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Pubblicazione: Firenze : Firenze university press, 2009
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Antonio Santi Giuseppe Meucci (Firenze, 13 aprile 1808 – New York, 18 ottobre 1889) è stato un inventore italiano, celebre per lo sviluppo di un dispositivo di comunicazione vocale accreditato da diverse fonti come il primo telefono, il cosiddetto telettrofono. Il brevetto del telefono fu ufficialmente intestato per la prima volta ad Alexander Graham Bell, che è anche noto nella cultura popolare mondiale e nella comunità scientifica internazionale come l'inventore dell'apparecchio. Una risoluzione approvata dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America l'11 giugno 2002 ha chiesto di riconoscere il lavoro e i contributi di Meucci verso l'invenzione del telefono, pur non accreditandolo ufficialmente come suo brevettatore. Numerose enciclopedie, soprattutto italiane, accreditano Meucci come l'inventore del telefono, solo in tempi recenti l'opinione maggioritaria internazionale gli riconosce in maniera crescente questo merito. Meucci non si limitò solo all'invenzione del telettrofono, ma propose numerose innovazioni tra cui le candele steariche, oli per vernici e pitture, bevande frizzanti, condimenti per pasta e riso, una tecnica per ottenere pasta cellulosica di buona qualità.
Antonio Pacinotti (Pisa, 17 giugno 1841 – Pisa, 25 marzo 1912) è stato un patriota, politico e scienziato italiano, a cui si deve l'invenzione della dinamo e del motore elettrico in corrente continua.
Giuliano da Empoli (Neuilly-sur-Seine, 1973) è un saggista italiano, presidente del think tank Volta e editorialista de Il Messaggero.
Nestore Corradi (Urbino, 1811 – New York, 21 aprile 1891) è stato uno scultore, miniaturista e scenografo italiano che ha lavorato in Italia, Cuba, Cile, Perù e Stati Uniti d'America.
Il museo storico della comunicazione, già conosciuto come museo delle poste e telecomunicazioni, è un museo sito nella città di Roma, in viale Europa s.n.c. angolo Via Cristoforo Colombo. È gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico Le stanze del museo occupano una superficie di 4000 m², in esse sono raccolti oggetti, cimeli, francobolli che riguardano la storia della posta italiana, che spazia dal telegrafo al computer passando per la radio e la televisione. Il museo può essere visitato gratuitamente, previa prenotazione.
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Record aggiornato il: 2024-04-14T01:53:04.833Z