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Serie: Antiquarium di Poggio Civitate, Comune di Montemurlo ; 4
L'arte celtica è associata ai popoli conosciuti come Celti, cioè parlanti lingue celtiche, in Europa, dalla preistoria fino al periodo moderno, e ai popoli antichi la cui lingua è incerta ma aventi somiglianze culturali e stilistiche con i Celti. "Arte celtica" è termine difficile da definire, che copre un'enorme distesa di tempo, geografia e culture. È stato fatto un caso per la continuità artistica in Europa dall'età del bronzo e dal precedente Neolitico; tuttavia gli archeologi generalmente usano "celtico" per riferirsi alla cultura dell'età del ferro europea dal 1000 a.C. circa in poi, fino alla conquista da parte dell'Impero Romano della maggior parte del territorio interessato, e gli storici dell'arte tipicamente iniziano a parlare solo di "arte celtica" dal periodo di La Tène (V-I secolo a.C. circa) in poi. L'arte celtica antica è un altro termine usato per questo periodo, che si estende in Gran Bretagna fino al 150 d.C. circa. L'Arte altomedievale della Gran Bretagna e dell'Irlanda, con i suoi capolavori quali il Libro di Kells, è ciò che la maggior parte del pubblico oggi considera come "arte celtica" (spec. per il mondo anglosassone) ma si tratta in realtà della c.d. "Arte insulare". Questa è la parte più nota ma non certo l'unica dell'arte celtica dell'alto medioevo ed include anche l'arte dei Pitti di Scozia, una popolazione non celtica. Entrambi gli stili assorbirono notevoli influenze da fonti non celtiche, ma conservarono una preferenza per la decorazione geometrica rispetto ai soggetti figurativi, che sono spesso estremamente stilizzati quando appaiono; le scene narrative appaiono solo sotto l'influenza esterna. Sono caratteristiche forme circolari energiche, triscele e spirali. Gran parte del materiale superstite è in metallo prezioso che senza dubbio fornisce un'immagine molto poco rappresentativa ma a parte le c.d. "Pietre pitte" e le "Alta croce" insulari, la grande scultura monumentale, anche con intagli decorativi, è molto rara. Forse le poche figure maschili in piedi trovate, come il Guerriero di Hirschlanden e il cosiddetto "Signore di Glauberg", erano originariamente di legno. Coperto dal termine è anche l'arte visiva del c.d. "Celtic Revival" (nel complesso più notevole per la letteratura) dal XVIII secolo all'era moderna, che iniziò come uno sforzo consapevole dei Celti moderni, principalmente nelle isole britanniche, per esprimere se stessi -identificazione e nazionalismo, e divenne popolare ben oltre le nazioni celtiche, e il cui stile è ancora attuale in varie forme popolari, dai monumenti funerari della croce celtica ai tatuaggi intrecciati. In concomitanza con l'inizio di una comprensione archeologica coerente dei periodi precedenti, lo stile utilizzava consapevolmente motivi copiati da vicino dalle opere dei periodi precedenti, più spesso l'Isola che l'età del ferro. Un'altra influenza fu quella della tarda arte "vegetale" di La Tène sul movimento Art Nouveau. Tipicamente, l'arte celtica è ornamentale, evita le linee rette e usa solo occasionalmente la simmetria, senza l'imitazione della natura centrale nella tradizione classica, che spesso coinvolge un simbolismo complesso. L'arte celtica ha utilizzato una varietà di stili e ha mostrato influenze di altre culture nei loro nodi, spirali, motivi chiave, lettere, zoomorfi, forme vegetali e figure umane.
