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Wing Commander - Attacco alla Terra (Wing Commander) è un film di fantascienza del 1999, diretto da Chris Roberts, ispirato alla serie di videogiochi Wing Commander. Il regista Roberts è stato anche l'autore del franchise videoludico. Il film è ambientato un mese prima rispetto all'inizio del videogioco Wing Commander e racconta della guerra interstellare tra la confederazione terrestre e i Kilrathi, una razza di alieni simili a felini.
Il Shaolinquan (少林拳S, ShàolínquánP, Shaolin Ch'üanW, letteralmente "Pugilato della Giovane Foresta") è uno stile delle arti marziali tradizionali cinesi originariamente praticato dai monaci buddisti del Monastero di Shaolin nella provincia di Henan, Cina. Da alcuni lo stile Shaolin oltre ad essere considerato uno dei più efficaci e antichi stili delle arti marziali asiatiche, ne è ritenuto il progenitore, avendone influenzato in maniera diretta o indiretta la nascita e lo sviluppo. Shao lin quan è un termine delle arti marziali cinesi con diverse sfumature di significato. Può essere un sinonimo di Waijia, cioè sta ad indicare l'insieme di tutti gli stili cosiddetti esterni; Può essere l'insieme di tutti gli stili che rivendicano la propria origine dal Pugilato praticato presso i templi Shaolin. In questo caso sarebbe più corretto parlare di Shaolinpai (少林派); Può essere il nome dei pugilati che nel corso delle varie epoche si sono avvicendati e sono stati praticati all'interno del tempio Shaolin; Può essere il nome del pugilato attualmente praticato nelle diverse scuole che sorgono nelle immediate vicinanze del tempio, uno stile estremamente codificato e ricostruito in epoca relativamente recente.
Con Scuola Chang o Kungfu Chang si intende il complesso di insegnamenti del maestro Chang Dsu Yao in Italia. Coloro che si riconoscono in questi insegnamenti hanno in comune o un programma di studio o una serie di esercizi tramandati dal maestro Chang. Questa Scuola si riconosce anche per l'utilizzo comune di una simbologia e di un abbigliamento caratteristico.
Ng Mui (Cinese: t 伍枚, p Wú Méi; Cantonese: Ng5 Mui4) è considerata una dei Cinque Anziani sopravvissuti alla distruzione del Tempio di Shaolin da parte della dinastia Qing. Si dice che sia stata maestra di diverse arti marziali incluso lo Shaolinquan, il Taijiquan stile Wudang, il Ng Ying Kung Fu (五形功夫) e il Yuejiaquan (岳家拳). Inoltre gli si accredita la fondazione dello Wǔ Méi Pài (五枚派) stile Ng Mui, del Wing Chun, dello Stile del Drago del Sud, della Gru Bianca (白鶴拳) e dei Hung Kuen dei Cinque Schemi (五形洪拳). È stata associata a diverse località, incluso il Tempio di Shaolin sia in quello del sud nel Fujian che in quello del nord nell'Henan, i Monti Wudang nell'Hubei, il Monte Emei nel Sichuan, un probabile Tempio della Gru Bianca tra le Montagne Daliang al confine tra il Sichuan e lo Yunnan, e altre localita nel Guangxi e nel Guangdong. Secondo le leggende, era la figlia di un generale della Dinastia Ming.
L'attacco di Pearl Harbor (nome in codice operazione Z, ma conosciuto anche come operazione Hawaii od operazione AI) avvenne alle prime luci dell'alba del 7 dicembre 1941, condotto da una flotta di portaerei della Marina imperiale giapponese contro la United States Pacific Fleet e le installazioni militari statunitensi di Pearl Harbor, sull'isola di Oahu, nell'arcipelago delle Hawaii. L'operazione fu attuata in assenza della dichiarazione di guerra giapponese, che si riuscì a formalizzare soltanto ad attacco iniziato a causa di ritardi nella decrittazione del testo in codice da parte dell'ambasciata nipponica: l'attacco provocò l'ingresso nella seconda guerra mondiale degli Stati Uniti, dove si ingenerò nell'opinione pubblica un forte sentimento di riprovazione e di odio verso il Giappone per quello che il presidente Franklin Delano Roosevelt definì, nel suo discorso alla nazione, come Day of infamy ("giorno dell'infamia"). L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto, il quale si trovava però nella baia di Hiroshima a bordo della nave da battaglia Nagato, con lo scopo di distruggere la flotta statunitense del Pacifico. L'operazione fu un successo tattico notevole; tuttavia gli aerei giapponesi non poterono colpire le portaerei americane non presenti in porto al momento dell'attacco e rinunciarono a bombardare i depositi di carburante e l'arsenale della base. I danni inflitti alla flotta del Pacifico comunque furono pesanti: una corazzata saltò in aria, una si capovolse, altre tre furono affondate; molte altre navi furono colpite. Questi successi permisero al Giappone di ottenere il controllo momentaneo sul Pacifico e aprirono la strada alle successive vittorie nipponiche, prima che gli Stati Uniti riuscissero ad allestire una flotta in grado di contrastare quella giapponese.