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Pubblicazione: Firenze : Felice Paggi, 1878
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Piccola storia d'Italia per i fanciulli delle scuole elementari
L'Alto Medioevo è, per convenzione, quella parte del Medioevo che va dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476, all'anno 1000 circa. A seconda dell'impostazione storiografica, il primo secolo di tale periodo, si può talvolta sovrapporre al periodo precedente della tarda antichità, mentre l'ultimo secolo a quello successivo del Basso Medioevo (o, per altri storici, a quello del Pieno Medioevo). Tale periodo vide una continuazione delle tendenze evidenti fin dall'antichità classica, compreso uno spopolamento, avvenuto in particolare nei centri urbani, un declino negli scambi commerciali, un lieve aumento delle temperature e l'affermarsi del fenomeno delle migrazioni. L'Impero Romano d'Oriente, o Impero Bizantino, continuò a sopravvivere nonostante nel VII secolo il Califfato Rashidun e il Califfato Omayyade avessero conquistato ampie porzioni di territorio precedentemente romano. Successivamente, molte delle tendenze elencate andarono incontro ad una inversione. Nell'800 il titolo di "Imperatore" fu riproposto nell'Europa occidentale con Carlo Magno, detto "Il Grande", il cui impero carolingio influenzò di molto la struttura sociale e la storia europea. Le popolazioni europee intrapresero un ritorno all'agricoltura sistematica nella forma del feudalesimo, con importanti innovazioni come la rotazione delle colture e l'aratro pesante. L'espansionismo dei barbari si stabilizzò in gran parte dell'Europa anche se quello vichingo si protrasse in larga misura nell'Europa settentrionale.
Alessandro Barbero (Torino, 30 aprile 1959) è uno storico, accademico e scrittore italiano, specializzato in storia del Medioevo e in storia militare.
Con alimentazione medievale ci si riferisce ai cibi, alle abitudini alimentari, ai metodi di cottura e in generale alla cucina di varie culture europee nel corso del Medioevo, un'epoca che si estende, per convenzione, dal 476 al 1492. Durante tale periodo, le diete e la cucina, nelle varie zone dell'Europa, sperimentarono meno cambiamenti rispetto a quanto sarebbe successo nella più breve epoca moderna che sarebbe seguita, durante la quale tali mutamenti avrebbero posto le basi della moderna cucina europea. I cereali erano consumati sotto forma di pane, farinate d'avena, polenta e pasta praticamente da tutti i componenti della società. Le verdure rappresentavano un'importante integrazione alla dieta basata sui cereali. La carne era più costosa e quindi considerata un alimento più prestigioso ed era per lo più presente sulle tavole dei ricchi e dei nobili. I tipi di carne più diffusi erano quelle di maiale e pollo, mentre il manzo, che richiedeva la disponibilità di una maggiore quantità di terra per l'allevamento, era meno comune. Il merluzzo e le aringhe erano molto comuni nella dieta delle popolazioni nordiche, ma veniva comunque consumata un'ampia varietà di pesci d'acqua dolce e salata. La lentezza dei trasporti e le inefficienti tecniche di trasformazione agroalimentare rendevano estremamente costoso il commercio di cibi sulle lunghe distanze. Per questa ragione il cibo dei nobili era più esposto alle influenze straniere rispetto a quello consumato dai poveri e dalla gente comune. Dal momento che ciascuna classe sociale cercava di imitare quella a lei immediatamente superiore, le innovazioni dovute al commercio internazionale e alle guerre con paesi stranieri si diffusero gradualmente tra le classi medio-alte delle città medievali. Oltre all'indisponibilità di certi cibi per ragioni economiche, furono emessi decreti che vietavano il consumo di alcuni alimenti per alcune classi sociali, e alcune leggi limitarono le possibilità di consumarne in grosse quantità ai "nuovi ricchi". Alcune norme sociali inoltre prescrivevano che il cibo della classe lavoratrice fosse meno raffinato, perché si credeva che esistesse un'affinità naturale tra il lavoro di una persona e il suo cibo; si riteneva quindi che il lavoro manuale richiedesse cibi più scadenti ed economici. Nel corso del tardo Medioevo iniziò a svilupparsi una forma di Haute cuisine che andò a costituire uno standard tra la nobiltà di tutta Europa. I metodi di conservazione più comuni vedevano l'impiego di agresto. Questi trattamenti, uniti al diffuso impiego di zucchero e miele, donavano a molti piatti un sapore tendente all'agrodolce. Anche le mandorle erano molto popolari e usate come addensante in minestra, stufati e salse, in particolare usate sotto forma di latte di mandorla.
L'Alto Medioevo scozzese è il periodo storico della Scozia compreso tra la morte di Domnal II nel 900 d.C. e quella del re Alessandro III nel 1286, che fu tra le cause delle Guerre di indipendenza scozzesi. Alla fine del nono secolo, l'odierno territorio della Scozia era diviso tra diversi regni in competizione tra loro. L'influenza scandinava era dominante nelle isole settentrionali e occidentali, quella britanna nel sudovest, quella anglosassone del regno di Northumbria a sudest e il regno pittico e gaelico di Alba ad oriente, a nord del fiume Forth. Durante il decimo e undicesimo secolo, la parte nord della Gran Bretagna era sempre più dominata dalla cultura gaelica e dalla signoria regale di Alba, detta in latino Albania o Scotia, ed in inglese Scotland. Dalla sua base nell'est, questo regno assunse il controllo delle terre a sud e successivamente si impose sull'ovest e su gran parte del nord. La sua cultura fiorente comprendeva parte del mondo di lingua gaelica, e l'economia era basata su agricoltura e commercio. Dopo il regno di Davide I nel dodicesimo secolo, i re di Scozia vanno considerati come scoto-normanni piuttosto che gaelici, vista la preferenza per la cultura francese rispetto a quella scozzese delle origini. La conseguenza fu il diffondersi delle istituzioni e dei valori sociali francesi, compreso il diritto canonico. Le prime città, chiamate burghs, comparvero in questo periodo, e con il loro diffondersi si ampliava l'uso della lingua detta lingua inglese media. Parallelamente però, con l'acquisizione del nord-ovest vichingo-gaelico si verificò una gaelicizzazione di molte famiglie di origine francese o anglo-francese. L'introduzione di pratiche comuni sia religiose che culturali rinforzava la coesione nazionale. Alla fine del periodo, la Scozia visse una "rinascita gaelica" che contribuì a creare una identità nazionale scozzese. Entro il 1286, questi sviluppi economici, istituzionali, culturali, religiosi e giuridici avevano avvicinato la Scozia ai suoi vicini inglesi ed europei, benché da fuori si continuasse a vedere la Scozia come un luogo provinciale se non selvaggio. A quest'epoca, i confini politici del Regno di Scozia erano ormai quasi gli stessi della nazione di oggi.
Il romanzo gotico è un genere narrativo sviluppatosi dalla seconda metà del Settecento e caratterizzato dall'unione di elementi romantici e dell'orrore. L'espressione "letteratura gotica", riferita alla tendenza culturale sviluppatasi dalla metà del XVIII secolo, è entrata nell'uso comune a partire soprattutto dai paesi anglosassoni e individua solitamente storie ambientate nel Medioevo in castelli diroccati, sotterranei e altri ambienti cupi e tenebrosi.
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