La storia dell'Alto Adige (o anche del Sudtirolo) comprende le vicende storiche inerenti al territorio della provincia autonoma di Bolzano, in Italia. Il territorio provinciale, in antichità abitato da popolazioni di origine retica, fu conquistato nel 15 a.C. dai romani, che lo organizzarono come provincia di Rezia. Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente nel 476, la zona passò ai Regni romano-germanici, ai longobardi e infine ai franchi, entrando a far parte del Sacro Romano Impero. Di conseguenza il territorio subì un lungo processo di germanizzazione, soprattutto ad opera dei bavari. Nell'XI secolo, il suo territorio fu spartito dalla dinastia salica fra il principato vescovile di Trento, quello di Bressanone e la diocesi di Coira. Il loro potere fu poi gradualmente eroso dalla contea del Tirolo, nata con i conti Albertini a partire dal XII secolo e poi passata dal 1363 alla Casa d'Asburgo, seguendone le sorti. Tra il 1810 e il 1814 la parte meridionale e quella orientale della provincia appartennero al Regno d'Italia napoleonico come parte del Dipartimento dell'Alto Adige e del Dipartimento della Piave, la parte settentrionale fece invece parte del Regno di Baviera. Nel 1814 il territorio, in quanto parte del Tirolo, passò assieme al Trentino all'impero austriaco e nel 1867 all'Impero austro-ungarico. Nel 1920, a seguito della sconfitta dell'impero austro-ungarico dopo la prima guerra mondiale, il territorio venne annesso al Regno d'Italia. Dopo la seconda guerra mondiale, il territorio in base all'accordo De Gasperi-Gruber del 1946 siglato fra l'Italia e l'Austria, rimase sotto la giurisdizione dello stato italiano, che riconobbe nella sua costituzione del 1948 i diritti specifici di tutela della minoranza germanofona, concedendo, allo scopo, lo status di regione italiana a statuto speciale al Trentino-Alto Adige con particoilari norme di tutela delle minoranze linguistiche non-italiane presenti sul terrtorio. Nel 1972 l'accordo, dopo l'internazionalizzazione della questione sudtirolese dinnanzi l'ONU e dopo le proteste sudtirolesi e dell'Austria per la mancata applicazione dei diritti autonomistici da parte italiana, venne aggiornato ed ampliato con l'istituzione della provincia autonoma di Bolzano, con ampie competenze e ambiti di autogoverno. Sul territorio altoatesino, che fu segnato da una forte politica di italianizzazione durante il fascismo e da episodi di terrorismo secessionista da parte del Befreiungsausschuss Südtirol (BAS) nel secondo dopoguerra, coesistono in modo pacifico, seppur non esente da tensioni, popolazioni di lingua tedesca, italiana e ladina.
La città di Terni è oggi il centro abitato principale dell'omonima conca, nonché una delle città più importanti e popolose dell'Italia Centrale e dell'area appenninica. Si sviluppa su un piano alla destra del fiume Nera, in un territorio alla confluenza della valle del Velino e della Valnerina, dove i fondovalle intersecano gli importanti corridoi naturali appenninici come la valle del Naia, il medio Tevere e la valle del Clitunno, storicamente attraversati dalle principali vie di comunicazione dell'Italia centrale. I primi reperti archeologici, che testimoniano la stabile presenza umana nel territorio, sono emersi da alcuni scavi periferici e risalgono all'Età del rame e all'Età del ferro. Dopo la prima metà del III secolo a.C., i Romani fondarono una colonia in territorio nequinate, presso Narni, col nome di Interamna. La colonia fu poi inserita in età augustea nella Regio VI. Interamna divenne sede di una diocesi cristiana dal II secolo e, dopo aver subito le devastazioni delle invasioni barbariche, nel Medioevo vide dapprima la dominazione dei Longobardi di Spoleto, poi la libertà come libero Comune ribelle allo Stato Pontificio, con sempre a capo il partito ghibellino cittadino, fino alla definitiva annessione allo Stato Pontificio, avvenuta sotto papa Pio IV nel 1563. Per tutta l'età antica Terni fu una fiorente città di medie dimensioni nella campagna umbra fino a quando, nel XIX secolo, lo sviluppo industriale e ferroviario prima, e l'istituzione dell'omonima provincia poi, portarono la città, in un periodo di tempo relativamente breve, ad un radicale cambiamento della sua economia e dei suoi equilibri sociali.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
Record aggiornato il: 2021-11-25T01:33:26.468Z