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L'Agro romano è una vasta area rurale (in parte pianeggiante e in parte collinare) che si estende attorno alla città di Roma. Politicamente e storicamente ha rappresentato l'area di influenza del governo municipale di Roma. Il termine fu ripristinato da Flavio Biondo (XV secolo) e in età umanistica veniva utilizzato per indicare l'area della campagna romana nel distretto municipale di Roma.
L'Agro nocerino-sarnese, collocato a metà strada tra Napoli e Salerno, è un territorio che comprende 16 comuni della provincia di Salerno, per una superficie complessiva di 188,1 km² e quasi 300 000 abitanti, con una densità di popolazione pari a 1807 abitanti per km².
L'agro aversano è un territorio della provincia di Caserta che conta circa 288 012 abitanti ed è posto a sud-est del capoluogo di provincia. I comuni costituenti l'agro sono 20 e sono attraversati dai Regi Lagni.
L'Agro Pontino è una regione storico-geografica italiana, facente parte del Lazio (tra l'Agro romano e il Lazio meridionale) e comprendente la pianura pontina. L'etimologia in latino è nell'espressione "ager pomptinus", mentre l'etimologia più antica è dibattuta, ma quasi certamente è da ritrovarsi nel lemma indo europeo "pont-" indicante delle ampie distese d'acqua. Gli studiosi non sono del tutto concordi nell'affermare che l'espressione latina derivi da quella indoeuropea attraverso il toponimo di Suessa Pometia, antica e perduta località prima latina e poi volsca citata da alcuni storici romani e sottomessa da Tarquinio il Superbo; o che piuttosto sia il toponimo di Suessa Pometia a derivare da un toponimo regionale più ampio quale "Pomptinus" o simile.