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Eaismo (da Era Atomica -ismo), fu un'avanguardia artistica il cui manifesto venne stilato e firmato il 3 settembre 1948 a Livorno da Voltolino Fontani (pittore ed ideatore del movimento), Angelo Sirio Pellegrini (pittore), Marcello Landi (poeta e pittore), Guido Favati (poeta) e Aldo Neri (pittore). Quest'ultimo, in un articolo del 20 dicembre 1948 pubblicato sul quotidiano Il Tirreno di Livorno, si autodefinì primo firmatario più che concreto estensore concettuale del manifesto dell'Eaismo. Secondo l'Eaismo l'umanità stava entrando in un periodo nel quale improvvisamente risultava evidente l'inadeguatezza della dimensione morale dell'umanità nel suo complesso, rispetto alle magnifiche possibilità tecnico-scientifiche che di colpo in senso tragicamente negativo, con i devastanti bombardamenti nucleari sul Giappone, tutti si rendevano conto di possedere e di dovere con grandissima saggezza contribuire a gestire in maniera non drammatica ed apocalittica.Si legge infatti nel Manifesto dell'Eaismo: In senso estetico visivo stretto, la pittura e la poesia eaiste avevano il compito di rappresentare la frammentazione della materia con esplicito riferimento alla sua traumatica scomposizione fisico molecolare, ma dovevano anche suggerire la simultanea, costante, indispensabile presenza dell'umanità e dell'uomo nel suo contemporaneo, problematico divenire. Quindi l'Eaismo si proponeva di inserire in ogni singolo dipinto ed in ogni singola poesia la scomposizione della materia ed altresì la contemporanea presenza dell'uomo (anche soltanto nella sua intuibilità visiva). Soprattutto premeva agli eaisti evidenziare la necessità di un'arte "progressiva" e quindi "aderente all'epoca", che non si identificasse tuttavia in un realismo troppo crudo ma che suggerisse la profonda inquietudine determinata dal progresso.L'Eaismo ebbe una sua coerente dimensione tra il 1948 ed il 1959 e precedette temporalmente parte delle sintesi visive e delle istanze propugnate successivamente nell'arte nucleare italiana ed europea degli anni cinquanta.I protagonisti dell'Eaismo furono: Voltolino Fontani, pittore, ideatore del movimento; Angelo Sirio Pellegrini, pittore figurativo/colorista; Marcello Landi, poeta livornese del dopoguerra nonché pittore; Guido Favati, poeta e filologo, docente all'Università di Pisa, ed infine Aldo Neri, pittore ed insegnante d'arte. Inoltre parteciparono negli anni cinquanta alle esposizioni eaiste: Giulio Guiggi, scultore, i pittori Danilo Gedè, Corrado Carmassi, Giuseppe Roffi e il poeta Germano Fontani. La scarsa coesione degli Eaisti, che non andarono al di là dell'elaborazione di un singolo manifesto, e la mancata diffusione in ambito nazionale e internazionale di mostre e conferenze decretarono la fine del movimento, che rimase confinato alla Toscana, nonostante una discreta divulgazione sulla stampa nazionale della notizia della pubblicazione del manifesto stesso e alcuni approfondimenti ad opera anche di personalità di spicco del mondo della cultura.Il movimento si esaurì in un decennio, ma si sviluppò in modo originale ed autonomo. Una sua rivalutazione è in corso da alcuni anni. Nel dicembre del 1996 a Livorno si svolse un incontro pubblico sull'Eaismo con Giuseppe Argentieri come moderatore, Luciano Bonetti, Riccardo Rossi Menicagli e, tra molti altri artisti, la presenza di uno degli ideatori dell'Eaismo Angelo Sirio Pellegrini; nel 2004, presso la Galleria Giraldi a Livorno, si tenne una mostra, focalizzata sulla produzione eaista e nucleare dell'assertore più tenace dell'Eaismo, Voltolino Fontani, curata da Francesca Cagianelli e promossa dal "Comitato per la divulgazione della figura pittorica di Voltolino Fontani" (trasformatosi nel 2011 in "Archivio Voltolino Fontani"). Nell'ottobre del 2014 si è concretizzato un nuovo contributo scientifico sull'Eaismo a firma di Martina Corgnati. Il 4 dicembre 2018, in occasione del settantesimo anniversario della fondazione del movimento Eaista, hanno avuto luogo, presso il Museo Civico Giovanni Fattori, il convegno organizzato dal Comune di Livorno dal titolo EAISMO - Livorno 1948 - Nasce l'arte dell'Era Atomica con relatori in ordine d'intervento Gianni Schiavon, Riccardo Rossi Menicagli, Michele Pierleoni e Giacomo Romano e la concomitante mostra esemplificativa che ha visto riuniti tutti i pittori firmatari del manifesto. Gli atti del convegno sono stati presentati pubblicamente, nello stesso Museo Fattori, il 15 maggio del 2019 dall'Archivio Voltolino Fontani, che ne ha curato la pubblicazione in collaborazione con il Comune di Livorno.
L'Arte nucleare è un movimento artistico nato nell'ambito europeo negli anni cinquanta, in seguito ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
Raoul Dal Molin Ferenzona (Firenze, 24 settembre 1879 – Milano, 19 gennaio 1946) è stato un pittore, scrittore e incisore italiano.
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
La canzone degli anni perduti è l'opera pittorica di Voltolino Fontani con datazione 1937/1941, olio su tela di cm 215x179. Questo dipinto chiude il precocissimo primo periodo artistico del pittore (nato a Livorno nel 1920), il periodo denominato dell'espressionismo psicologico, che si snoda tra la fine del 1936 ed il 1941, quindi tra l'età di sedici e di ventuno anni. Opera di vaste proporzioni, essa racchiude le principali figure femminili che hanno connotato, come soggetti pittorici, la giovinezza artistica di Voltolino Fontani, con in più la presenza stessa, in senso soprattutto autobiografico ed in parte autorittrattistico del pittore medesimo. La canzone degli anni perduti è considerata una delle sue opere principali, forse il suo capolavoro, (come da indicazione critico scientifica di Francesca Cagianelli, Giacomo Romano e Bruno Corà), poiché pur affrontando ed esprimendosi con un linguaggio figurativo (che l'autore abbandonerà negli intensi anni successivi alla seconda guerra mondiale, vedere l'Eaismo), rimane un'opera in cui il lato visionario e fortemente simbolico tocca vertici, appunto scientificamente descritti nella bibliografia sottostante, chiaramente assoluti. Ovvero il concetto sintetizzato in particolare da Giacomo Romano, è che La canzone degli anni perduti fa parte di quelle rarissime opere che non hanno bisogno di essere contestualizzate per riconoscerne nel tempo la misteriosa potenza estetica.
Guido Favati (Livorno, 10 aprile 1920 – Pavia, 5 dicembre 1973) è stato un poeta e critico letterario italiano.
Giovanni Zannacchini (Livorno, 5 novembre 1884 – Livorno, 1939) è stato un pittore, incisore e acquafortista italiano.
Angelo Sirio Pellegrini (Livorno, 1908 – Livorno, 1997) è stato un pittore italiano.