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Autore principale: Recami, Francesco; SFERRAZZO, Bianca
Serie: I see all : la vetrina delle civilta' / una collana creata e diretta da Giovanni Caselli
I Celti furono un insieme di popoli indoeuropei che, nel periodo di massimo splendore (V-III secolo a.C.), erano stanziati in un'ampia area dell'Europa, dalle Isole britanniche fino al bacino del Danubio, oltre ad alcuni insediamenti isolati più a sud, frutto dell'espansione verso le penisole iberica, italica e anatolica. Uniti dalle origini etniche e culturali, dalla condivisione di uno stesso fondo linguistico indoeuropeo e da una medesima visione religiosa, rimasero sempre politicamente frazionati; tra i vari gruppi di popolazioni celtiche si distinguono i Britanni, i Galli, i Pannoni, i Celtiberi e i Galati, stanziati rispettivamente nelle Isole Britanniche, nelle Gallie, in Pannonia, in Iberia e in Anatolia. Portatori di un'originale e articolata cultura, furono soggetti a partire dal II secolo a.C. a una crescente pressione politica, militare e culturale da parte di altri due gruppi indoeuropei: i Germani, da nord, e i Romani, da sud. Furono progressivamente sottomessi e assimilati, tanto che già nella tarda antichità l'uso delle loro lingue appare in netta decadenza e il loro arretramento come popolo autonomo è testimoniato proprio dalla marginalizzazione della loro lingua, presto confinata alle sole Isole britanniche. Lì infatti, dopo i grandi rimescolamenti altomedievali, emersero gli eredi storici dei Celti: le popolazioni dell'Irlanda e delle frange occidentali e settentrionali della Gran Bretagna, parlanti lingue brittoniche o goideliche, le due varietà di lingue celtiche insulari.
I Britanni erano una popolazione celtica stanziata nell'antichità nelle Isole britanniche (Gran Bretagna e Irlanda). Giunti nella regione a partire dall'VIII secolo a.C., i Celti della Britannia rimasero frazionati in numerose tribù, facilitando così la conquista del loro territorio prima dai Romani (I secolo d.C.), quindi dagli Anglosassoni (V secolo). I Britanni furono sottomessi politicamente e culturalmente ai nuovi dominatori, ma la loro civiltà celtica non fu mai del tutto sradicata, contribuendo a formare (insieme ad apporti latino-cristiani e germanici) le moderne popolazioni di Gran Bretagna e Irlanda, tanto che le uniche lingue celtiche sopravvissute fino a oggi sono proprio di origine britannica. La principale fonte sui Britanni è Cesare, che nel suo De bello Gallico ha riferito delle due spedizioni da lui condotte in Gran Bretagna a metà del I secolo a.C. Altre notizie le dobbiamo al navigatore cartaginese Imilcone, che nel V secolo a.C. aveva intrapreso un viaggio in queste terre, e al geografo greco Pitea (IV secolo a.C.).
Le isole Orcadi (in inglese Orkney Islands, in gaelico scozzese Arcaibh) sono un arcipelago della Scozia, nel Regno Unito. Situate al largo della costa settentrionale della Gran Bretagna, le Orcadi si trovano a 16 km a nord della costa settentrionale di Caithness e comprendono circa 70 isole, di cui 20 sono abitate. L'isola più grande, Mainland, ha un'estensione di 523,25 km², il che la rende la sesta isola più grande della Scozia e la decima più grande dell'arcipelago britannico. L'insediamento maggiore e centro amministrativo è Kirkwall, che conta 7.000 abitanti, possiede un porto rilevante e ospita la Cattedrale di San Magnus. La seconda città è Stromness, sulla costa occidentale di Mainland, con 2.000 abitanti circa, mentre il terzo insediamento è St Margaret's Hope su South Ronaldsay. Il nome "Orcadi" risale al primo secolo avanti Cristo o addirittura a prima, mentre le isole stesse sono abitate da almeno 8.500 anni. In origine occupate da tribù del Mesolitico e del Neolitico, quindi dai Pitti, le Orcadi furono invase ed annesse dalla Norvegia nel 875 e vi si insediarono i norreni. Il Parlamento di Scozia ri-annesse poi la contea al Regno di Scozia nel 1472, a seguito della mancata corresponsione della dote per la moglie di Giacomo III, Margherita di Danimarca. Le Orcadi contengono alcuni dei più antichi e meglio preservati siti neolitici d'Europa ed il "Cuore delle Orcadi neolitiche" è un sito designato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Le Orcadi costituiscono una delle 32 aree amministrative della Scozia, formano un collegio del Parlamento scozzese, un'area di luogotenenza ed una ex contea. Il consiglio locale è il Orkney Islands Council, uno dei tre Consigli della Scozia con la maggioranza dei membri eletti che sono indipendenti.Oltre a Mainland, gran parte delle isole sono divise in due gruppi: le isole del Nord e le isole del Sud; quasi tutte presentano una base geologica costituita da Old Red Sandstone. Il clima è mite e il suolo è estremamente fertile, pertanto quasi tutta la terra viene coltivata. L'agricoltura è il principale settore dell'economia, ma anche le risorse eoliche e marine stanno crescendo di importanza, in quanto l'isola genera tramite rinnovabili più energia di quanta ne viene richiesta. Gli abitanti locali, conosciuti come orcadiani, parlano un caratteristico dialetto scozzese ed hanno ricche tradizioni e folklore. Sulle isole vi è abbondanza di fauna marina e di uccelli.
Per storia dell'Europa si intende convenzionalmente la storia dell'omonimo continente e dei popoli che l'hanno abitato e che lo abitano. In un'accezione più ristretta per storia dell'Europa si intende invece la storia dell'Unione europea, dalla creazione della Comunità economica europea con i trattati di Roma (1957) fino a oggi.
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