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Autore principale: Bettini, Sergio, 1905-1986
Serie: Novissima enciclopedia monografica illustrata ; 68
L'architettura bizantina è l'architettura dell'Impero romano d'Oriente, conformatosi come entità statuale autonoma nel 395, alla morte di Teodosio I. Tale arte ebbe come fulcro la città di Costantinopoli (l'antica Bisanzio), così chiamata dopo la morte dell'imperatore romano Costantino I, che l'aveva scelta come capitale dell'Impero (330) ribattezzandola Nova Roma. Tale funzione fu condivisa dalla città, nel corso del IV secolo, con altri importanti centri imperiali, fra cui Milano. Inizialmente l'architettura bizantina non si differenziava molto dall'architettura romana. Col tempo emerse uno stile permeato di influenze del Vicino Oriente e che usava la pianta a croce greca per l'architettura delle chiese. I mattoni sostituirono le pietre, gli ordini classici furono interpretati più liberamente, i mosaici sostituirono le decorazioni scultoree e complesse cupole furono innalzate.
L'arte bizantina si è sviluppata nell'arco di un millennio, tra il V ed il XV secolo, prima nell'ambito dell'Impero romano, poi di quello bizantino, che ne raccolse l'eredità e di cui Costantinopoli fu capitale. Le caratteristiche più evidenti dei canoni dell'arte bizantina sono la religiosità, l'anti-plasticità e l'anti-naturalismo, intese come appiattimento e stilizzazione delle figure, volte a rendere una maggiore monumentalità ed un'astrazione soprannaturale (smaterializzazione dell'immagine). Infatti il gusto principale dell'arte bizantina è stato quello di descrivere le aspirazioni dell'uomo verso il divino. L'arte bizantina ha comunque avuto espressioni stilistiche molto diverse fra di loro nei suoi oltre mille anni di vita, ma nell'Impero d'Oriente l'arte rimase quasi invariata.
Record aggiornato il: 2025-09-23T01:35:20.081Z