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Autore principale: Toderi, Giuseppe; Vannel, Fiorenza
Pubblicazione: Firenze : Polistmpa, c2003
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Monete italiane del Museo nazionale del Bargello
Il Ducato di Modena e Reggio, con capitale Modena, fu uno degli antichi Stati italiani. Fu sotto dominio estense dal 1452 al 1796 e asburgico-estense dal 1815 al 1859.
La lira sabauda, fu l'unità monetaria del Regno di Sardegna dal 1816 fino al conseguimento dell'unità nazionale nel 1861. Era suddivisa in centesimi.
La storia di Bobbio segue la storia dell'Italia, specie settentrionale, ma anche europea. Dal periodo romano e soprattutto all'arrivo di San Colombano (614) e alla poi formazione del Feudo monastico di Bobbio che diverrà in seguito: Sede vescovile (1014), Contea vescovile (1028), Signoria prima del Malaspina (1304) e poi dei Visconti (1341), Contea del Ducato di Milano sotto i Dal Verme (1436-1805), Marchesato sempre sotto i Dal Verme (1516) sotto il Principato di Pavia, Provincia di Bobbio (1743-1861) sotto i Savoia (con la parentesi ligure: 1805-1859), Circondario (1861) e dal 1923 comune piacentino.
Il Corpus Nummorum Italicorum, noto anche come CNI, è stato scritto da Vittorio Emanuele III di Savoia coadiuvato dai più esperti numismatici dell'epoca. Primo tentativo di un catalogo generale delle monete medievali e moderne coniate in Italia o da Italiani in altri Paesi. È ancora oggi fondamentale per lo studio e la classificazione delle emissioni delle diverse Zecche italiane a partire dal Medioevo. L'opera, inizialmente prevista in 10-12 volumi, rimase incompiuta a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. È composta da 20 monumentali volumi azzurro pallido (il colore di Casa Savoia), salvo gli esemplari mandati in dono a capi di Stato e collaboratori che sono rilegati in tela azzurra col taglio superiore d'oro. Il primo volume fu pubblicato nel 1910, il ventesimo (rarissimo) nel 1943. Il sesto volume, comprendente le Zecche minori delle Tre Venezie, della Dalmazia e dell'Albania, uscì in ritardo, dopo le pubblicazioni del settimo ed ottavo volume. Ciò va ricercato nell'attesa dell'esito della Prima guerra mondiale. Alla Corte di Vienna non vedevano di buon occhio che officine monetarie entro i confini dell'allora Impero Austroungarico venissero inserite nel Corpus e incaricarono il numismatico roveretano Quintilio Perini di scrivere al re d'Italia, pregandolo che volesse almeno pubblicare le monete di quelle zecche come supplemento alla fine del volume. A questo desiderio il re non volle corrispondere, perché avendo già pubblicato monete di regioni come la Corsica, la Savoia e il Canton Ticino, che non facevano più parte dell'Italia, non intendeva derogare dalla regola per quelle del Trentino e dell'Istria. Quintilio Perini fu accusato dagli austriaci di alto tradimento e andò esule a Milano fino al termine della guerra, il sesto volume fu pubblicato quattro anni dopo, nel 1922.
Per siti archeologici dell'Italia antica si intende un elenco delle principali località italiane dove sono presenti scavi o materiale archeologico (inclusi i principali Musei) in un periodo successivo all'epoca preistorica e protostorica, che ebbe inizio con la colonizzazione greca nell'Italia meridionale, con quella punica nelle isole del Mediterraneo occidentale, oltre all'arrivo degli Etruschi e poi dei Romani al centro e dei Celti al nord. Il termine è invece fissato alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.).
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