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Autore principale: Lenin, Vladimir Ilʹič
 
                                                            
                                                        Il Referendum di tutta l'Unione sulla conservazione dell'URSS (in russo: Всесоюзный референдум о сохранении СССР?, traslitterato: Vsesojuznyj referendum o sochranenii SSSR) si è tenuto il 17 marzo 1991 in Unione Sovietica. Il quesito referendario era il seguente: Nonostante la risposta positiva del 77,85% dei votanti, gli eventi successivi avrebbero portato comunque alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, concretizzatasi nel dicembre dello stesso anno.I vertici di sei Repubbliche dell'URSS: (Estonia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Georgia e Armenia), che avevano già avviato il percorso verso l'indipendenza, rifiutarono di indire il referendum per sottolineare il loro desiderio di indipendenza completa. In tali aree la votazione si svolse in modo parziale, su iniziativa di alcuni Soviet dei deputati del popolo locali, organizzazioni lavorative o reparti militari. In alcune regioni di queste Repubbliche (l'Abcasia e l'Ossezia del Sud in Georgia, la Transnistria e la Gagauzia in Moldavia) il referendum fu invece organizzato dalle autorità locali per evidenziare il desiderio di autonomia dalle autorità delle repubbliche. In totale, a causa del boicottaggio da parte delle autorità di alcune repubbliche, i potenziali elettori che non furono iscritti nelle liste elettorali furono circa 7 milioni su un totale di 192,6 milioni.
 
                                                            
                                                        Il comunismo (dal francese communisme, derivato da commun "comune") è un'ideologia composta da un insieme di idee economiche, filosofiche, sociali e politiche mirante alla creazione di una società comunista, ovvero una società caratterizzata dall'abolizione delle classi sociali e della proprietà privata dei mezzi di produzione, dalla partecipazione collettiva del popolo al governo e dalla completa emancipazione di tutti gli uomini. Il comunismo teorizzato per la prima volta nel XIX secolo dai due pensatori tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels subì diverse trasformazioni e interpretazioni in base al tempo e al luogo in cui venne rielaborato o attuato. All'interno del spettro comunista coesistono numerose interpretazioni come il marxismo, il leninismo, lo stalinismo, il marxismo-leninismo, il trotskismo, il maoismo, il juche, il songun, il castrismo, il guevarismo, l'eurocomunismo, il comunismo cristiano, il social-comunismo, l'anarco-comunismo, il chruščëvismo, il magonismo e molte altre anche in contrasto aperto fra loro.
 
                                                            
                                                        Il leninismo è una corrente di pensiero politico ed economico (nell'ambito del comunismo) che si inquadra nella tradizione del marxismo. Con questo termine si fa riferimento sostanzialmente alle teorie dell'ideologo e leader bolscevico Vladimir Il'ič Ul'janov detto Lenin, e alla loro messa in pratica durante e dopo la Rivoluzione Russa. La combinazione del marxismo con questa corrente diede vita, secondo i sostenitori di questa, al marxismo-leninismo, sviluppato da Stalin dopo la morte di Lenin nell'intento di legittimare l'operato del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e del Comintern, ed in seguito divenuto l'ideologia ufficiale dell'Unione Sovietica. La parola "Leninismo" fu usata per la prima volta da Anatolij Vasil'evič Lunačarskij nel 1907 con intento polemico, per indicare lo stile autoritario di Lenin all'interno della corrente bolscevica.
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