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Autore principale: Balducci, Ernesto
Pubblicazione: Tosca, 1990
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: , Paese:
Il girapoggio è una sistemazione agraria (sistemazioni di colle) del terreno che consiste nello scavare le scoline (fossi di scolo) lungo le curve di livello delle colline allo scopo di raccogliere le acque di precipitazione piovosa e condurle in un fosso aperto lungo la linea di massima pendenza. Ha lo scopo di limitare il fenomeno dell'erosione, in quanto limita il ruscellamento. Tra le forme di sistemazione dei terreni di collina è la più efficiente dal punto di vista idraulico, in quanto i fossi, perpendicolari alla massima pendenza, limitano l'erosione. Di contro la forma dei campi, seguendo le linee di livello, risulta irregolare ed ostacola le lavorazioni meccaniche. Inoltre le macchine operatrici, dove i fossi sono più ravvicinati, dovrebbero muoversi trasversalmente al pendio, con gravi rischi di ribaltamento. Riversando le acque in fossi perpendicolari, se la distanza tra questi è eccessiva la forza delle acque diviene incontrollabile, e i danni dell'erosione diventano gravi. Per versanti dalle pendenze più irregolari i coltivatori delle aree di collina, in particolare di quelle toscane, elaborarono sistemi più complessi come il cavalcapoggio, il rittochino e la sistemazione "a spina". Il grande centro di perfezionamento delle forme di modellamento dei campi in collina fu l'azienda Meleto, tra Empoli e Castelfiorentino, del Marchese Cosimo Ridolfi, dove il fattore, nelle aziende toscane figura capitale, aveva sperimentato delle forme di sistemazione che il giovane marchese perfezionò sul piano concettuale. Per sottolineare l'importanza di Meleto nella storia dell'agricoltura italiana basta ricordare che nel 1840 Ridolfi vi creava una scuola di agraria, preludio della a "scuola superiore di Agraria" che il Granduca lo avrebbe incaricato di fondare a Pisa. A "Meleto" la procedura di sistemazione più ampiamente adottata sarebbe stata quella "a spina", di esecuzione più complessa del girapoggio, ma tale da potersi adattare anche a campi dalla pendenza irregolare e dove il disordine delle acque avesse già prodotto gravi danni. Il maggior ostacolo alla conservazione delle antiche sistemazioni collinari è la loro incapacità di adattarsi alla meccanizzazione agricola fondata su grandi trattori e grandi mietitrebbie. Per contro il paesaggio agrario toscano, così come lo conosciamo e che ha un grande valore storico e culturale è legato a queste tecniche antiche, che sono rimaste confinate quasi esclusivamente a qualche vigneto più tradizionale. Merito del grande studioso Emilio Sereni è quello di avere additato la ricchissima messe di dati iconografici della pittura per interpretare l'evoluzione del paesaggio.. Già in Mantegna nelle Storie di San Giorgio (chiesa degli Eremitani a Padova) si vede un uso delle coltivazioni in pendio che assicurava il rispetto dell'ambiente e del grande pericolo delle frane. In questo senso il girapoggio ha trovato degli antecedenti nella sistemazione agraria dei secoli precedenti, in particolare nella funzione avuta dalle strade e dai camminamenti protetti da muriccioli che appunto "giravano il poggio". Questi concetti sono stati ripresi dallo Statuto del territorio della Provincia di Firenze che dispone, appunto la conservazione degli antichi viottoli e, dove possibile, delle antiche sistemazioni, anche in areali ridotti.
