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Autore principale: Valerius, Marcus
Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio o Vergilio (in latino: Publius Vergilius Maro, pronuncia classica o restituta: [ˈpuːblɪ.ʊs wɛrˈɡɪlɪ.ʊs ˈmaroː]; Andes (Mantova), 15 ottobre 70 a.C. – Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l'Eneide (Æneis). Al poeta vengono attribuiti anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticità è oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si è soliti indicare in un'unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana). Virgilio, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, fu il massimo poeta di Roma, nonché l'interprete più completo e più schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell'Impero ad opera di Augusto. L'opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall'antichità, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell'Inferno e del Purgatorio.
Il Virgilio romano o Vergilius romanus è un manoscritto miniato contenente l'Eneide, le Georgiche e frammenti delle Bucoliche di Virgilio; scritto nel V secolo in capitale rustica su 309 folii di vellum di 332x323 mm, in 18 righe per folio, è conservato nella Biblioteca apostolica vaticana (Cod. Vat. lat. 3867). Si tratta di uno dei più antichi manoscritti virgiliani e uno dei tre manoscritti di letteratura classica illuminati, insieme al Virgilio vaticano e all'Ilias Picta.
Sirone (in greco antico: Σίρων, in latino: Siron; inizio I secolo a.C. – Napoli, anni 20 a.C.) è stato un filosofo greco antico epicureo.
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