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Autore principale: Mommsen, , Theodor
Pubblicazione: Firenze : G. C. Sansoni, 1984
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Storia di Roma antica
Gneo Pompeo Magno (in latino: Gnaeus Pompeius Magnus; nelle epigrafi: CN·POMPEIVS·CN·F·SEX·N·MAGNVS; Firmum Picenum, 29 settembre 106 a.C. – Pelusio, 28 settembre 48 a.C.) è stato un militare e politico romano, prima alleato e poi avversario di Gaio Giulio Cesare. Abile generale e condottiero sagace ed esperto, Pompeo, originario del Piceno e figlio di Gneo Pompeo Strabone, divenne famoso fin dalla giovane età per una serie di brillanti vittorie durante la guerra civile dell'83-82 a.C. divenendo il principale luogotenente di Lucio Cornelio Silla. Negli anni seguenti divenne il personaggio politico più prestigioso e potente di Roma grazie alle sue continue vittorie contro Marco Emilio Lepido, Quinto Sertorio, gli schiavi di Spartaco, i pirati del Mediterraneo e Mitridate VI del Ponto. Alleatosi inizialmente con Giulio Cesare e Marco Licinio Crasso nel primo triumvirato, in seguito si affiancò alla fazione repubblicana e combatté la guerra civile contro Cesare nel 49-48 a.C; sconfitto irrimediabilmente nella battaglia di Farsalo, fuggì in Egitto dove venne ucciso a tradimento. Suo figlio, Sesto Pompeo, continuò la guerra contro Gaio Giulio Cesare, ma anche lui fu sconfitto. Personaggio discusso, altamente apprezzato da alcuni e fortemente criticato da altri, Gneo Pompeo rimane una delle personalità più importanti della storia di Roma antica.
La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. e il 27 a.C., quando l'Urbe fu governata da un'oligarchia repubblicana. Essa nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città e al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche. La sua fine viene invece convenzionalmente fatta coincidere, circa mezzo millennio dopo, con la fine di un lungo periodo di guerre civili che segnò de facto (benché formalmente non avvenne in forma istituzionale) la fine della forma di governo repubblicana, a favore di quella del Principato. Qui di seguito il passo fondamentale di Tito Livio, che descrive le ragioni che portarono alla caduta della monarchia dei Tarquini, considerando che i tempi erano ormai maturi: Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo. In questo periodo si inquadrano la maggior parte delle grandi conquiste romane nel Mediterraneo e in Europa, soprattutto tra il III e il II secolo a.C.; il I secolo a.C. fu invece, come detto, devastato dai conflitti intestini dovuti ai mutamenti sociali, ma fu anche il secolo di maggiore fioritura letteraria e culturale, frutto dell'incontro con la cultura ellenistica e riferimento "classico" per i secoli successivi.
La battaglia di Porta Collina ebbe luogo il 1º novembre e il 2 novembre dell'82 a.C. tra le legioni della fazione aristocratica guidata da Lucio Cornelio Silla e un esercito formato dalle legioni della fazione dei populares e dalle milizie italiche guidate dal condottiero sannito Ponzio Telesino che marciavano su Roma. La battaglia, combattuta con estremo accanimento alle porte della città, venne vinta, dopo fasi di grande difficoltà, dall'esercito della fazione aristocratica; lo scontro decise a favore di Lucio Cornelio Silla la prima guerra civile della Repubblica romana. Dopo la battaglia Silla procedette a spietate misure punitive con l'uccisione in massa dei capi e dei soldati dell'esercito sconfitto caduti prigionieri.
Il ritratto romano fu uno dei più importanti vertici dell'arte romana e del ritratto in generale, raggiungendo traguardi di grande intensità. Ci sono giunti numerosissimi esemplari, anche originali, che hanno permesso una valutazione molto approfondita di questa disciplina artistica sotto Roma. La grande quantità e qualità dei ritratti della produzione romana ha talvolta falsato la prospettiva di studio di alcuni storici che vi hanno visto l'unica civiltà antica dedita pienamente a questa arte. In realtà, se sembra appurata la filiazione del ritratto etrusco da quello romano, il ritratto greco ellenistico, il primo a raggiungere aderenza somatica al soggetto e ricchezza psicologica, fu sicuramente il punto di partenza per le esperienze romane.
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