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Titolo uniforme: Cartografia e territorio nei secoli
Autore principale: Palagiano, Cosimo ; Arena, Gabriella ; Terrosu Asole, Angela
Serie: Studi superiori NIS. Geografia ; 4
Serie: Studi superiori NIS ; 4. Geografia
Serie: Studi superiori NIS ; 4
Serie: Studi Superiori NIS. Geografia ; 4
Serie: Studi superiori Nis ; 4
La cartografia è l'insieme di conoscenze scientifiche, tecniche e artistiche finalizzate alla rappresentazione, simbolica, ma veritiera, su supporti piani (carte geografiche) o sferici (globi), di informazioni geografiche, statistiche, demografiche, economiche, politiche, culturali, relative al luogo geografico rappresentato; il cartografo deve avere la capacità di comprendere la carta geografica in tutti i suoi aspetti costruttivi in modo da essere in grado di idearla, di dirigerne la costruzione, di fornire eventualmente gli schizzi necessari alla sua esecuzione. L'interpretazione del territorio, da lui operata in base ai dati in suo possesso, deve essere da lui realizzata sulla base delle finalità che la carta o la mappa si propongono. Il taglio delle carte, l'uso dei simboli, della scala e delle proiezioni con i relativi calcoli, la frequenza e la scrittura dei toponimi sono sua scelta e diretta responsabilità e dipendono dalle sue competenze.
La geografia (dal latino geographia, a sua volta dal greco antico: γῆ, «terra» e γραφία, «descrizione, scrittura») è la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella estensione e distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la interessano e che, interagendo tra loro, ne modificano continuamente l'aspetto. La geografia è molto più ampia della cartografia, cioè lo studio delle carte geografiche, o della topografia, aggiungendo rispetto ad esse l'indagine della dinamica e delle cause della posizione della Terra nello spazio, dei fenomeni che avvengono su di essa e delle sue caratteristiche.
La corografia (da χῶρος khōros, "luogo"; chðra "paese" + γράφειν gráphein, "scrivere"), detta anche geografia corografica o corologia, è la descrizione di fatti o di fenomeni geografici, limitatamente a una determinata regione. La carta corografica è volta infatti a rappresentare una regione più o meno ampia della superficie della Terra sotto il profilo sia fisico sia antropico, indicando le eventuali relazioni di interdipendenza tra i fatti osservati. La scala di rappresentazione è generalmente compresa tra 1:100.000 e 1:1.000.000. Dalla voce discende il più utilizzato aggettivo "corografico", che indica la descrizione di una zona su carta, e il nome "corografo", vale a dire un geografo che si dedica allo studio della corografia ed è autore di opere corografiche. Nell'ambito dell'ingegneria stradale, la carta corografica rappresenta una delle parti del progetto preliminare per la costruzione di una strada, e in essa è riportato l'andamento planimetrico della strada medesima. La disciplina della corografia si è sviluppata nel Nord Italia a partire dal XVIII secolo.
Un parallelo è una circonferenza ideale che si ottiene intersecando la superficie terrestre con un piano perpendicolare all'asse di rotazione e dunque parallelo al piano equatoriale. I paralleli, che devono il loro nome all'essere geometricamente paralleli al piano dell'equatore, formano sulla Terra delle circonferenze immaginarie perpendicolari all'asse terrestre, via via più piccole man mano che si avvicinano ai due poli terrestri. Per ogni punto della superficie terrestre passa un solo parallelo, che è utilizzato in geografia per stabilire la posizione di una determinata località sulla superficie terrestre, poiché ne rivela la latitudine (che si misura in gradi).
La storia della cartografia è la materia che si occupa di descrivere l'evoluzione delle carte geografiche, le diverse forme che esse hanno assunto, ma soprattutto i metodi utilizzati per effettuare i rilievi e per rappresentare i dati raccolti su supporti piani o solidi.
La cartografia è l'insieme di conoscenze scientifiche, tecniche e artistiche finalizzate alla rappresentazione, simbolica, ma veritiera, su supporti piani (carte geografiche) o sferici (globi), di informazioni geografiche, statistiche, demografiche, economiche, politiche, culturali, relative al luogo geografico rappresentato; il cartografo deve avere la capacità di comprendere la carta geografica in tutti i suoi aspetti costruttivi in modo da essere in grado di idearla, di dirigerne la costruzione, di fornire eventualmente gli schizzi necessari alla sua esecuzione. L'interpretazione del territorio, da lui operata in base ai dati in suo possesso, deve essere da lui realizzata sulla base delle finalità che la carta o la mappa si propongono. Il taglio delle carte, l'uso dei simboli, della scala e delle proiezioni con i relativi calcoli, la frequenza e la scrittura dei toponimi sono sua scelta e diretta responsabilità e dipendono dalle sue competenze.
Record aggiornato il: 2024-04-09T03:34:13.979Z