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Autore principale: Giroud, Françoise
Pubblicazione: Milano : Garzanti, 1989
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Arti liberali è l'espressione con la quale si designa una parte cospicua delle materie d'insegnamento del curriculum di studi di secondo grado nel Medioevo. Il termine, ereditato dall'antichità classica, si riferisce alle arti (discipline accademiche, mestieri o professioni) coltivate da persone libere, in contrapposizione alle arti servili (mestieri vili e meccanici) tipiche dei servi della gleba o degli schiavi. Boezio e Cassiodoro concorsero alla definizione del corpus individuando sette discipline relative alla realtà fisica e materiale, cioè distinte dalla teologia.
In psicologia e sociologia, e nel linguaggio comune, per seduzione si intende il processo con cui una persona ne induce un'altra, deliberatamente o inconsapevolmente, a intraprendere una relazione di natura sentimentale o sessuale. Il termine deriva dal latino se-ducere e significa letteralmente "portare a sé", "condurre fuori dal retto cammino". Coerentemente con la sua etimologia, il termine può conservare una valenza negativa (tentare qualcuno a far qualcosa che non vorrebbe normalmente fare), ma viene anche usato in senso neutro o positivo (affascinare). Dal significato originale del termine derivano numerosi usi metaforici o traslati, largamente diffusi anche nel linguaggio comune.
Le Biografie aristoteliche sono narrazioni sulla vita di Aristotele, spesso con un catalogo ragionato (pinax) degli scritti dello Stagirita.
La scuola delle mogli è una commedia di Molière rappresentata per la prima volta il 26 dicembre 1662 nel Teatro del Palais-Royal a Parigi. Essa è l'espressione della più compiuta maturità del commediografo francese. Il tema della commedia, ritenuta in parte autobiografica, è il contrasto tra la gelosia e la ragione, impersonate da Arnolfo e Crisaldo. Insieme a il misantropo, la commedia segna il passaggio dal teatro comico precedente, caratterizzato dalla divisione tra buoni e cattivi e alla ripetizione di innumerevoli cliché e trucchi teatrali, al nuovo teatro realistico, conservandone però elementi come il lieto fine, ottenuto nonostante l'inverosimiglianza del racconto finale. I personaggi hanno una psicologia complessa, e la contrapposizione di Arnolfo e Crisaldo non è inconciliabile come quella delle maschere della Commedia dell'arte, ma è dovuta piuttosto a una differenza di vedute relativa alle consuetudini e alla realtà sociale dell'epoca. La commedia, che con arguzia attacca la morale dell'epoca, fu oggetto di scandalo, tanto da rendere difficile per Molière la pubblicazione delle commedie seguenti, nonostante la protezione di cui godeva presso Luigi XIV.
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