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Autore principale: Dodi, Luigi
La cartografia è l'insieme di conoscenze scientifiche, tecniche e artistiche finalizzate alla rappresentazione, simbolica, ma veritiera, su supporti piani (carte geografiche) o sferici (globi), di informazioni geografiche, statistiche, demografiche, economiche, politiche, culturali, relative al luogo geografico rappresentato; il cartografo deve avere la capacità di comprendere la carta geografica in tutti i suoi aspetti costruttivi in modo da essere in grado di idearla, di dirigerne la costruzione, di fornire eventualmente gli schizzi necessari alla sua esecuzione. L'interpretazione del territorio, da lui operata in base ai dati in suo possesso, deve essere da lui realizzata sulla base delle finalità che la carta o la mappa si propongono. Il taglio delle carte, l'uso dei simboli, della scala e delle proiezioni con i relativi calcoli, la frequenza e la scrittura dei toponimi sono sua scelta e diretta responsabilità e dipendono dalle sue competenze.
Elenco delle piazze di Pisa di interesse storico, artistico e architettonico.
I ponti di Firenze oltrepassano il fiume Arno dalla riva destra, dove sorgeva la città, all'Oltrarno sulla riva sinistra, che ebbe un carattere più popolare fino a quando Cosimo I vi trasferì la sua residenza nel XVI secolo dopo l'acquisto di Palazzo Pitti. Tutti, con la sola eccezione di Ponte Vecchio, furono distrutti dai tedeschi nella notte tra il 3 ed il 4 agosto 1944, venendo poi ricostruiti in seguito. L'elenco comprende i ponti costruiti sull'Arno nel centro cittadino o nelle immediate vicinanze nell'ordine in cui si incontrano discendendo il fiume. Per i ponti più periferici e moderni (costruiti ex novo a partire dagli anni 1960) vedi Arno.
Strade perdute (Lost Highway) è un film del 1997 diretto da David Lynch. È una crime story considerabile un esempio di film noir moderno, ma con immaginario e tematiche surreali. Lynch ne ha scritto la sceneggiatura insieme a Barry Gifford. La colonna sonora originale è stata composta da Angelo Badalamenti.
Il traffico di droga, propriamente narcotraffico, o traffico di stupefacenti, è il sistema di compravendita illegale delle sostanze stupefacenti. Quest’attività è considerata una delle principali fonti di entrate di tutte le organizzazioni criminali definite di "stampo mafioso", nonché dei cosiddetti cartelli della droga dell'America centrale e dell'America Latina.
L'urbanistica è una disciplina che studia il territorio antropizzato e ha come scopo la progettazione dello spazio urbano e la pianificazione organica delle modificazioni del territorio incluso nella città o collegato con essa. Estensivamente l'urbanistica comprende anche tutti gli aspetti gestionali, di tutela, programmativi e normativi dell'assetto territoriale e in particolare delle infrastrutture e dell'attività edificatoria.
Il verde urbano ha sempre avuto uno spazio all'interno delle zone urbane o metropolitane. Già nell'antichità nelle "grandi città" egizie e babilonesi erano presenti giardini ed aree verdi, queste aree però, destinate alla nobiltà erano prettamente private, generalmente si trattava di giardini all'interno dei grandi palazzi nobiliari. Sempre nell'antichità, nel periodo di egemonia Greca e poi Romano i giardini restano relegati all'area interna dei palazzi patrizi. Nell'età medievale, con la diffusione dei monasteri, l'Hortus Conclusus, ovvero il giardino recintato, generalmente diviso in quattro sezioni, con una pianta a croce si afferma, prima in luoghi isolati, poi a partire dal XIII secolo anche nei comuni dell'Italia Centro-Settentrionale e nelle nascenti città europee. XIV secolo però vide nascere e svilupparsi il concetto di "giardino pubblico", questo concetto si sviluppa dapprima in Francia, poi velocemente per il resto dell'Europa. Nel 1350 il nuovo re di Francia, Carlo V di Valois, decide di rinforzare e rinnovare il Castello del Louvre, le mura vengono fortificate, le torri diventano più alte, così come il dongione nella corte centrale, e vengono attuati numerosi abbellimenti, tra questi vanno ricordati "i giardini del re", una serie di piccoli giardini e orti, dove venivano coltivate varie specie arboree, spezie , piante e rose. Parte di questi giardini erano destinati al re, l'altra parte il re la concesse ai parigini, a questo intervento seguì la ripavimentazione delle strade e delle arterie principali di Parigi. Il concetto di giardino pubblico si affermerà definitivamente solo tra il XVI e il XVII secolo quando gli interventi al palazzo delle Tuileries (sotto Caterina de Medici) e l'espansione dei giardini (sotto Enrico IV) cambiarono il volto della città. Tra il XVII e il XIX secolo gran parte del "verde urbano" risiedeva nei giardini pubblici e privati e a partire dal '700 dai primi parchi. Per quanto riguarda le piazze, fino alla metà del XIX secolo apparivano come semplici spiazzi, raramente pavimentati e privi di aree verdi. La nascita dei primi "giardini pubblici" non deve trarci in inganno, in quanto le città d'antico regime e quelle della rivoluzione industriale, apparivano sporche, sovraffollate e malsane, la crescita esponenziale della popolazione nei secoli XVI e XVII-XIX fu accompagnata da una crescita esponenziale della mortalità, delle malattie (legate alla qualità dell'aria e dell'acqua) e all'abbassamento del tenore di vita e della vita media dei cittadini nelle aree urbane. Se l'età media era di 45 anni per i cittadini delle città europee nel XV secolo, essa si abbasso a 35 nel XVIII secolo e 30 nei primi del XIX secolo. L'aumento della mortalità era legato anche alla crescita esponenziale anche delle città, che crebbero in modo caotico e senza un adeguato criterio, lasciando spazio ad abusivismi e poco spazio alla circolazione dell'aria. La situazione divenne talmente urgente da essere denunciata più volte da autori autorevoli come Charles Dickens.
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