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Autore principale: Mungan, Murathan
La letteratura di una certa lingua è l'insieme delle opere scritte e pervenute fino al presente. Tale definizione non è affatto scontata e va precisata sotto diversi aspetti. Da un lato, le definizioni che sono state date del termine, sensibili a diverse ideologie, visioni del mondo, sensibilità politiche o filosofiche, sono diverse tra loro e spesso assolutamente inconciliabili. Assai varia è anche la misura del "campo" della letteratura e incerta la definizione di ciò che letteratura non è, tanto che vi è stato chi ha affermato che letteratura è ciò che viene chiamato letteratura, chi ha trovato nell'impossibilità della definizione la sola definizione possibile, o chi, sottolineando "la polivalenza e ambiguità del fenomeno letterario", sostiene tuttavia che "non tutto ciò che è scritto è letteratura, per diventarlo, un testo scritto dev'essere mosso da un'intenzionalità precisa e da una conseguente logica strutturante". È tuttavia vero che la letteratura di una nazione costituisce una "sintesi organica dell'anima e del pensiero d'un popolo", ovvero uno specchio della rispettiva società in un tempo definito e che varia di opera in opera.
La letteratura comparata, anche detta comparatistica (in inglese Comparative literature, talvolta abbreviata come Comp. lit.), è la disciplina che studia i rapporti tra le letterature in diverse lingue. È una forma di interrogazione dei testi nell'ambito del quale l'incontro con l'Altro, attraverso molteplici strategie rappresentative, si costituisce come principale motivo di interesse. Gli studiosi e i docenti di questo campo disciplinare, solitamente chiamati comparatisti conoscono di solito diverse lingue e hanno approfondito le tradizioni letterarie e i principali testi letterari di quelle lingue. I comparatisti operano spesso (negli Stati Uniti) in programmi universitari o dipartimenti di letteratura comparata (presso istituzioni universitarie provviste di tali programmi), per quanto molti studiosi formatisi nella comparatistica possano operare anche in altri dipartimenti correlati al loro campo di studi, come i dipartimenti dedicati a una specifica lingua (per esempio, dipartimenti di studi francesi o studi italiani). In Italia i docenti di letterature comparate insegnano generalmente nelle facoltà di materie letterarie (siano esse lettere italiane o letterature straniere); i primi insegnamenti di comparatistica risalgono all'inizio degli anni ottanta, e furono impartiti da Paola Mildonian a Venezia e Armando Gnisci a Roma. Prima degli anni sessanta l'ambito della letteratura comparata negli Stati Uniti era tipicamente circoscritto alle letterature dell'Europa occidentale e del Nordamerica, per lo più limitatamente alle letterature in inglese, francese e tedesco, con occasionali incursioni nella letteratura italiana (principalmente per Dante Alighieri) e in quella spagnola (dove ci si concentrava su Cervantes). Un monumento a quell'approccio è il saggio Mimesis: il realismo nella letteratura occidentale di Erich Auerbach, una ricapitolazione delle tecniche del realismo in testi di diverse letterature su un arco di duemila anni. Questo approccio è ancora prevalente negli insegnamenti di letteratura comparata in Italia. Anche se nell'Europa orientale una letteratura comparata vera e propria non fu mai praticata esplicitamente per l'ostilità della cultura ufficiale del regime sovietico, in realtà la tendenza a un approccio globale alla letteratura universale, che valorizzasse gli elementi culturali comuni alle scritture letterarie di paesi lontani e diversi (temi, motivi, formule, stilemi, cliché, intrecci, personaggi, schemi narrativi ecc.), era conosciuto e praticato almeno dal XIX secolo: Aleksandr N. Veselovskij lo intraprese nell'ambito della sua poetica storica; nel XX secolo un rappresentante illustre di questa tendenza, che incrociava la comparatistica con la mitologia e il folklore, è stato Eleazar Meletinskij. Oggigiorno il campo disciplinare, e non solo negli Stati Uniti, in contrasto col precedente modello, si è estremamente diversificato: per esempio, i comparatisti studiano regolarmente la letteratura cinese, quella araba, e le letterature della maggior parte delle altre lingue del pianeta, così come le letterature inglesi e le altre del continente europeo. La teoria della letteratura è assai diffusa in molti dipartimenti di letteratura comparata delle università statunitensi, forse più che nei dipartimenti di lingua e letteratura inglese. Comunque, ci sono molte eccezioni, e un approccio più legato al testo, e meno filosofico, viene praticato accanto alla teoria letteraria in tutti i dipartimenti di letteratura comparata. Fanno parte della letteratura comparata gli studi sulla traduzione, la tematologia, lo studio dei generi letterari, l'imagologia, i gender studies, i rapporti tra letteratura e altre arti, le storie letterarie comparate.
