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La guerra dei contadini (in tedesco, der deutsche Bauernkrieg) fu una rivolta popolare nell'Europa rinascimentale all'interno del Sacro Romano Impero, che avvenne tra il 1524 e il 1526. Come per il precedente movimento della Lega della scarpa e come per le guerre hussite, fu in un insieme di rivolte per motivi economici e religiosi di contadini, abitanti delle città e nobili. Il movimento non possedeva un programma comune. Il conflitto, che si svolse principalmente nelle aree meridionali, centrali e occidentali dell'odierna Germania, ma che influenzò anche aree confinanti delle odierne Svizzera e Austria comprese l'odierno Alto Adige (capeggiato da Michael Gaismair) e parte del Trentino (dove prese il nome di "Guerra rustica" o "guerra dei carneri" e dalla quale si distinse la figura di Francesco Castellalto), coinvolse al suo apice, nella primavera-estate del 1525, un numero stimato intorno ai 300.000 contadini insorti. Le fonti dell'epoca stimano in 100.000 il numero dei morti. La guerra trovò ragioni etiche, teoriche e teologiche nella riforma protestante, le cui critiche ai privilegi e alla corruzione della Chiesa Cattolica Romana sfidarono l'ordine religioso e politico costituito. Ma la guerra dei contadini rifletté anche un radicato malcontento sociale: per comprenderne le cause si devono esaminare le strutture mutanti delle classi sociali in Germania e le loro mutue relazioni. Queste classi erano quelle dei principi, dei nobili minori, dei prelati, dei patrizi, dei borghigiani, dei plebei e dei contadini.
Gli Studi di van Gogh sui contadini sono una serie di disegni che Vincent van Gogh realizzò tra il 1881 e il 1885. Van Gogh ebbe un particolare attaccamento e simpatia per la classe operaia alimentato in diversi modi. Era affezionato soprattutto al lavoro contadino rappresentato da pittori come Jean-François Millet e altri. Trovò i soggetti nobili e importanti nello sviluppo dell'arte moderna. Van Gogh aveva visto cambiare il paesaggio nei Paesi Bassi a seguito dell'industrializzazione che aveva trasformato le impostazioni pastorali di un tempo e conseguentemente profondamente modificato le condizioni di vita dei lavoratori poveri con poche possibilità di cambiare mestiere. In virtù di questa sua visione ebbe un particolare interesse per la creazione di studi di uomini e donne che lavoravano nei Paesi Bassi e in Belgio, come contadini, tessitori e pescatori. Egli realizzò una grande quantità di studi durante questo periodo, che furono una componente importante e fondamentale per il suo sviluppo artistico.
Il mito degli agricoltori nasce intorno al VII-VIII millennio prima di Cristo quando si trovano già ampie testimonianze di quell'età che venne chiamata l'età dell'agricoltura e che significò, per la storia dell'umanità, un grande progresso. Ma, anche in questo periodo - come nel periodo della caccia - la natura continuava a mantenere per l'uomo un gran numero di segreti e solo attraverso il mito l'uomo può ordinare il suo mondo, può trovare una logica per quello che accade. In questo periodo, rispetto all'età della caccia, lo scenario mitico cambia profondamente anche se i miti della caccia non scompaiono, anzi, finiscono per sovrapporsi a volte a quelli degli agricoltori.
Record aggiornato il: 2021-05-26T01:25:24.760Z