Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Serie: Incontri con gli insegnanti nei musei fiorentini / Sezione didattica degli Uffizi ; 19
Maestro d'arte, anche abbreviato in M°, è il titolo professionale magistrale dato alla persona che, in seguito allo specifico conseguimento del diploma di formazione artistica, è abilitata all’esercizio di arti o mestieri e al relativo insegnamento. Pertanto viene definito maestro d'arte chi conosce pienamente una disciplina artistica professionale, così da possederla integralmente per poterla anche insegnare agli altri.Il diploma di maestro d'arte, chiamato anche licenza, è un titolo professionale avente valore legale in Italia, rilasciato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, per il tramite di un istituto d'arte, che attesta il superamento dell'esame di Stato, con l'indicazione dello specifico settore artistico seguito dallo studente in una delle seguenti "sezioni": arte della fotografia; arte della grafica pubblicitaria e fotografia; arte pubblicitaria; arti grafiche; arte della stampa; arte della ceramica; arte delle pietre dure; arte del legno; arte dei metalli; arte dei metalli e dell'oreficeria; arte del vetro; arte della porcellana; arte del corallo; arte del tessuto; arte del merletto e ricamo; arte del mosaico; arte dell'arredamento; arte del mobile; disegnatori di architetture e arredamento; disegnatori d'architettura; rilegatoria e restauro del libro; tecnologia ceramica; moda e costume; oreficeria; decorazione pittorica; decorazione plastica; scenotecnica; fotografia artistica; disegno animato; Recitazione.Le peculiarità dei settori artistici eterogenei del maestro d'arte risiedono nella vicenda costitutiva degli istituti di formazione artistica che, nati ufficialmente nel 1923 a livello regionale, come regie scuole d'arte (primo grado di istruzione artistica), regie scuole artistico-industriali (secondo grado di istruzione artistica) e regi istituti d'arte (terzo grado di istruzione artistica), avevano un’offerta formativa fortemente influenzata dal rapporto territoriale tra arte e mestiere. In Italia l'Ordinamento della formazione artistica, collocato sotto la speciale Direzione Generale per l’Istruzione Artistica del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, costituiva un unico sistema integrato di promozione dell’arte e dell’istruzione artistica, che si estendeva nell’ambito delle arti visive, musicali, coreutiche e recitative.Il diploma di maestro d'arte abilita all'esercizio dell'attività professionale e consente l'accesso alle carriere del personale tecnico, educativo e formativo dei servizi di formazione e educazione.Nel lavoro, il maestro d'arte è chi opera nelle diverse arti applicate volte alla realizzazione di opere di consumo e industriale, ivi compreso l'artigianato artistico, e che, a capo di un laboratorio professionale, trasmette il suo insegnamento agli apprendisti; nell'ambito di tale relazione educativa di apprendistato professionale, il Codice Civile Italiano attribuisce specificamente ai maestri d'arte, così come a tutti coloro che insegnano, la responsabilità del danno cagionato a persone o beni dagli apprendisti, limitatamente al tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.In particolare, nelle attività economiche professionali dell'artigianato artistico, la figura professionale del maestro d'arte costituisce un ponte ideale fra la formazione professionale e il mondo del lavoro, infatti il professionista, nell'ambito della formazione nelle arti presso gli istituti d'arte, acquisisce capacità trasversali derivanti dalla sperimentazione della peculiare metodologia educativa tipica della cosiddetta scuola-bottega, che è stata poi ben definita come didattica dell'apprendistato cognitivo ("cognitive apprenticeship", con riguardo allo "scaffolding-fading"): il discente consegue conoscenze, competenze e abilità nei laboratori d'arte, attraverso un'esperienza tecnico-pratica-artistica sostenuta dal docente esperto d'arte fino al raggiungimento della completa autonomia nel lavoro.In questo contesto professionale, è utile anche richiamare la figura del maestro artigiano: colui che, anche in assenza del titolo di formazione per maestro d'arte, ha maturato una elevata esperienza professionale che gli consente la trasmissione del mestiere di artigiano. Il maestro artigiano come il maestro d'arte è idoneo all'esercizio della professione di formatore nel sistema di formazione professionale e di formazione-lavoro delle regioni italiane. Infine, il titolo di studio di maestro d'arte consente il proseguimento degli studi con ammissione diretta (senza esami) alle scuole di pittura, scultura, decorazione e scenografia delle accademie di belle arti (mentre per l'accesso agli altri corsi di formazione universitaria è necessaria la frequenza di un corso di studi sperimentale in arte applicata), così come l'aggiornamento mediante appositi corsi di perfezionamento professionale istituiti, con decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca d'Italia del 25 luglio 1980, negli istituti d’arte di Firenze, Napoli, Palermo, Faenza, Urbino e Venezia.
