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Autore principale: Gambardella, Alfredo
Edizione: [2. ed.]
Pubblicazione: Empoli : Ibiskos Ulivieri, 2009
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
L'impero coloniale francese fu costruito tra il XVII e il XX secolo dalla Francia, con colonie in Asia, Africa e America settentrionale, oltre che in Oceania. In termini di territorio si estendeva, al suo apice, tra gli anni 1920 e anni 1930 su 13 000 000 km². Includendo anche la Francia metropolitana, i territori sotto sovranità francese raggiunsero in quel tempo i 13 500 000 km², circa 1/10 delle terre emerse. Fu uno degli imperi più vasti della storia. La Francia iniziò a fondare colonie in Nordamerica, nei Caraibi ed in India, dopo i successi spagnoli e portoghesi nell'età delle Scoperte. Nel Sei-Settecento era in forte rivalità con l'Impero britannico per la supremazia coloniale, ma ne uscì sconfitta dopo la guerra dei sette anni, cosicché le ambizioni francesi vennero ridimensionate a vantaggio del Regno di Gran Bretagna. Gli storici definiscono primo impero francese quello sviluppatosi nell'età moderna. Dopo l'età napoleonica la Francia riuscì a formare un secondo impero coloniale, con base soprattutto in Africa, ma anche in Indocina e in Asia. Queste nuove conquiste si aggiunsero ai precedenti possedimenti dei Caraibi ed in India. Queste colonie furono possedimenti francesi fino alla seconda metà del Novecento. Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti anticolonialisti iniziarono a contestare l'autorità francese. La Francia non riuscì ad evitare la disgregazione del suo impero negli anni cinquanta e sessanta. In quel periodo la maggior parte delle colonie francesi si rese indipendente; in alcuni casi, come in Indocina ed in Algeria, si dovette combattere delle sanguinose guerre affinché fosse portato avanti il processo di decolonizzazione. Attualmente, gli ultimi domini residui sono raggruppati nei territori francesi d'oltremare che comprende isole nei Caraibi, nell'Oceano Indiano e nell'Oceano Pacifico, oltre che la Guyana francese.
Le Svalbard (in italiano anche Svalbarde) sono un arcipelago del mare Glaciale Artico, posizionate tra i 74 e gli 81° di latitudine nord, e tra i 10 e i 34° di longitudine est. Rappresentano la parte più settentrionale della Norvegia e le terre abitate più a nord del pianeta Terra, coprendo un'area di 62050 km² con le isole più grandi rappresentate da Spitsbergen (39 000 km²), Nordaustlandet (14 600 km²) ed Edgeøya (5 000 km²).
Il Dodecaneso o Dodecanneso (in greco Δωδεκάνησα, pr. Dodekánisa, dal significato letterale di "dodici isole") è un arcipelago della Grecia, compreso tra l'Asia Minore (odierna Turchia), l'isola di Creta a Sud, le Cicladi ad Ovest e l'isola di Samo a Nord. Dal punto di vista amministrativo era una prefettura appartenente alla regione dell'Egeo Meridionale, abolita a partire dal 1º gennaio 2011 a seguito dell'entrata in vigore della riforma amministrativa detta programma Callicrate. Il capoluogo era la città di Rodi.
Il francese (français, AFI: [fʁɑ̃ˈsɛ]) è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee. Diffusa come lingua materna nella Francia metropolitana e d'oltremare, in Canada (principalmente nelle province del Québec e del Nuovo Brunswick, ma con una presenza significativa anche in Ontario e Manitoba), in Belgio, in Svizzera, presso numerose isole dei Caraibi (Haiti, Dominica, Santa Lucia) e dell'Oceano Indiano (Mauritius, Comore e Seychelles), in Lussemburgo e nel Principato di Monaco, è lingua ufficiale di circa 30 stati ripartiti su tutti i continenti (come eredità dell'impero coloniale francese e della colonizzazione belga), oltre che di numerose organizzazioni internazionali come l'ONU, la NATO, il Comitato Olimpico Internazionale e l'Unione postale universale. Costituisce inoltre, insieme con l'inglese e il tedesco, una delle tre lingue di lavoro dell'Unione europea. In Italia è parlato e tutelato in Valle d'Aosta, dove gode di uno status di coufficialità con l'italiano. Sebbene non sia ai primissimi posti tra le lingue più parlate del mondo per numero di madrelingua (77,3 milioni secondo Ethnologue, 2020), essa costituisce invece la seconda per diffusione (dopo l'inglese) per numero di paesi in cui è ufficiale e per numero di continenti in cui è parlata. Le stime dei locutori totali sono difficili a causa della diffusione maggiore del francese come lingua seconda che come lingua materna e del grosso peso che hanno nella demografia di questa lingua i vasti territori dell'Africa francofona, in cui l'avanzare della conoscenza del francese è in costante crescita grazie alla scolarizzazione e per i quali non sono sempre disponibili statistiche precise o aggiornate. Tuttavia secondo le stime dell'Organizzazione internazionale della francofonia, vi sono nel mondo circa 277 milioni di locutori (è la quinta lingua più parlata al mondo in base al numero di parlanti totali). Ma, come numero di parlanti nativi (L1), è la numero 17. Attualmente il francese è la seconda lingua più insegnata al mondo dopo l'inglese, anche grazie a una capillare rete di servizi linguistici e culturali incentrati sui Centres culturels français (CCF, dipendenti dalle Ambasciate) e sulle sedi dell'Alliance française.
La storia del Portogallo, come nazione europea e atlantica, ha le sue origini nell'alto Medioevo. Tra il Quattrocento e il Cinquecento il Portogallo diventò una potenza mondiale, poiché riuscì a formare un vasto impero marittimo che andava dal Sudamerica, all'Africa e all'Australasia. Nei due secoli successivi il Portogallo perse la maggior parte della sua ricchezza e delle sue colonie in favore degli olandesi, degli americani e dei francesi. I primi segni della decadenza portoghese si videro con l'incorporazione del Portogallo nell'Unione iberica alla fine del XVI secolo. Nel 1755 a Lisbona ci fu un grave terremoto che causò un maremoto e un incendio che distrussero quasi completamente la città.. Agli inizi dell'Ottocento il Portogallo fu invaso dalle truppe napoleoniche. Nel 1822 il Brasile ottenne l'indipendenza. Tra l'Ottocento e il Novecento più di due milioni di portoghesi emigrarono all'estero; le destinazioni preferite furono il Brasile e il Nordamerica. Nel 1910 ci fu una rivoluzione che depose il monarca ed instaurò una repubblica. Tuttavia il nuovo regime repubblicano fu molto instabile, così si arrivò a un colpo di Stato militare nel 1926, che insediò al potere António de Oliveira Salazar. La dittatura rimase al potere fino al 1974 quando venne rovesciata da un nuovo colpo di Stato dei militari, ad orientamento socialdemocratico. Il nuovo governo promosse riforme democratiche e concesse l'indipendenza alle colonie africane. Il Portogallo è membro fondatore della NATO, dell'OECD e dell'EFTA. Nel 1986 entrò a far parte della Comunità europea.
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