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Autore principale: Pugliese, Roberto
Serie: Il castoro cinema [La Nuova Italia] ; 126
Dario Argento (Roma, 7 settembre 1940) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. Cineasta noto a livello internazionale, in particolar modo in Francia e Stati Uniti, è soprannominato Maestro del brivido, avendo dedicato al cinema horror e thriller quasi tutta la propria produzione. Tra i suoi lavori più noti la Trilogia degli animali (composta da L'uccello dalle piume di cristallo, del 1970, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, entrambi del 1971), Profondo rosso (1975) e la trilogia de Le tre madri (composta invece da Suspiria, del 1977, Inferno, del 1980, e La terza madre, del 2007). Fin dagli esordi Argento trasfonde nelle sue opere le proprie paure, concentrandosi sui meccanismi della suspense e del terrore, in particolare nei primi film, capostipiti del giallo all'italiana.
Asia Argento, pseudonimo di Aria Maria Vittoria Rossa Argento (Roma, 20 settembre 1975), è un'attrice, regista, sceneggiatrice, personaggio televisivo e cantante italiana, attiva sia nel cinema italiano, sia in quello internazionale. Nel corso della sua carriera ha vinto molti premi, tra cui due David di Donatello per la migliore attrice protagonista per Perdiamoci di vista (1994) e per Compagna di viaggio (1997) e un Nastro d'argento per Incompresa (2014), film da lei stessa diretto.
Salvatore Argento (Roma, 8 febbraio 1914 – Roma, 19 aprile 1987) è stato un produttore cinematografico italiano.
Claudio Argento (Roma, 15 settembre 1943) è un produttore cinematografico e sceneggiatore italiano.
Daria Nicolodi (Firenze, 19 giugno 1950 – Roma, 26 novembre 2020) è stata un'attrice e sceneggiatrice italiana, in particolare di film di genere thriller e horror girati negli anni del sodalizio sentimentale e artistico con il regista Dario Argento.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2022-04-27T02:56:03.315Z