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L'Archivio di Stato, in Italia, è un archivio le cui competenze consistono nella conservazione e sorveglianza del patrimonio archivistico e documentario di proprietà della Repubblica Italiana in un determinato territorio e nella sua accessibilità alla pubblica e gratuita consultazione. In Italia sono 103 e sono amministrati dalla Direzione generale Archivi. L'archiviazione nazionale è effettuata dall'Archivio Centrale dello Stato.
L'Archivio centrale dello Stato è un istituto dotato di autonomia speciale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, e afferisce alla Direzione Generale per gli Archivi. Ha sede nella città di Roma nel quartiere EUR. I suoi compiti istituzionali sono definiti in linea generale dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42) e nello specifico dall’art.6 del Regolamento dell’Archivio centrale dello Stato, adottato con Decreto Ministeriale 7 ottobre 2008. L'ACS conserva prevalentemente i documenti (dal 1861 in poi) degli organi centrali giudiziari e amministrativi dello Stato italiano. L’Archivio centrale dello Stato, più specificatamente: conserva archivi e documenti, su qualunque supporto, degli organi centrali dello Stato unitario e di enti pubblici di rilievo nazionale e di privati che lo Stato abbia in proprietà o in deposito; garantisce la consultabilità della documentazione conservata; esercita la sorveglianza sugli archivi in formazione degli organi centrali dello Stato; costituisce repository degli archivi digitali degli organi centrali dello Stato e degli atti di stato civile per l’intero territorio nazionale; istituisce corsi di formazione e addestramento e tirocini formativi, organizzati anche d’intesa con l’Università e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, nell’archivistica applicata agli archivi contemporanei, con particolare riferimento all’archivistica informatica. Ha istituito allo scopo il Corso di Alta Formazione in Archivistica Contemporanea; promuove e organizza convegni e dibattiti scientifici, a carattere nazionale e internazionale, sui temi riguardanti i suoi compiti istituzionali; organizza mostre ed eventi per valorizzare il patrimonio documentale conservato; svolge attività editoriale relativa al settore di competenza anche mediante pubblicazioni scientifiche che valorizzino i risultati delle ricerche effettuate.
L'Archivio di Stato di Milano (abbreviato con l'acronimo ASMi), con sede presso il Palazzo del Senato, via Senato n. 10, è l'istituzione dello Stato preposta, per legge, alla conservazione dei documenti provenienti dagli uffici degli enti statali, ma anche di quelli pubblici e dei soggetti produttori privati. Formatosi lentamente attraverso l'agglomeramento dei vari poli archivistici diffusi nella Milano austriaca tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, l'Archivio di Stato trovò definitivamente sede nell'ex Palazzo del Senato sotto la direzione di Cesare Cantù, nel 1886. Divenuto un centro di ricerca e di formazione d'eccellenza sotto le direzioni di Luigi Fumi e di Giovanni Vittani, l'Archivio di Stato di Milano dal 1945 continuò il suo ruolo di soggetto conservatore, adeguandosi alle esigenze dei tempi e sviluppando la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all'Istituto. L'Archivio di Stato di Milano, che attualmente copre 45 km di scaffali e uno spazio deposito di 6.460 m², contiene archivi e fondi contenenti documenti delle istituzioni politiche e religiose anteriori all'Unificazione, come gli atti prodotti dalla cancelleria sforzesca o sotto il governo spagnolo prima, e austriaco poi. Seguendo lo schema preparato dalla Direzione Generale degli Archivi, oltre ai documenti prodotti prima del 1861 l'Archivio di Stato raccoglie e conserva gli atti prodotti dagli enti statali italiani facenti capo a Milano, quali la prefettura, il tribunale e la questura meneghina, oltre agli atti notarili provenienti dall'archivio notarile distrettuale locale (dopo cent'anni dalla cessazione di attività del notaio in questione) e a quelli degli archivi dei distretti militari. Infine, vi è la ripartizione archivi diversi, non rientranti nella suddivisione cronologica precedente e consistente principalmente in archivi privati o pubblici. Tra i documenti più celebri che l'Archivio conserva si ricordano, a mo' di esempio, la Cartola de accepto mundio, la più antica pergamena italiana conservata in un Archivio di Stato Italiano (risale al 721); il Codicetto di Lodi; lettere autografe di Leonardo da Vinci, di Carlo V, di Ludovico il Moro e di Alessandro Volta; un prezioso esemplare del Codice Napoleonico autografato dallo stesso imperatore; il verbale del processo contro Gaetano Bresci.
Per archivio si intende una raccolta organizzata e sistematica di informazioni di diversa natura. In secondo luogo, per estensione, con "archivio" si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.
L'Archivio di Stato di Firenze è il deposito delle carte e degli archivi documentali di proprietà pubblica nella città di Firenze e provincia. Si trova in un'isola tra piazza Beccaria, il viale della Giovine Italia, il viale Amendola e il viale Duca d'Abruzzo.
Record aggiornato il: 2025-09-24T01:55:40.836Z