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Il De bello civili ("La guerra civile"), da non confondere con il Bellum civile o Pharsalia di Lucano, è la seconda opera di Gaio Giulio Cesare conservatasi. È composto da tre libri o Commentarii e descrive gli avvenimenti riguardanti la guerra civile degli anni 49 — 48 a.C.; le tempistiche della stesura sono tuttora dibattute, così come quelle della pubblicazione, le ipotesi più accreditate sono le seguenti: stesura e pubblicazione contemporanee ai fatti narrati o immediatamente successive; stesura e pubblicazione nel 45; stesura in una delle date di qui sopra e pubblicazione ad opera del cesariano Aulo Irzio poco dopo la morte del dittatore nel 44 a.C. Nel 49 a.C. Cesare ambiva alla carica di console; la legge (anche se ampiamente disattesa altre volte) non gli permetteva di candidarsi in absentia. Doveva essere presente a Roma e lo poteva fare solo in qualità di privato cittadino (e quindi avrebbe dovuto abbandonare la Gallia Cisalpina e le sue legioni); d'altra parte se avesse avuto l'ardire di presentarsi sarebbe caduto sotto i colpi non solo politici di Pompeo che si era nuovamente alleato al Senato e nella migliore delle ipotesi sarebbe stato estromesso dalla lotta politica; nella peggiore, dall'elenco dei vivi.
Con catabasi (pron. [kaˈtabazi]; dal greco κατάβασις “discesa”, da κατα- “giù” e βαίνω “andare”) si intende la discesa di una persona viva nell'Ade, motivo topico della letteratura. Il termine contrario è anabasi (dal greco ἀνάβασις, letteralmente «andare in salita»). Troviamo il primo esempio di catabasi nell'XI libro dell’Odissea, anche se di fatto Ulisse non entra nel regno dei morti, ma rimane sulla soglia. Nella mitologia greca sono famose la discesa agli inferi di Eracle, durante la sua ultima fatica, e quella di Orfeo. Questo topos è stato poi ripreso da Publio Virgilio Marone nell’Eneide (VI libro), in cui il protagonista eponimo, entrato vivo negli inferi, incontra Didone e, nei Campi Elisi, suo padre Anchise, il quale gli mostra i suoi futuri discendenti, da Romolo ad Augusto. Ispirata all’Eneide, è il passo della necromanzia presente nel Bellum Civile o meglio conosciuto Pharsalia di Lucano, in cui il figlio di Pompeo, Sesto, viene informato delle sorti tragiche che attendono a Roma. Ma l'opera più famosa in cui si può trovare la catabasi è la Commedia di Dante. Qui il poeta compie un viaggio nell'oltretomba accompagnato proprio da Virgilio.
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