La storia dell'arte è la teoria e la storia che studia la nascita e il progresso delle espressioni artistiche, attraverso un punto di vista metodologico filosofico ed estetico oltre che semiotico - cognitivo e letterario, con particolare riguardo ai fenomeni distintivi. Nell'arco dei secoli si è formalizzata come ricerca di conoscenze, tecniche e descrizioni, utili alla comprensione delle più varie forme artistiche. Le prime descrizioni autentiche compaiono in testi greci antichi (Pausania) e romani (Plinio il Vecchio). In quanto disciplina teorica si occupa dei principi estetici e storici della funzione estetica, della costituzione e delle variazioni di forme, degli stili e dei concetti trasmessi attraverso opere d'arte. Una grande divisione, tra arte e tecnica, nasce nell'Accademia platonica, a contrasto delle forme ibride di imitazione. Nel corso delle importanti egemonie culturali, il punto di vista dello storico dell'arte, è stato omologato alla ricerca e diffusione di canoni operativi. Nella sua veste di ricerca stilistica e biografica, essa adotta i criteri della filosofia e della storia letteraria, così come della psicologia evolutiva e della critica d'arte. Solo dopo la metà dell'Ottocento, l'interesse della sociologia, per studi psicologici e letterari, ha comportato un orientamento verso la comprensione del fenomeno artistico dal punto di vista dei fenomeni sociali coinvolti. In questo quadro scientifico di studi contemporanei, è stato possibile completare la ricerca da un punto di vista sociopedagogico e psicopedagogico, con teorie sulla "formatività" (Pereyson) e sull'apporto dei musei, delle gallerie e degli archivi pubblici e privati, messi in luce dalla critica contemporanea. La storia dell'arte è intesa anche come rispetto delle sistematicità che essa contiene e contribuisce a far conoscere, mediando tra conservazione, innovazione culturale e industriale. Opere unitarie sulla personalità artistica ottengono l'ambito riconoscimento di ricomporre la teoria e la tecnica delle arti. Si pensi al saggio di Benvenuto Cellini. Uno dei successivi maggiori contributi, nasce con l'esperienza vivida dei manieristi al seguito di Michelangelo Buonarroti: Giorgio Vasari comprese la necessità di raccogliere le testimonianze letterarie e critiche, concrete e collezionistiche, tecniche e diaristiche proprie degli artisti e quindi raccolse utili informazioni allo scopo di tracciare la fortuna delle opere e degli artisti. Facendo così intese riportare la tradizione culturale italiana a partire da Giotto, costituendo un modello, presumibilmente derivato dall'arte greca, della maniera, affrancandola dall'ambito servile in cui era collocata per essere considerata un'arte libera alla pari con il lavoro intellettuale. La sua raccolta, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, permette di riconoscere la continuità dello stile e la necessità critica di un giudizio sull'arte e sull'architettura, ha innovato nello stile, ha dato un'impronta negli studi, almeno fino a Federico Zeri. La funzione di queste raccolte, pubblicate a mezzo stampa, ebbe colorazioni diverse. Marco Boschini, scriverà con un lessico veneziano, il modo di interpretare la pittura, in una Venezia aperta al riconoscimento e al mercato internazionale, non di meno con intenzioni allegoriche e istruttive dal punto di vista culturale e morale. In Italia, si sono percorse influenze profonde, ancorate a principi teorici: dalla storia della religione, all'evoluzione dei concilii, dalla manifestazione di opere pubbliche alla realizzazione di scuole, motivo per cui, una storia dell'arte, può avere come suo ancoramento intrinseco, una vocazione dal tratto antropologico culturale propria. Il metodo dello storico dell'arte, in sintesi, deve potersi avvicinare a quello del sociologo e semiotico visivo pur rappresentando conoscenze evolutive proprie e accostandosi al metodo filosofico e naturalistico delle scienze. In quanto disciplina, deve occuparsi di tutte le forme artistiche, potersi specializzare e ricoprire quindi una veste scientifica propria per poter essere trasmessa. L'aspetto