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Autore principale: Manzoni, Alessandro
Serie: Quaderni del teatro popolare italiano ; 1
Serie: Quaderni del Teatro popolare italiano ; 1
Serie: Classici italiani commentati per le scuole
Serie: La Biblioteca Universale Rizzoli
Serie: BUR. L ; 71
Serie: I grandi classici della letteratura italiana. Dal settecento all'unità d'Italia
Serie: Scrittori italiani e testi antichi
Serie: I grandi classici della letteratura italiana
Fa parte di: Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni
Serie: Collezione di teatro ; 301
Adelchi è una tragedia scritta da Alessandro Manzoni, pubblicata per la prima volta nel 1822. Narra le vicende di Adelchi, figlio dell'ultimo re dei Longobardi, Desiderio, che si svolgono tra il 772 e il 774, anno della caduta del regno longobardo per opera di Carlo Magno (anch'egli protagonista della tragedia). Manzoni cominciò a scrivere l'Adelchi il 4 novembre 1820, nel periodo in cui Vincenzo Ferrario stampava Il Conte di Carmagnola. La nuova tragedia veniva terminata un anno più tardi, il 21 settembre 1821, esclusi i due cori, di poco successivi. Nell'ottobre 1822 l'opera fu pubblicata per i tipi del Ferrario.
Adelchi è una tragedia scritta da Alessandro Manzoni, pubblicata per la prima volta nel 1822. Narra le vicende di Adelchi, figlio dell'ultimo re dei Longobardi, Desiderio, che si svolgono tra il 772 e il 774, anno della caduta del regno longobardo per opera di Carlo Magno (anch'egli protagonista della tragedia). Manzoni cominciò a scrivere l'Adelchi il 4 novembre 1820, nel periodo in cui Vincenzo Ferrario stampava Il Conte di Carmagnola. La nuova tragedia veniva terminata un anno più tardi, il 21 settembre 1821, esclusi i due cori, di poco successivi. Nell'ottobre 1822 l'opera fu pubblicata per i tipi del Ferrario.
Adelchi (o Adalgiso) (... – 788 circa) è stato un principe longobardo, associato al trono dal 759 al 774 dal padre Desiderio allo scopo di garantire una pacifica successione nel regno.
Il Conte di Carmagnola è la prima tragedia di Alessandro Manzoni. Composta tra il gennaio 1816 e il dicembre 1819, fu pubblicata nel gennaio del 1820. La vicenda editoriale non fu semplice: erano gli anni in cui la polizia austriaca aveva intensificato la censura e disposto la chiusura del Conciliatore. Manzoni, amico dei redattori del giornale, era tra gli autori che venivano guardati con sospetto. Giulio Ferrario, bibliotecario di Brera e funzionario imperiale, che era stato incaricato della pubblicazione del Conte, preferì rinunciare, cedendo l'opera al fratello Vincenzo, vicino all'ambiente romantico e stampatore del Conciliatore. Nel 1820 la prima tragedia manzoniana veniva quindi stampata dalla tipografia di Vincenzo Ferrario, a cura di Ermes Visconti.
L'inizio dell'attività letteraria di Alessandro Manzoni viene fatto risalire al primo decennio del XIX secolo. Del corpus letterario di Manzoni si dà qui di seguito conto singolarmente, opera per opera.
Intercultura è un neologismo di origine inglese e spagnola. In Italia viene impiegato in ambito scientifico già negli anni sessanta. Dal 1975 il sostantivo viene usato dall'omonima associazione di scambi giovanili ("Intercultura onlus") che lo ha registrato come marchio. Il termine si afferma inizialmente come aggettivo in ambito pedagogico e scolastico, nella forma educazione interculturale. Tuttavia l'intercultura o l'interculturalità hanno trovato un impiego in parte autonomo nell'ambito del dibattito filosofico e teologico, oltre che più di recente nelle scienze sociali. Se in inglese si usa parlare di interculturality (a cui corrisponde l'italiano interculturalità) o di intercultural (aggettivo, ad esempio nel concetto di intercultural competence), non trova impiego il termine interculture. In concorrenza con intercultura in inglese viene preferito in molti casi l'aggettivo cross-culture, proveniente dagli studi postcoloniali. Molto difficile e sottile è invece la distinzione tra interculturalismo (dall'inglese interculturalism) e intercultura/interculturalità: si potrebbe dire che, se l'interculturalismo è, sulla falsariga del multiculturalismo e come evidenzia il suffisso -ismo, il pensiero o la dottrina che studia e propugna la rilevanza degli scambi culturali, l'interculturalità allude a una dimensione di pratiche e di esperienze, anche ma non solamente di ordine intellettuale.
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