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Autore principale: Fraternita dei laici <Arezzo>
Pubblicazione: 1985-1989
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Casa Vasari è un edificio di Arezzo situato in via XX Settembre 55. Fu la residenza di famiglia del pittore, architetto e storico dell'arte Giorgio Vasari e conserva pregevoli sale affrescate. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Toscana, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Andrea Czortek (Arezzo, 22 giugno 1971) è un presbitero, storico e archivista italiano, specializzato nello studio del Medioevo. Studioso di storia medievale e di storia della Chiesa, ha condotto ricerche sulla storia istituzionale di alcuni comuni d'area centro italiana, la carità nell'alto medioevo, il monachesimo umbro e toscano nei secoli XI-XIV, l'esercizio del credito a usura e su pegno nei secoli XIII e XIV e la legislazione sul gioco dei secoli XIV-XV. Attualmente si occupa di storia religiosa del medioevo italiano, con particolare riferimento all'età comunale e specifico interesse per il monachesimo, l'eremitismo, gli ordini mendicanti e la vita religiosa dei laici. Dall'anno accademico 2008-2009 è professore di Storia della Chiesa nell'Istituto Teologico di Assisi, che è aggregato alla Facoltà di Sacra Teologia della Pontificia Università Lateranense, e nell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi e dal 2014 è direttore dell'Archivio Storico Diocesano di Città di Castello.
La chiesa di Sant'Agostino si trova a Montepulciano, in provincia di Siena, nella diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Fondata nel 1285, fu completamente ristrutturata nel XV secolo, con l'intervento di Michelozzo di Bartolomeo per la realizzazione della parte bassa della facciata, scandita da lesene scanalate, sovrastate da nicchie che inquadrano il portale, nella cui lunetta è un rilievo in terracotta con la Madonna e i Santi Giovanni Battista e Agostino. La parte superiore della facciata è stata realizzata successivamente. I restauri eseguiti nel 1784-1791 hanno modificato l'impianto originale, del quale resta l'unica navata. All'interno, una "Resurrezione di Lazzaro" di Alessandro Allori, un "San Nicola da Tolentino" di Giovanni di Paolo, un "Crocifisso" ligneo policromo di Antonio da Sangallo, una "Crocifissione" di Lorenzo di Credi.
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T04:08:05.727Z