approfondito del bene culturale, così come le conoscenze di opere e di autori, in particolare in pittura, in scultura e in architettura, sono il fondamento degli studi accademici, specialistici e di ricerca. Inoltre, come ogni altra disciplina storica e umanistica, la storia dell'arte è soggetta ad un'opera di interpretazione e riconoscimento critico ed è soggetta al metodo storiografico progressivo. Lo studio dei contesti, degli antefatti, delle condizioni ambientali e dei mutamenti, della collocazione e della condizione della conservazione, in cui un'opera è stata concepita, realizzata, recepita e studiata, nonché della committenza e dei materiali, è parte integrante sia per la comprensione del significato, delle funzioni tipiche dell'opera, sia del percorso artistico e del valore dell'opera. A queste competenze si aggiungono la museografia e il restauro del bene culturale. Anche su questo piano, la storia dell'arte, deve poter cercare le analogie e le differenze comprese nell'opera, dal punto di vista dei legami con altre scienze, degli usi e dei costumi, nell'impegno complessivo di partecipare allo sviluppo democratico e alla conoscenza in genere. La "descrizione analitica" (ékphrays) del formarsi delle opere d'arte, e delle opere stesse, permette di affrontare tematiche di vasta portata: i ricettari, i trattati, i dizionari monografici, del disegno e del colore, sia tecnici che a glosse, favoriscono la divulgazione della storia delle arti, e rendono possibile una competenza settoriale, uno studio distintivo in Arti maggiori e Arti minori nel rispetto del ritrovamento. Con il contributo dell'archeologia, le opere d'arte possono essere studiate e descritte approfondendo aspetti ragionati che la costituiscono: dalle osservazioni presemiotiche e meno intenzionali, dai materiali alla conoscenza strutturata, dobbiamo il formarsi di settori propri: iconologia, iconografia, allegoria e simbolo, che di volta in volta hanno arricchito la letteratura artistica, favorendo il nascere di correnti di pensiero (ut pictura poïesis). Lo studio delle opere del passato, soprattutto se appartenenti a culture distanti, porta, in particolar modo, alla conoscenza e al rispetto di codici culturali e filosofici ai quali le opere fanno riferimento. Lo studio articolato delle invenzioni e delle scoperte, in storia e storia dell'arte, porterebbe ai significati teorici stessi delle opere d'arte ritenute maggiori. L'arte, afferma Edgar Wind, è sottoposta a principi regolativi universali, educare con l'arte, significa concedere all'espressione e al contenuto artistici, uno statuto normativo e progettuale proprio, che attinge alla forma stessa dei linguaggi dei primordi che hanno permesso la formazione del gusto, dell'estetica e dell'etica nelle varie epoche. I contributi degli storici dell'arte, non possono che provenire da spontanee costruzioni professionali, nozioni, competenze, disposizioni che restituite ne favoriscono l'accesso, tuttavia nel corso del Novecento sono nati veri e propri istituti di eccellenza. Ad esempio il Warburg Institute di Londra, si è occupato dell'orientamento religioso, allegorico e astrologico delle opere d'arte. Con la didattica museale si esprime un concetto affine, quello del significato dell'esperienza diretta del fare artistico accanto alla fruizione estetica del sapere, si favorisce la conoscenza individuale del valore estetico dell'opera d'arte. Le correnti strutturaliste e costruttiviste, linguistiche e psicologiche, hanno orientato la pedagogia artistica sulle direzioni di senso, legate alla comprensione delle procedure artistiche tecniche. Alcuni sviluppi autorialiAlois Riegl, 1893, Stilfragen (tr. in it. Problemi di stile); Spätrömiche Kunstindustrie, 1901 (tr. in it. Arte industriale della tarda romanità Arnold Hauser evoluzione dell'arte (sociologo dell'arte) F. Wickhoff narrazione continua Heinrich Wölfflin leggi della visione figurazione Max Dvořák situazione spirituale rispecchiata Julius von Schlosser apporti strutturalisti Carlo Brandi semiologia e arte Benedetto Croce il soggetto del fare artistico è inseparabile dall'opera