In dicembre, i bombardamenti americani si fermano nuovamente, senza reazioni apparenti da parte dei Vietnamiti. Giorgio La Pira si incontra con Ho Chi Minh per abbozzare un trattato di pace, quest'ultimo si dice disposto a trattare anche senza un ritiro delle truppe USA, ma chiede riservatezza per non innervosire gli alleati russi.[1] Archiviato il 13 marzo 2007 in Internet Archive. 1966 – Il numero di soldati statunitensi in Vietnam arriva a 385.000. In settembre, il Vietnam del Sud elegge Thieu e Ky in base alla nuova costituzione. Uno dei primi atti di Thieu è far arrestare i capi dell'opposizione. Il Presidente Johnson riceve un messaggio segreto di Ho Chi Minh tramite La Pira e Fanfani, allora Presidente delle Nazioni Unite. 1967 – 500.000 soldati americani in Vietnam. 1968 – Offensiva del Têt. L'ambasciata statunitense viene occupata per breve tempo. Il 12 marzo, lo Stato del New Hampshire dà un forte supporto a Eugene McCarthy, che sta conducendo una campagna per porre fine alla guerra. Il 19 marzo 1968, l'esercito Usa uccide 347 civili a My Lai. La notizia del massacro non raggiunge l'opinione pubblica statunitense fino al novembre 1969. Il 31 marzo, Lyndon Johnson chiede una parziale interruzione dei bombardamenti, e annuncia che "non cercherà la rielezione". In aprile, gli Stati Uniti e il Vietnam del Nord iniziano i colloqui a Parigi. In ottobre, Johnson ferma tutti i bombardamenti a nord del 17º parallelo. Iniziano i colloqui a quattro. 1969 – gennaio: Richard Nixon entra in carica come nuovo presidente degli Stati Uniti, 541.000 soldati in Vietnam; in marzo, Nixon annuncia che si stanno svolgendo dei colloqui riservati. Alla data di aprile, 33.000 soldati americani sono stati uccisi in Vietnam. A maggio prese il via l'Operazione Apache Snow che si suddivise in due scontri: dal 2 all'8 gli stati uniti si spinsero alla conquista della Valle di A Shau, al confine col nord del paese e con il Laos, e dal 10 al 20 si è protratto uno scontro tra le truppe aviotrasportate statunitensi e delle milizie vietcong dalle pendici alla cima di una collina nella suddetta valle alla quota 937, (successivamente nominata dai reduci americani li presenti "Hamburger Hill" data la presenza lungo tutta la collina di corpi spappolati). Ambedue gli scontri, ovvero la conquista della Valle di A Shau e la Battaglia di Hamburger Hill causarono circa 300 vittime agli stati uniti, scatenando una reazione dell'opinione pubblica che costrinse l'allora presidente a ridurre i contingenti, fino al totale sgombero delle truppe che avvenne a fine conflitto. Il 15 novembre, si svolge una gigantesca manifestazione per la pace a Washington. Seymour Hirsh svela la storia del Massacro di My Lai. Il movimento pacifista guadagna supporto grazie alle prove delle atrocità commesse dalle truppe statunitensi. 1971 – A febbraio, rimangono in Vietnam circa 325.000 soldati americani. Il Vietnam del Sud invade il Laos con l'appoggio degli Usa. Fino a questo punto, circa 45.000 soldati americani sono morti in Vietnam. 1972 – In ottobre, Nixon e Henry Kissinger annunciano che "la pace è a portata di mano", con un accordo per finire la guerra. In dicembre, gli USA iniziano a bombardare nuovamente il Vietnam del Nord, con i famosi Raid di Natale. Negli USA riprendono le manifestazioni. 1973 – Termina il coinvolgimento statunitense in Vietnam. Kissinger vince il Premio Nobel per la pace. I soldati statunitensi uccisi in Vietnam sono oltre 58.000; più di 153.000 feriti. Le ultime cifre fissano le perdite Vietnamite da almeno mezzo milione fino a 4 milioni. La guerra è costata quasi 150 miliardi di dollari. I termini del trattato sono gli stessi abbozzati da La Pira e Ho Chi Minh già otto anni prima. 1975 – Il 30 aprile, Saigon cade nelle mani dell'FLN e dei Nordvietnamiti e diviene Città di Ho Chi Minh. Il Presidente Gerald Ford, nei giorni immediatamente precedenti alla caduta di Saigon, richiese al Congresso un finanziamento di 705 milioni di dollari per aiutare l'alleato.
Hồ Chí Minh, pseudonimo di Nguyễn Sinh Cung (Kim Liên, 19 maggio 1890 – Hanoi, 2 settembre 1969), è stato un rivoluzionario, politico e patriota vietnamita, primo ministro del Paese dal 1945 al 1955 e suo presidente dal 1955 al 1969. Fondatore nel 1941 del movimento Viet Minh ("Lega per l'indipendenza del Vietnam"), nel 1945 traghettò il paese verso l'indipendenza, venendo acclamato presidente della Repubblica Democratica del Vietnam. Guidò il Vietnam del Nord, riconosciuto ufficialmente nella conferenza di Ginevra del 1954, durante la guerra del Vietnam fino al 1969, anno della sua morte.
Il Comitato di Liberazione Nazionale (abbreviato in CLN) fu un'organizzazione politica e militare italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del Paese, formatasi a Roma il 9 settembre 1943, allo scopo di opporsi al fascismo e all'occupazione nazista in Italia, scioltasi nel 1947. In particolare il CLN ha coordinato e diretto la resistenza italiana e si suddivise in Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede nella citt di Milano durante la sua occupazione ed il Comitato Centrale di Liberazione Nazionale (CCLN), con sede a Roma. L'organizzazione oper come organismo clandestino durante la Resistenza ed ebbe per delega poteri di governo nei giorni di insurrezione nazionale.
I carabinieri italiani nella resistenza e nella guerra di liberazione, ebbero un ruolo in particolare dopo il 25 luglio 1943, anche nella Resistenza Italiana e nella guerra di liberazione italiana, durante la seconda guerra mondiale, La sorte dei Carabinieri, dopo il proclama Badoglio dell'8 settembre 1943, può essere schematizzata nel modo seguente:
L'anniversario della liberazione d'Italia (anche chiamato festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile) una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno. un giorno fondamentale per la storia d'Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate, dall'Esercito Cobelligerante Italiano ed anche dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.