La letteratura greca, espressione dell'antica Grecia e della sua ricchissima cultura, è tra gli elementi fondanti dell'idea moderna di Occidente e di gran parte della cultura occidentale. Essa è usualmente datata dal IX-VIII secolo a.C. al 529, anno in cui l'imperatore Giustiniano ordinò la chiusura della scuola neoplatonica di Atene. La letteratura successiva in lingua greca è detta, pertanto, letteratura bizantina.
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Della letteratura statunitense (o più genericamente letteratura americana) fanno parte gli scritti e le opere letterarie prodotte nell'America coloniale, prima, e negli Stati Uniti d'America, dalla loro formazione a oggi. Nella storia della letteratura americana possiamo distinguere tre periodi fondamentali: il periodo coloniale (1607-1810) il periodo romantico (1810-1865) il periodo realista (1865-1950 circa)
La donna è donna (Une femme est une femme) è un film del 1961 diretto da Jean-Luc Godard, interpretato da Anna Karina, Jean-Paul Belmondo e Jean-Claude Brialy. È un tributo alla commedia musicale americana ed uno dei film più importanti della Nouvelle Vague. È il primo film a colori girato da Jean-Luc Godard.
Le donne nel Medioevo occuparono una serie di ruoli sociali differenti. Nel corso di questo periodo di storia dell'Europa. che durò dal V al XV secolo, le donne detennero le posizioni di moglie, madre, contadina, artigiana e monaca, nonché alcuni importanti ruoli di direzione come quelli di badessa e regina regnante. Il concetto stesso di "donna" è cambiato in diversi modi durante quest'epoca e varie forze contribuirono ad influenzarne i ruoli.
L'Iran (persiano: إيران, [iˈrɒːn]), ufficialmente Repubblica Islamica dell'Iran (in persiano جمهوری اسلامی ایران,Jomhuri-ye Eslāmi-ye Irān) e conosciuto anche come Persia, è uno Stato dell'Asia situato all'estremità orientale del Medio Oriente.Fino al 1935 l'Iran era noto in Occidente come Persia, patria di una delle più antiche civiltà del mondo. La prima dinastia dell'Iran si formò durante il regno di Elam nel 2800 a.C., mentre i Medi unificarono vari regni dell'Iran nel 625 a.C. Nel 550 a.C. fu poi la volta degli Achemenidi, ma nel 334 a.C. Alessandro il Grande invase il regno achemenide, sconfiggendo l'ultimo re persiano Dario III durante la battaglia di Isso del 333 a.C. e la battaglia di Gaugamela del 331 a.C. Dopo la morte di Alessandro, il suo impero venne spartito tra i suoi generali, i Diadochi ("successori"), così la Persia cadde sotto il controllo del regno ellenistico dei Seleucidi e poi sotto il controllo di vari regni ellenistici. In seguito l'Iran fu inglobato nel regno dei Parti nel II secolo a.C e dal 224 d.C. fino al 651 dei Sasanidi, ma questi ultimi crollarono a loro volta sotto i colpi degli arabi musulmani, i quali nel 633 avevano avviato la conquista islamica della Persia.L'affermazione della dinastia Safavide nel 1501 promosse uno dei rami minoritari dell'Islam (lo sciismo duodecimano) come religione ufficiale dell'impero, segnando un punto cruciale nella storia della Persia e del mondo islamico. La rivoluzione costituzionale persiana stabilì il parlamento del Paese nel 1906 noto come Majlis e una monarchia costituzionale, seguiti nel 1921 dall'autoritaria dinastia Pahlavi. Nel 1953 fu spento il primo esperimento democratico del Paese per via di un colpo di Stato perpetrato da parte del Regno Unito e degli Stati Uniti che riportò al potere i Pahlavi. Il dissenso popolare portò alla cosiddetta rivoluzione iraniana, istituendo la Repubblica Islamica dell'Iran il 1º aprile 1979, un regime di democrazia con tendenze teocratiche. Storicamente noto come Persia, il 21 marzo 1935 lo scià Reza Pahlavi chiese formalmente alla comunità internazionale di riferirsi alla nazione con il nome utilizzato dai suoi abitanti in persiano di Iran, ovvero «Paese degli Arii». Alcuni studiosi protestarono contro questa decisione perché il cambio di nome avrebbe separato il Paese dalla sua storia, ma nel 1959 lo scià annunciò che i nomi di Persia e Iran erano interscambiabili e di uguale rilevanza in comunicazioni ufficiali e non. Tuttavia il nome Iran rimase il termine di uso più frequente in riferimento allo Stato, mentre i sostantivi e aggettivi "persiani" e "persiano" sono tuttora usati frequentemente in riferimento alla popolazione e alla lingua del Paese.Con capitale Teheran, ha una popolazione di circa 81,6 milioni di abitanti al 2018. I più grandi gruppi etnici in Iran sono persiani, azeri, curdi e luri.