e irriducibile allo stile N. Ivanoff il carattere di una narrazione dello sbocciare successivo e imprevedibile di maniere e stili J. J. Winckelmann adotta il concetto classico di storia e cerca di ricostruire l'essenza dell'arte che a suo avviso non dipende dalla storia personale degli artisti L. Lanzi le singole maniere nel particolare stile di ciascun artista ma dichiara di non essere interessato a ridurre la storia dell'arte a tratti permanenti, come farebbe una scienza naturale, aprendo lo studio alle forme visive e alle scuole ▪︎ J. D. Fiorillo ▪︎ J. B. Seroux D'Agincourt ▪︎ L. Cicognara ▪︎ F. Kugler ▪︎ A. Springer ▪︎ P. Selvatico ▪︎ G. B. Cavalcaselle ▪︎ J. A. Crowe ▪︎ L. Moretti ▪︎ A. Venturi ▪︎ R. Longhi ▪︎ P. Toesca ▪︎ B. Berenson Storia dell'arte senza nomi A. Hauser Storia dello stile H. Wölfflin Storicismo N. Pevsner per lo sviluppo di una sintesi Luigi Grassi, Mario Pepe - Dizionario di arte. Termini, movimenti e stili dall'antichità a oggi. Torino, UTET, 2003 ISBN 8877508450Si configura in tal modo la centralità dell'insegnamento di tale disciplina, impartita nelle scuole secondarie di primo grado e nei licei.
L'Accademia delle Arti del Disegno è un'associazione privata con sede in Firenze. Essa è l'Istituzione erede della più antica accademia artistica fondata da un potere pubblico nel mondo. La sua creazione con il nome di Accademia del Disegno risale al gennaio 1563. Nel 1784, a seguito di una profonda riforma, il nome mutò in Accademia di belle arti di Firenze, furono potenziate le funzioni di insegnamento. All'interno dello stesso Ente convissero l'Istituto scuolastico vero e proprio (pressocchè di nuopva formazione) e il Collegio dei Professori, erede della più antica istituzione anche per la sua composizione onorifica e al quale furono mantenute soltanto alcune preprogative di giudizio sull'operato delle singole scuole dell'Accademia: la promozione di alcuni premi artistici, il giudizio in concorsi nazionali e la gestione di parte del patrimonio. A seguito Il Collegio dei professori assunse nuovamente il nome di Accademia delle Arti del Disegno a seguito delle riforme attuativa degli indirizzi stabiliti con la riforma della scuola Gentile. Dal 1938 ha assunto nuovamente una sua autonomia ereditando le funzioni, le prerogative e parte del patrimonio dell'Accademia del Disegno. Oggi è una associazione organizzata in 5 Classi di discipline (Pittura, Scultura, Architettura, Discipline Umanistiche e Storia dell'Arte), che si occupa di tutela del patrimonio, di studio e sviluppo delle discipline artistiche, umanistiche e scientifiche organizzando e promuovendo il dialogo tra saperi. Il presidente in carica dal 2015 è la prof.ssa Cristina Acidini, il presidente emerito, il cui titolo è stato conferito nello stesso Collegio dei Professori, è il prof. arch. Luigi Zangheri.
Il Bauhaus (), il cui nome completo era Staatliches Bauhaus, è stata una scuola di arte e design che operò in Germania dal 1919 al 1933, nel contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar. Ebbe sede a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932, e a Berlino dal 1932 al 1933 quando chiuse perché invisa al nazismo. Ideato da Walter Gropius, il termine Bauhaus richiamava la parola medievale Bauhütte, che in italiano significa: capannone, indicante la loggia dei muratori. Erede delle avanguardie anteguerra, non fu solo una scuola, ma rappresentò anche il punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d'innovazione nel campo del design e dell'architettura legati al razionalismo e al funzionalismo, facenti parte del cosiddetto Movimento Moderno. I suoi insegnanti, appartenenti a diverse nazionalità, furono figure di primo piano della cultura europea e l'esperienza didattica della scuola influirà profondamente sull'insegnamento artistico e tecnico fino ad oggi. Il Bauhaus è stato un momento cruciale nel dibattito novecentesco del rapporto tra tecnologia e cultura. Attualmente l'azienda tedesca Tecta produce riproduzioni di arredamento progettato dal Bauhaus con l'aiuto di documenti ufficiali.
Record aggiornato il: 2021-11-25T01:34:35.162Z