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Autore principale: Giabbanelli, Carlo
Pubblicazione: Arezzo : Quaderni di Chimera, 1987
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La ragazza di Bube è un film del 1963 diretto da Luigi Comencini, tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Cassola. L'atmosfera del film differisce da quella del romanzo, in quanto i due protagonisti del romanzo, Mara e Bube, sono degli adolescenti, mentre il film viene interpretato da attori giovani, ma in piena età adulta. Per il resto la trama del romanzo viene rispettata più o meno fedelmente, fatta eccezione per pochi adattamenti indispensabili: la storia del libro è infatti complessa e ricca di particolari. Benché il romanzo di Carlo Cassola sia ambientato a Monteguidi, Volterra, Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi e San Gimignano, il film è stato girato a Ponte a Macereto (nei pressi di San Lorenzo a Merse), Anghiari, Ronciglione e Terni.
Giuseppe Pinelli (Milano, 21 ottobre 1928 – Milano, 16 dicembre 1969) è stato un anarchico e partigiano italiano, di professione ferroviere, animatore del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa e giovane staffetta nella Brigata Autonoma Franco, forse collegata alle Brigate Bruzzi Malatesta durante la Resistenza. Morì nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era trattenuto (oltre le 48 ore di fermo di polizia) per accertamenti in seguito alla esplosione di una bomba nella sede di piazza Fontana della Banca Nazionale dell'Agricoltura, evento noto come strage di piazza Fontana.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Vitellozzo Vitelli (Città di Castello, 1458 circa – Senigallia, 31 dicembre 1502) è stato un condottiero, politico, nonché un cavaliere di ventura italiano. Appartenente al casato dei Vitelli, era figlio di Niccolò, fratello di Paolo, Giulio, Giovanni e Camillo Vitelli, cognato di Oliverotto da Fermo, genero di Paolo Orsini. Fu conte di Montone, signore di Città di Castello, Monterchi ed Anghiari. Figura collocata in un periodo storico particolarmente complesso, fu tra i più conosciuti e valenti combattenti del suo tempo, facendo da esempio per i mercenari al suo seguito, che non esitarono nell'appoggiarlo nella Congiura della Magione, da lui organizzata contro il duca Valentino nel 1502.
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