Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Museo di arte contemporanea di Roma (MACRO) è un istituto museale situato nei pressi di Porta Pia, nel quartiere Salario di Roma realizzato dall'architetto francese Odile Decq. Il MACRO Ha fatto parte fino al 2017 del sistema "Musei in Comune" della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Dal gennaio 2018, a seguito della riorganizzazione delle istituzioni culturali della città, la gestione è stata affidata all’Azienda Speciale Palaexpo, ente strumentale di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale. Una sede secondaria, denominata MACRO Future, è situata in due padiglioni dell'ex mattatoio di Testaccio, vicino alla Piramide Cestia. Istituito tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo con il nome di Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea di Roma, il museo ha avuto sede in diversi edifici. All'inizio del XXI secolo è stato destinato a museo di arte contemporanea di Roma.
La storia del teatro, nella sua definizione più moderna di disciplina autonoma, interpreta e ricostruisce l'evento teatrale basandosi su due elementi principali: l'attore e lo spettatore e più precisamente sulla relazione che li lega, la relazione teatrale. Entrambi hanno una funzione primaria necessaria all'esistenza del fatto teatrale: mentre l'attore rappresenta un corpo in movimento (non necessariamente fisico o accompagnato dalla parola) in uno spazio, con precise finalità espressive e narrative, lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell'avvenimento, che ne condiziona l'andamento e decodifica l'espressività dell'evento artistico.
Il mercato dell'arte o, meglio, i mercati dell'arte sono composti da artisti, acquirenti e mediatori o distributori. "Dal punto di vista delle teorie economiche, l'opera d'arte è vista come una merce del tutto particolare", basata principalmente su unicità e irriproducibilità.Il campo artistico aggiunge ai normali mercati proprietà identificative e modalità funzionali proprie; "in un universo digitale in cui i beni culturali possono essere facilmente clonati, l'unicità dell'opera d'arte assume un valore paragonabile a quello del patrimonio immobiliare. Le opere vengono considerate come investimenti sicuri, (...) apportando una 'maggiore liquidità' nel mercato".Inoltre si fa riferimento a "mercati" dell'arte poiché il plurale è diventato una conventio ad includendum in grado di includere fenomeni eterogenei, analizzabili da metodi che distinguono i vari elementi delle diverse forme di regolazione delle transazioni."La grande espansione del mercato dell'arte" è dovuta a vari fattori, a partire dall'accresciuta popolarità dell'arte: "l'innalzamento del livello medio d'istruzione comporta un maggiore interesse per i beni culturali più complessi, (...) la crescita di una cultura visiva (...) comporta una maggiore capacità di apprezzare il significato di un'immagine. (...) Infine, in un'epoca di globalizzazione, l'arte ha il vantaggio di varcare facilmente i confini (...). Paradossalmente, un'altra ragione per cui l'arte attira l'attenzione del grande pubblico è il fatto che sia diventata così costosa. Le quotazioni stratosferiche riportate a caratteri cubitali sui giornali contribuiscono a difondere la concezione dell'arte come bene di lusso e come status symbol. (...) Il numero di persone che non si limita a collezionare, ma tende ad ammassare enormi quantità di opere d'arte, è passato da alcune centinaia ad alcune migliaia" tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo.Soltanto di recente i mercati dell'arte sono diventati oggetto di studio da parte di esperti di vari settori, dopo decadi di imbarazzo e di omissioni dovute al contrasto fra la "nobiltà" dell'arte e il "vile" commercio: la convinzione, definita "pessimismo culturale", che il commercio corrompa la cultura, tende a stemperarsi dopo gli anni Sessanta del Novecento, quando la proliferazione di musei d'arte contemporanea e il coinvolgimento dei loro direttori nell'ambito delle strategie del mercato rafforzano le quotazioni delle opere e la costruzione delle carriere degli artisti. Di conseguenza, se in passato la considerazione dell'opera d'arte come prodotto commerciale sembra esulare da una corretta analisi di storia dell'arte, "lo studio dell'interconnessione fra valore artistico e valore economico è di fondamentale importanza per comprendere il senso complessivo della produzione artistica".Del resto fin dal Rinascimento le forze economiche hanno influito su arte, letteratura e musica occidentali, e anche il contesto storico e socio-culturale è fondamentale per la comprensione e l'apprezzamento di un'opera d'arte.
Il Museo nazionale di Capodimonte è un museo di Napoli, ubicato all'interno della reggia omonima, nella località di Capodimonte: ospita gallerie di arte antica, una di arte contemporanea e un appartamento storico. È stato ufficialmente inaugurato nel 1957, anche se le sale della reggia hanno ospitato opere d'arte già a partire dal 1758. Conserva prevalentemente pitture, distribuite largamente nelle due collezioni principali, ossia quella Farnese, di cui fanno parte alcuni grandi nomi della pittura italiana e internazionale (tra cui Raffaello, Tiziano, Parmigianino, Bruegel il Vecchio, El Greco, Ludovico Carracci, Guido Reni), e quella della Galleria Napoletana, che raccoglie opere provenienti da chiese della città e dei suoi dintorni, trasportate a Capodimonte a scopo cautelativo dalle soppressioni in poi (Simone Martini, Colantonio, Caravaggio, Ribera, Luca Giordano, Francesco Solimena). Importante anche la collezione di arte contemporanea, unica nel suo genere in Italia, in cui spicca Vesuvius di Andy Warhol. Nel 2017 il museo ha fatto registrare 262 440 visitatori, collocandosi al 28º posto fra i 30 musei statali più visitati.
La Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea è un museo statale italiano con sede a Roma. Custodisce la più completa collezione dedicata all'arte italiana e straniera dal XIX secolo a oggi. Tra dipinti, disegni, sculture e installazioni, le quasi 20.000 opere della raccolta sono espressione delle principali correnti artistiche degli ultimi due secoli, dal neoclassicismo all'impressionismo, dal divisionismo alle avanguardie storiche dei primi anni del Novecento, dal futurismo e surrealismo, al più cospicuo nucleo di opere di arte italiana tra gli anni ’20 e gli anni ’40, dal movimento di Novecento alla cosiddetta scuola romana. È di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che dal 2014 la ha annoverata tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:29:50.124Z