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Pubblicazione: Pisa : [S. n.], [2004]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: mul, Paese: IT
L'immigrazione in Italia cominciò a raggiungere dimensioni significative all'incirca dagli anni 1970, per poi diventare un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei primi anni del terzo millennio. Secondo le definizioni fornite dall'ISTAT, la popolazione immigrata non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata è composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con cittadinanza straniera, anche se hanno successivamente acquisito la cittadinanza italiana; mentre la popolazione straniera è composta da tutti i residenti che hanno cittadinanza straniera, anche se sono nati in Italia. Secondo Eurostat, al 1º gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell'U.E. per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni). Era invece il terzo Paese dell'Unione Europea per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri, dopo Germania (9,2 milioni) e Regno Unito (6,1 milioni) e davanti a Francia (4,6 milioni) e Spagna (4,4 milioni). Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione Europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).
I rom (al plurale anche nella forma: roma, in lingua romaní: řom o rrom) sono uno dei principali gruppi etnici della popolazione e relativa lingua "romaní", conosciuti anche come "gitani" o "zingari", anticamente originaria dell'India del nord. La caratteristica comune di tutte le comunità che si attribuiscono la denominazione cosiddetta "rom" è che parlano - o è attestato che nei secoli scorsi parlassero - dialetti variamente intercomprensibili, costituenti appunto la lingua romaní, che studi filologici e linguistici affermano derivare da varianti popolari del sanscrito e che trovano nelle attuali lingue dell'India del nord ovest la parentela più prossima.I rom propriamente detti sono un gruppo etnico che vive principalmente in Europa, distribuiti in una galassia di minoranze presenti principalmente nei Balcani, in Europa centrale e in Europa orientale, benché la loro diaspora li abbia portati anche nelle Americhe e in altri continenti. La disciplina che si occupa di studiare la storia, lingua e cultura dei popoli romaní è la romanologia.
I CCCP - Fedeli alla Linea sono stati un gruppo musicale punk rock italiano attivo dal 1982 al 1990, considerato tra i più importanti e influenti nell'Italia degli anni ottanta. I loro testi e la loro musica hanno influenzato e ispirato diversi gruppi musicali italiani nei decenni successivi, tra cui Le luci della centrale elettrica, i Linea 77, i Management, i Marlene Kuntz, i Massimo Volume, i Ministri, gli Offlaga Disco Pax e altri artisti di rock alternativo. I loro brani sono inoltre stati eseguiti da artisti quali Modena City Ramblers, Subsonica, Nada, Jolaurlo, La Crus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Bologna Violenta e Gianna Nannini. Autodefinitosi un gruppo di "musica melodica emiliana" e di "punk filosovietico", vennero fondati nel 1982 a Berlino, dall'incontro tra il chitarrista Massimo Zamboni e il futuro cantante/leader del gruppo Giovanni Lindo Ferretti, entrambi originari della Provincia di Reggio Emilia, e si sciolsero in Italia nel 1990, in contemporanea alla riunificazione tedesca, dopo aver incluso nel gruppo alcuni ex componenti dei Litfiba. Il loro nome, CCCP, pronunciato "ci-ci-ci-pì", come si legge apparentemente in italiano, è l'equivalente della sigla russa SSSR, in alfabeto cirillico Союз Советских Социалистических Республик, (traslitterato Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik), che designa l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Dopo lo scioglimento avvenuto nel 1990, alcuni ex membri dei CCCP, nel 1992, hanno formato il gruppo CSI.
I camminanti (caminanti in siciliano), o siciliani erranti, sono un gruppo nomade diffuso in Sicilia (la comunità più cospicua si trova nel comune di Noto, in provincia di Siracusa), ma semi-stanziale anche a Milano, Roma e Napoli. I camminanti sono ben distinti dalle altre popolazioni nomadi presenti in Italia, come rom o sinti. La loro origine non è nota con certezza. Al riguardo, sono state formulate delle ipotesi, come quella secondo cui sarebbero dei discendenti dei sopravvissuti al terremoto del Val di Noto del 1693 o la tesi che i loro antenati remoti fossero schiavi d'origine gitana mescolati con altre etnie e affrancati grazie alla fine della schiavitù in Sicilia. La prima ipotesi è stata avanzata da Rita Paola Toro, mentre si deve la seconda ad alcuni atti notarili del XVI secolo riguardanti la compravendita di schiavi, che sono denominati, negli stessi documenti, col termine gizo, parola che deriverebbe dal termine aegyptius (da cui anche "gitano"), il cui uso per indicare i gitani era dovuto alla convinzione che discendessero da popoli dell'Egitto. Un'altra ipotesi sulla loro origine sostiene che siano discendenti di carrettieri siciliani che hanno continuato la tradizione di nomadismo. Stando a degli studi che hanno incrociato i pochi dati anagrafici, effettuati tra gli altri dall'unica assistente sociale che ad oggi lavora con i caminanti, la Dottoressa Corradina Sapia, sembrerebbe che il ceppo originario provenga da Adrano e che frequentassero Noto come meta di passaggio già verso il 1910/1920. Solo negli anni 50 del '900, grazie al sindaco Salvatore Genovesi, ottennero la residenza a Noto .
Gli italiani sono un popolo che si riconosce nella stessa cultura, lingua e storia ed è definito da un'unica e comune radice nazionale italiana. In seguito alla costituzione del Regno d'Italia (1861) quale moderno stato-nazione, il termine è passato anche a designare tutti i cittadini italiani e gli stranieri naturalizzati che si ritiene abbiano adottato il generale stile di vita, nonché la lingua, la cultura e i valori della popolazione locale. Gli italiani, oltre all'eredità della civiltà romana che, per ragioni storiche e geografiche, ha permeato la loro storia in misura maggiore di quella di altri popoli europei, hanno raccolto anche l'influenza di alcune progredite culture sviluppatesi localmente e confluite successivamente in quella latina, fra cui quella etrusca e quella, di matrice ellenica, degli italioti e dei sicelioti. Tali culture hanno contribuito in vario modo all'arricchimento del patrimonio artistico, architettonico, religioso, giuridico, istituzionale e in taluni casi anche scientifico di Roma e dell'Italia antica. Si può fare risalire la formazione di una distinta comunità linguistica e culturale italiana, rispetto ad altre comunità presenti in Europa, al periodo dell'avvento e della stabilizzazione della lingua volgare (tra il X e il XIII secolo). Geograficamente gli italiani sono localizzati sia in Italia — dove, secondo taluni, «[…] la consapevolezza di essere italiani, di appartenere a una nazione a sé ha via via raggiunto la coscienza di tutti i cittadini […]» — sia all'estero, con comunità etniche storicamente presenti in alcuni territori dei Paesi limitrofi (come Svizzera, Francia, Slovenia, Croazia), alcuni dei quali fanno anche parte della regione geografica italiana. A causa inoltre dell'emigrazione, circa 84 milioni di persone residenti al di fuori della regione italiana hanno origini etniche totalmente o parzialmente italiane: 80 milioni di oriundi e 4 milioni di cittadini italiani residenti all'estero. A questi si aggiungono coloro che, dopo essere immigrati in Italia, pur se non ancora naturalizzati, hanno adottato, a seguito di un processo spontaneo di integrazione, la lingua, le consuetudini e il sistema di valori propri del popolo italiano, spesso accanto a quelli propri originari.
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