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Autore principale: Gaume, G.
Il matrimonio è uno dei sette sacramenti della Chiesa cattolica. Allo stesso modo è considerato dalla Chiesa ortodossa. Le comunità riformate, invece, seguendo la tesi di Martin Lutero, celebrano il matrimonio ma non lo considerano un sacramento. Secondo il Codice di diritto canonico il matrimonio è «il patto con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole», che «è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento».I Padri della Chiesa già nei primi secoli erano d'accordo nell'affermare che il matrimonio cristiano sia diverso da quello dei pagani. " ...Le testimonianze danno un'univoca risposta, cioè che questo è una cosa sacra e la sua dignità è stata costituita da Cristo." Così Tertulliano (il quale lo definisce numerose volte sacramentum e indissolubile), Origene, sant'Ambrogio, san Girolamo, Zeno di Verona, sant'Agostino, san Giovanni Crisostomo. Dal IV secolo si trovano anche documenti con preghiere e benedizioni matrimoniali impartite da sacerdoti o vescovi. Per tutto il primo millennio non vi era comunque obbligo della presenza di un sacerdote. Dall'XI secolo comincia invece una celebrazione regolata "in facie ecclesiae". Nel 1184, con il Concilio di Verona si trova il matrimonio elencato tra i sacramenti della Chiesa, la cui amministrazione era regolamentata dalle leggi ecclesiastiche: come già nel diritto romano, esso era piuttosto un patto privato, un contratto stipulato tra gli interessati e le rispettive famiglie, che poi in un secondo momento poteva essere benedetto da un sacerdote, tanto che si hanno prove documentate fino al IX secolo che il matrimonio era ancora molto simile a quello contratto nell'antica Roma. Solo nel 1215, nel corso del Concilio Lateranense IV la Chiesa cattolica regolamentò la liturgia per il matrimonio e gli aspetti giuridici relativi ad esso.
La preghiera mentale è una forma di preghiera raccomandata della Chiesa cattolica in cui il fedele esprime il proprio amore di Dio mediante un dialogo, meditando sulle parole di Dio e contemplandone il volto. È un periodo di silenzio concentrato in Dio. Viene distinto dalle preghiere vocali che usano parole predefinite, sebbene la preghiera mentale possa procedere usando orazioni vocali per migliorare il dialogo con Dio.Uno degli scrittori più importanti sulla preghiera mentale, Teresa d'Avila, affermò: "La preghiera mentale [oración mental] non è altro che una condivisione intima tra amici; significa dedicare frequentemente del tempo ad essere soli con colui del quale sappiamo che ci ama." Poiché l'enfasi è sull'amore piuttosto che sul pensiero, gli autori moderni raccomandano che sia chiamata preghiera interiore. Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, la meditazione e la preghiera contemplativa che avviene nella preghiera mentale, sono le "principali espressioni della vita di preghiera" nella tradizione cristiana. La pratica della preghiera mentale è necessaria per raggiungere il fine della "perfezione cristiana", come ha affermato Madre Teresa, "La santità è impossibile senza di essa." Tutti i santi, secondo Alfonso de Liguori, dottore della chiesa in teologia morale, sono diventati santi con la preghiera mentale.
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