La storia dell'Iran, comunemente noto nel mondo occidentale anche come Persia, si intreccia con la storia di una regione più ampia, anche nota come Grande Iran, che comprende un'area situata tra l'Anatolia, il Bosforo e l'Egitto a ovest, sino ai confini dell'India antica e Syr Darya a est e verso il Caucaso e la steppa eurasiatica a nord, fino al golfo Persico e il golfo dell'Oman a sud. L'Iran è sede di una delle più antiche grandi civiltà del mondo, con insediamenti storici e urbani risalenti fin dal 4000 a.C. L'occidente e il sud-occidente del Plateau iraniano fu testimone della nascita delle prime civilità del Vicino Oriente antico, con la cultura prima degli Elam, dalla precoce Età del bronzo, e poi attraverso altri popoli, come i Cassiti, i Mannei e i Gutiani. Georg Wilhelm Friedrich Hegel nominò i persiani come il primo popolo storico. Nel 625 a.C., i Medi unificarono l'Iran come nazione e impero. L'impero achemenide (550-330 a.C.), fondato da Ciro il Grande, fu il primo impero persiano a governare da Persepoli, dai Balcani al Nord Africa e anche in Asia centrale, estendendosi su ben tre continenti. Fu il più grande impero mai visto e il primo impero mondiale. Il Primo Impero Persiano fu l'unica civiltà, in tutta la storia, collegare, nel 480 a.C, oltre il 40% della popolazione mondiale di allora, pari a circa il 49,4 milioni di persone, su un totale complessivo 112,4 milioni. Successivamente dominarono i Seleucidi, poi i Parti, e l'Impero sasanide, che governò l'Iran per quasi 1000 anni rendendo ancora una volta l'Iran una potenza leader mondiale. Rivale storico della Persia fu l'impero romano e poi il suo successore, l'Impero Bizantino. L'impero persiano inizia a svilupparsi dall'età del Ferro, grazie alla migrazione di popolazioni iraniane. Nel corso dell'antichità classica, il popolo iraniano ha contribuito alla formazione degli imperi: dei Medi, Achemenide, dei Parti e Sasanide. Una volta raggiunta la dimensione di superpotenza, l'Iran ha subito l'influenza di diverse culture: greca, araba, turca e mongola. Nel corso dei secoli ha comunque e sempre ribadito la propria identità nazionale sviluppandosi come entità politica-culturale distinta. La conquista musulmana della Persia, avvenuta tra il 633 e il 656, pose fine all'impero Sasanide. Fu un punto di svolta della storia iraniana. L'islamizzazione della Persia ha avuto luogo dal VIII al X secolo conducendo verso il declino lo Zoroastrismo, così come molte religioni derivate. Tuttavia, le conquiste culturali delle precedenti civiltà persiane non vennero perdute, ma in gran parte furono assorbite sia dal nuovo sistema politico sia dalla civiltà islamica. L'Iran venne ancora una volta riunificato come stato indipendente nel 1501 dalla dinastia Safavide, che convertì all'Islam sciita l'Iran, imponendola come religione ufficiale dell'impero, e segnando uno dei più importanti punti di svolta nella storia dell'Islam. Con vicino l'Impero ottomano, il loro rivale per secoli, l'Iran venne dominato dalla dinastia Safavide, una monarchia governata da un imperatore quasi ininterrottamente dal 1501, fino alla rivoluzione iraniana del 1979, quando divenne ufficialmente una repubblica islamica dal 1º aprile 1979.Nel corso della prima metà del XIX secolo perse molti dei suoi territori nel Caucaso, quali la moderna Georgia orientale, il Daghestan, l'Azerbaigian e l'Armenia. In seguito delle guerre russo-persiane tra il 1804-1813 e il 1826-8 è emerso il vicino rivale, l'Impero russo.
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