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Autore principale: Raggioli, , Renato
Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è un parco nazionale istituito nel 1993, situato nell'Appennino tosco-romagnolo, lungo il confine delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Dal 23 settembre 1985 la R.N.I. di Sasso Fratino è insignita del Diploma delle Aree protette del Consiglio d'Europa (Risoluzione (85) 12 del 23.9.85), mentre il 7 luglio 2017, a Cracovia, la Commissione UNESCO ha inserito la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino e le faggete vetuste ricomprese nel perimetro del parco, nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità all'interno del sito seriale Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe.
La riserva naturale integrale di Sasso Fratino, nel cuore del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è la prima riserva naturale integrale in Italia, istituita nel 1959 ed estesa per 764,25 ettari di superficie sul versante forlivese e cesenate del crinale appenninico, ricompreso nei comuni di Bagno di Romagna e Santa Sofia in Provincia di Forlì-Cesena.È una delle 149 riserve naturali e foreste demaniali del Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità, inserita nel complesso delle Riserve Naturali Biogenetiche Casentinesi gestite dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio (AR): l'antica foresta rappresenta il cuore topografico e naturalistico del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna, istituito nel 1993. Insignita fin dal 1985 del Diploma europeo delle aree protette, è stata istituita allo scopo di conservare uno dei pochi lembi di foresta giunto a noi quasi intatti grazie alla presenza di aspri pendii rocciosi e alla mancanza di vie d'accesso che da sempre l'hanno caratterizzata, le cui caratteristiche ne hanno impedito la colonizzazione umana. Il 7 luglio 2017 a Cracovia la Commissione UNESCO l'ha inserita nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità tra le faggete vetuste europee all'interno del sito seriale Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa.
Il laghetto Traversari a Camaldoli è di origine artificiale anche se ormai si è naturalizzato da moltissimi anni: esso fu scavato nella prima metà del '400 per allevare tinche, anguille e pesci per i monaci che non consumavano altre carni. Nel laghetto vivono oggi soprattutto organismi branchiati come il tritone punteggiato (Triturus vulgaris) protetto dalla Convenzione di Berna (L. 501/81) ed il Triturus alpestris (tritone alpestre) inserito nel libro rosso del WWF tra le specie che sono a rischio di estinzione. Il laghetto Traversari è fisicamente diviso in due parti dalla presenza di una passerella: nella zona Nord considerata di drenaggio viene costantemente rifornito d'acqua da un piccolo ruscello, in tale area è presente una vegetazione quanto mai varia, ricca in specie che tollerano ampie variazioni dei principali parametri chimico-fisici sia dell'acqua che del terreno. È in questa zona del laghetto che lo spessore dello strato d'acqua raggiunge i suoi valori minimi. Sempre nella zona Nord del Traversari rinveniamo una cintura di Lycopus europaeus che si pone come fascia di separazione tra le cenosi di elofite (Sparganietum erecti) e le cenosi meso-igrofile dei prati retrostanti, meno interessate dai fenomeni di sommersione stagionale. La zona Sud, costituisce la chiara del lago popolata da un aggregato monospecifico a Potamogeton natans, il quale si spinge fino in prossimità della sponda ove tende a compenetrarsi con altre specie quali Sparganium erectum e Mentha aquatica. Oltre P. natans, nel Laghetto Traversari abbiamo rinvenuto un'altra sola idrofita, Ranunculus trichophyllus.
I fiumi italiani sono generalmente più brevi rispetto a quelli delle altre regioni europee perché l'Italia è in parte una penisola lungo la quale si eleva la catena degli Appennini che divide le acque in due versanti opposti. In compenso essi sono numerosi (circa 1 200) e danno vita, rispetto agli altri paesi europei, ad un gran numero di foci marine: ciò è dovuto alla relativa abbondanza delle piogge di cui fruisce l'Italia in generale, alla presenza della catena alpina ricca di nevai e di ghiacciai nella parte nord del Paese, alla presenza degli Appennini nel centro-sud e all'estensione costiera dell'Italia. La loro importanza (portata, lunghezza, ecc.) dipende naturalmente anche dai caratteri del suolo, cioè più precisamente dalla sua ripidità e dalla sua maggiore o minore permeabilità. Il fiume italiano più lungo è il Po, il quale scorre per 652 km lungo la Pianura Padana, mentre il più corto è l'Aril, immissario del Lago di Garda in provincia di Verona, che ha una lunghezza di 175 m.
I Monti Volsci sono una catena pre-appenninica collinare e montuosa, costiera e sub-costiera del Lazio meridionale, che comprende il gruppo dei Monti Lepini, dei Monti Ausoni e dei Monti Aurunci.
Record aggiornato il: 2021-05-26T01:26:46.503Z