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Autore principale: Valech Capozzi, Alba
Edizione: 2. rist. anastatica
Pubblicazione: Siena : Nuova Immagine, 2001
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La storia dei diritti delle donne si riferisce ai diritti umani riconosciuti o meno alle donne nelle varie civiltà storiche. Una delle più importanti proclamazioni esplicite dei diritti delle donne fu la Dichiarazione dei sentimenti (1848). La posizione civilmente e socialmente dipendente delle donne è dimostrata dalle prove documentarie delle prime organizzazioni sociali.
Il servizio militare femminile indica, in alcuni Stati del mondo, la facoltà o l'obbligo all'esercizio da parte di un cittadino di sesso femminile di prestare, per un periodo di tempo prestabilito, servizio militare presso le forze armate.
Le donne nelle guerre del Medioevo hanno svolto ed interpretato una gran varietà di ruoli.
La guerra attiva nel corso della storia è stata soprattutto una questione affidata agli uomini, ma anche le donne vi hanno spesso svolto un loro ruolo, finanche in combattimento. Per quel che riguarda le donne governati di un regno che conducevano una campagna militare era un caso comune, quelle donne che invece hanno partecipato attivamente ad una guerra sono state relativamente rare. La seguente lista di donne nelle guerre della storia moderna si riferisce a figure importanti e di primo piano durante il periodo che va dal 1500 al 1699.
I bambini di Auschwitz sono stati i circa 230.000 bambini e adolescenti (in maggioranza ebrei, ma anche rom, polacchi e slavi) che tra il 1940 e il 1944 furono prigionieri al campo di concentramento di Auschwitz (e nei suoi sottocampi). Quasi tutti perirono nelle camere a gas o di stenti e malattia. Al momento della liberazione del campo il 25 gennaio 1945 vi si contarono solo circa 700 bambini e adolescenti, di cui circa 200 erano i superstiti dei bambini selezionati da Josef Mengele per i suoi esperimenti medici. Anche aggiungendovi le centinaia di minori (soprattutto adolescenti) che sopravvissero al trasferimento in altri campi come forza lavoro o alle marce della morte con le quali nelle ultime settimane si cercarono di evacuare i prigionieri rimasti nel campo, il totale dei bambini e adolescenti sopravvissuti ad Auschwitz non rappresenta che un'infima frazione dei deportati.
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