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Fa parte di: Tutte le opere / Publio Virgilio Marone ; Versione, introduzione e note di Enzio Cetrangolo ; con un saggio di Antonio La Penna
Fa parte di: Le Bucoliche, le Georgiche e l'Eneide / di P. Virgilio Marone ; tradotte in verso italiano, ed arricchite di note dal p. Antonio Ambrogi della compagnia di Gesù, tomi quattro
Serie: Collezione di classici italiani con note. 2. ser ; XXII
Fa parte di: [Opere postume di Vittorio Alfieri : edizione prima corretta su' manoscritti originali]
Fa parte di: L' Eneide / di Virgilio ; tradotta da Annibal Caro coi cenni della vita dell'autore e del traduttore
Fa parte di: Paratore
Serie: Scrittori greci e latini
Fa parte di: Storie e miti del mondo classico per ragazzi di tutte le età / Andrea Marcolongo
Romolo e Remo (o, secondo alcuni autori antichi, Romo) sono, nella tradizione mitologica romana, due fratelli gemelli, uno dei quali, Romolo, fu il fondatore eponimo della città di Roma e suo primo re. La data di fondazione è indicata per tradizione al 21 aprile 753 a.C. (detto anche Natale di Roma e giorno delle Palilie). Secondo la leggenda erano figli di Rea Silvia (Rhea Silvia), discendente di Enea, e di Marte.
Secondo la mitologia romana, e anche il poema virgiliano dell'Eneide, era la città fondata da Evandro re degli Arcadi sul colle Palatino. Il suo nome le fu dato in onore del nonno Pallante. La città riveste anche un'importanza che probabilmente esula da quella esclusivamente mitologica. Dal nome della città potrebbe infatti essere derivato lo stesso toponimo di Palatino. La coincidenza poi che le feste “Palilie” si celebrassero nella stessa data della fondazione di Roma può far pensare ad un'ipotesi di accordo e di spartizione del territorio tra la gente di Romolo, stanziata sul Germalo, l'altura settentrionale del Palatino, e quella di Evandro, stabilitasi sul Palatino vero e proprio, più a sud, riservando alla Velia, l'altura orientale, il ruolo forse di area cimiteriale, come i reperti archeologici lasciano supporre. Dal libro IX dall'Eneide (184-199):
Serrano (in latino Serranus) è un personaggio dell'Eneide di Virgilio.
Enea (in greco antico: Αἰνείας, Aineías; in latino: Aenēās, -ae) è una figura della mitologia greca e romana, figlio del mortale Anchise (cugino del re di Troia Priamo) e di Afrodite/Venere, dea della bellezza. Principe dei Dardani, partecipò alla guerra di Troia dalla parte di Priamo e dei Troiani, durante la quale si distinse molto presto in battaglia. Guerriero molto valente, fu un eroe troiano secondo solo a Ettore, ma assume un ruolo di minor rilievo all'interno dell'Iliade di Omero. Enea è il protagonista dell'Eneide di Virgilio, poema in cui si narrano le vicende successive alla sua fuga da Troia, caratterizzate da lunghe peregrinazioni e da numerose perdite causate dall'ira di Giunone. La vicenda si conclude con il suo approdo sulle sponde del Lazio e con il suo matrimonio con la principessa Lavinia, figlia del re locale Latino.La figura di Enea, archetipo dell'uomo obbediente agli dèi e umile di fronte alla loro volontà, è stata ripresa da numerosi autori antichi, posteriori a Virgilio e a Omero, come Quinto Smirneo nei Posthomerica. È un eroe destinato dal fato alla fondazione di Roma.
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