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Titolo uniforme: I kunds slaedespor
Autore principale: HANSEN, Leo
La spedizione artica in pallone di Andrée del 1897 fu un tentativo di raggiungere il polo nord nel quale morirono tutti e tre i membri della spedizione. S. A. Andrée (1854–97), il primo aeronauta svedese, progettò un viaggio su un pallone aerostatico ad idrogeno che sarebbe partito dalle isole Svalbard e sarebbe atterrato in Russia o in Canada, con l'intento di passare, con un po' di fortuna, proprio sopra il polo nord durante il tragitto. Il progetto fu accolto con patriottico entusiasmo in Svezia, una nazione nordica che non si era mai fatta valere nella corsa al polo. Andrée ignorò molti segnali che indicavano i pericoli legati al suo volo in pallone. Essere in grado di guidare almeno parzialmente il pallone era essenziale per raggiungere una certa sicurezza, e c'erano molte prove che dimostravano l'inefficacia della tecnica di sterzata di sua concezione, le corde di trascinamento. Nonostante tutto egli ripose il destino della missione nelle corde di trascinamento. Inoltre il pallone polare Örnen (L'Aquila) fu consegnato direttamente a Svalbard dal suo costruttore di Parigi senza essere stato mai testato. Quando le misurazioni mostrarono che perdeva più aria del previsto, Andrée si rifiutò di accettare le allarmanti implicazioni. Molti moderni studiosi della spedizione considerano l'ottimismo di Andrée e la sua fiducia nel potere della tecnologia, oltre al disprezzo per la forza della natura, come i fattori principali della serie di eventi che portò alla morte sua e dei suoi due compagni, Nils Strindberg (1872–1897) e Knut Frænkel (1870–1897).Dopo che Andrée, Strindberg e Frænkel furono decollati da Svalbard nel luglio 1897, il pallone perse velocemente idrogeno e si schiantò sulla banchisa dopo soli due giorni. Gli esploratori furono illesi ma dovettero affrontare un'estenuante marcia verso sud sul ghiaccio alla deriva. L'abbigliamento e l'equipaggiamento inadeguati, oltre alla scarsa preparazione ed all'asprezza del terreno, non permisero loro di fare ritorno. Quando l'inverno artico li colpì ad ottobre, il gruppo rimase bloccato sulla deserta Kvitøya (isola Bianca) a Svalbard e vi morì. Per 33 anni il destino della spedizione di Andrée rimase uno dei misteri irrisolti dell'Artide. La casuale scoperta nel 1930 dell'ultimo accampamento della spedizione fece scalpore in Svezia, dove i morti erano stati pianti ed idolatrati. Da allora le ragioni di Andrée sono state rivalutate, assieme al ruolo delle zone polari nella dimostrazione di virilità e patriottismo. Un primo esempio è il romanzo best seller di Per Olof Sundman del 1967, Il volo dell'aquila, che definisce Andrée debole e cinico, alla mercé di sponsor e media. Il romanzo fu poi adattato per il cinema col titolo di Il volo dell'aquila, 1982, diretto da Jan Troell. Il parere su Andrée da parte dei moderni scrittori per il fatto di aver sacrificato la propria vita e quella dei due compagni varia a seconda che venga visto come manipolatore o come vittima del fervore nazionalista svedese di inizio XX secolo.
Record aggiornato il: 2025-09-23T01:28:05.651Z