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Serie: Scientific American. Biblioteca di Galileo ; 5
Serie: Enciclopedie pratiche Sansoni ; 45-46
Serie: Scientific American. Biblioteca di Galileo ; 6
La matematica ricreativa riguarda attività che sono praticate con un preciso fine di divertimento personale e che sono rivolte ad oggetti con contenuti matematici di rilievo, anche se spesso non esplicitato. Essa si occupa primariamente di giochi matematici di tanti tipi, ma estende i propri interessi anche a questioni come le soluzioni di rompicapo che richiedono ragionamenti deduttivi e ad aree come la logica matematica e la pedagogia della matematica. Alcuni dei più interessanti problemi di questo campo non richiedono conoscenze della matematica avanzata. Questo argomento può toccare anche problemi come l'estetica della matematica, e può occuparsi di storie divertenti, curiose o peculiari di oggetti e persone della matematica. La matematica ricreativa comprende l'osservazione di configurazioni matematiche come i quadrati magici e i frattali, questi ultimi con l'aiuto di strumenti di computer grafica. Le maggiori potenzialità della matematica ricreativa consistono nello stimolare certe abilità matematiche, nell'avvicinare in modo piacevole allo studio della matematica facendo superare la fama della matematica come conoscenza pedante e accessibile a pochi. Inoltre va ricordato che la matematica ricreativa ha contribuito alla nascita di interi settori della matematica: basti pensare al ruolo dei giochi d'azzardo per la nascita della teoria della probabilità nel XVII secolo e ai giochi di strategia come ispiratori dello sviluppo della teoria dei giochi nel XX secolo. La pubblicazione più importante di questo campo era il Journal of Recreational Mathematics (la rivista è stata sospesa nel 2014). Alla matematica ricreativa hanno contribuito molti matematici importanti ed anche eminenti: John Horton Conway H. S. M. Coxeter Henry Dudeney Martin Gardner, titolare per molti anni della influente rubrica Mathematical Games sul periodico Scientific American Piet Hein Douglas Hofstadter Jean Leurechon Sam Loyd Clifford A. Pickover, autore di molti libri di matematica ricreativa Walter William Rouse Ball David Singmaster Raymond Smullyan
La teoria dei giochi linguistici è stata elaborata da Ludwig Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche (1953), capovolgendo completamente la visione del linguaggio espressa in una delle sue precedenti pubblicazioni Tractatus logico-philosophicus (1921). Ad una visione del linguaggio, "specchio del mondo", "immagine della realtà" (teoria dell'immagine) se ne sostituisce una in cui il carattere denotativo del linguaggio è solo una delle tante sue funzioni, dei suoi impieghi, è soltanto uno degli infiniti giochi linguistici. Creare nuovi linguaggi equivale a creare nuove "forme di vita". Ciò che conta infatti è l'uso che del linguaggio si fa, è questo il suo significato, non ha quindi senso studiare i fenomeni linguistici in modo generale e generalizzante prescindendo dagli infiniti usi possibili delle parole e considerando solo i nomi come, secondo Wittgenstein, aveva fatto Agostino pensando "ai rimanenti tipi di parole come a qualcosa che si accomoderà".
Record aggiornato il: 2023-06-29T01:48:27.349Z