Palazzo Pitti è un imponente palazzo rinascimentale di Firenze. Si trova nella zona di Oltrarno, a breve distanza da Ponte Vecchio. Il nucleo originale dell'edificio risale al 1458, come residenza urbana del banchiere Luca Pitti. Il palazzo fu quindi acquistato dalla famiglia Medici nel 1549 e divenne la residenza principale dei granduchi di Toscana, prima medicei e dal 1737 Asburgo-Lorena. A seguito dell'unità d'Italia, svolse il ruolo di palazzo reale per Casa Savoia nel quinquennio in cui Firenze fu capitale del Regno d'Italia (1865-70). Nel 1919 Vittorio Emanuele III lo donò allo Stato: da allora è un museo statale. Al suo interno è infatti ospitato un importante insieme di musei: la Galleria palatina, sistemata secondo il criterio della quadreria settecentesca, con capolavori di Raffaello e Tiziano; gli Appartamenti reali, l'appartamento della Duchessa d'Aosta e il quartiere del Principe di Napoli (ordinariamente non visitabili dai turisti); la Galleria d'arte moderna (con le opere dei macchiaioli), e altri musei specializzati: il Tesoro dei granduchi, dedicato all'arte applicata; il Museo della moda e del costume, il maggiore museo italiano dedicato alla moda; il Museo delle porcellane e il Museo delle carrozze. Il palazzo è completato dal Giardino di Boboli, uno dei migliori esempi al mondo di giardino all'italiana. Dal 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali ha riunito entro un'unica amministrazione palazzo, giardino e Galleria degli Uffizi, creando le Gallerie degli Uffizi, un nuovo ente dotato di autonomia speciale.
Il David è una scultura realizzata in marmo (altezza 520 cm incluso il basamento di 108 cm) da Michelangelo Buonarroti, databile tra il 1501 e l'inizio del 1504 e conservata nella Galleria dell'Accademia a Firenze. Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del Rinascimento nonché simbolo di Firenze e dell'Italia all'estero. L'opera, che ritrae l'eroe biblico nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia, originariamente fu collocata in Piazza della Signoria, come simbolo della Repubblica fiorentina vigile e vittoriosa contro i nemici. Da sempre considerato l'ideale di bellezza maschile nell'arte così come la Venere di Sandro Botticelli è considerata il canone di bellezza femminile, molti ritengono che il David sia l'oggetto artistico più bello mai creato dall'uomo.
La basilica di San Lorenzo è uno dei principali luoghi di culto cattolici di Firenze, situata nell'omonima piazza nel centro storico della città. È una delle chiese che si contendono il titolo di più antica della città ed ha la dignità di basilica minore. Nei pressi della chiesa si tiene il turistico mercato di San Lorenzo.
La cattedrale metropolitana di Santa Maria del Fiore, conosciuta comunemente come duomo di Firenze, è la principale chiesa fiorentina, simbolo della città ed uno dei più famosi d'Italia; quando fu completata, nel Quattrocento, era la più grande chiesa al mondo, mentre oggi è ritenuta la terza in Europa dopo San Pietro a Roma e il Duomo di Milano. Essa sorge sulle fondamenta dell'antica cattedrale di Firenze, la chiesa di Santa Reparata, in un punto della città che ha ospitato edifici di culto sin dall'epoca romana. La costruzione del Duomo, ordinata dalla Signoria fiorentina, inizia nel 1296 e termina dal punto di vista strutturale soltanto nel 1436. I lavori iniziali furono affidati all'architetto Arnolfo di Cambio per poi essere interrotti e ripresi numerose volte nel corso dei decenni (da Giotto, Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini). Al completamento della cupola del Brunelleschi seguì la consacrazione da parte di papa Eugenio IV il 24 marzo del 1436. La dedica a Santa Maria del Fiore avvenne in corso d'opera, nel 1412. La pianta del Duomo è composta da un corpo di basilica a tre navate saldato ad un'enorme rotonda triconca che sorregge l'immensa cupola del Brunelleschi, la più grande cupola in muratura mai costruita. Al suo interno è visibile la più grande superficie mai decorata ad affresco: 3600 m², eseguiti tra il 1572-1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Alla base della lanterna in marmo, è presente una terrazza panoramica sulla città posta a 91 metri da terra. La facciata del Duomo in marmi policromi è di epoca moderna, risale infatti al 1887 ad opera di Emilio de Fabris ed è un importante esempio di stile neogotico in Italia. È la cattedrale dell'Arcidiocesi di Firenze e può contenere fino a trentamila persone. Ha la dignità di basilica minore.
La B Italia è la rappresentativa calcistica Under-21 dei giocatori italiani in squadre di Serie B ed è posta sotto l'egida della Lega Nazionale Professionisti B. Precedentemente nota come Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B, ha adottato la nuova denominazione nel 2011.
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