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Il comune è l'ente locale che rappresenta la comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo ed è dotato di un certo grado di autonomia amministrativa. Si definisce, per le sue caratteristiche di centro abitativo nel quale si svolge la vita sociale pubblica dei suoi abitanti, l'ente amministrativo più vicino al cittadino (principio di sussidiarietà verticale). Vengono comunemente usati come sinonimi anche municipio o municipalità per intendere l'insieme delle autorità comunali. In Italia questo è sbagliato nelle regioni a statuto ordinario, in cui si applica il decreto legislativo 267/2000 (noto come nuovo testo unico degli enti locali), il quale stabilisce che municipio è un ente rappresentativo delle comunità d'origine all'interno dei comuni soppressi. Altresì i termini "municipio" e "municipalità" sono utilizzati negli statuti dei comuni di Napoli, Milano, Genova, Venezia e Torino, nonché di Roma Capitale, per indicare le circoscrizioni di decentramento. Inoltre Pirri, in Sardegna, che fu comune autonomo fino al 1927, e poi frazione del comune di Cagliari, ne è dal 2006 una municipalità e possiede un suo consiglio autonomo a cui il Comune ha demandato diverse funzioni.
Il bilancio degli enti locali è un documento contabile di previsione oppure consolidato con scadenza annuale, indicante le entrate e le uscite dell'amministrazione locale, relative ad un determinato periodo di tempo. In esso si rispecchiano le scelte della finanza pubblica relative ai bisogni della collettività, alle priorità dei diversi obiettivi preposti, la pressione fiscale a carico dei contribuenti e così via. È deliberato dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni e approvato sia dalle rispettive giunte che dai consigli. Ha diverse funzioni: contabile, di garanzia, politica, giuridica ed economica ed è l'analogo a livello locale del bilancio statale.
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