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Autore principale: Boccaccio, Giovanni
Serie: Collezione di classici italiani con note ; 15-16
Serie: Opere volgari di Giovanni Boccaccio ; 7-8
Serie: Classici italiani con note ; 14, 15
Serie: Collezione di classici italiani ; 14
Serie: Collezione di classici italiani con note / fondata da Pietro Tommasini-Mattiucci ; diretta da Gustavo Balsamo Crivelli
Fa parte di: Opere minori in volgare
Serie: Classsici Ricciardi; 27
Serie: Oscar classici. Tutte le opere di Giovanni Boccaccio / a cura di Vittore Branca
Serie: Oscar classici. Tutte le opere di Giovanni Boccaccio ; 451
Giovanni Boccaccio (Certaldo o forse Firenze, giugno o luglio 1313 – Certaldo, 21 dicembre 1375) è stato uno scrittore e poeta italiano. Conosciuto anche per antonomasia come il Certaldese, fu una delle figure più importanti nel panorama letterario europeo del XIV secolo. Alcuni studiosi (tra i quali Vittore Branca) lo definiscono come il maggior prosatore europeo del suo tempo, uno scrittore versatile che amalgamò tendenze e generi letterari diversi facendoli confluire in opere originali, grazie a un'attività creativa esercitata all'insegna dello sperimentalismo. La sua opera più celebre è il Decameron, raccolta di novelle che nei secoli successivi fu elemento determinante per la tradizione letteraria italiana, soprattutto dopo che nel XVI secolo Pietro Bembo elevò lo stile boccacciano a modello della prosa italiana. L'influenza delle opere di Boccaccio non si limitò al panorama culturale italiano ma si estese al resto dell'Europa, esercitando influsso su autori come Geoffrey Chaucer, figura chiave della letteratura inglese, o più tardi su Miguel de Cervantes, Lope de Vega e il teatro classico spagnolo. Boccaccio, insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca, fa parte delle cosiddette «Tre corone» della letteratura italiana. È inoltre ricordato per essere uno dei precursori dell'umanesimo, del quale contribuì a gettare le basi presso la città di Firenze, in concomitanza con l'attività del suo contemporaneo amico e maestro Petrarca. Fu anche colui che diede inizio alla critica e filologia dantesca: Boccaccio si dedicò a ricopiare codici della Divina Commedia e fu anche un promotore dell'opera e della figura di Dante. Nel Novecento Boccaccio fu oggetto di studi critico-filologici da parte di Vittore Branca e Giuseppe Billanovich, e il suo Decameron fu anche trasposto sul grande schermo dal regista e scrittore Pier Paolo Pasolini.
Il Filocolo o, secondo il suo significato etimologico, Fatica d'amore, è uno dei primi lavori di Giovanni Boccaccio. È il primo romanzo avventuroso della letteratura italiana scritto in prosa in volgare (mentre i romanzi delle origini erano poemi scritti in versi). Questa opera appartiene alla giovinezza di Boccaccio, scritta durante il suo soggiorno a Napoli nel 1336. La materia è tratta dalla tradizione popolare: le avventure dei protagonisti Florio e Biancifiore erano note in tutta Europa quanto quelle di Tristano e Isotta, e solo in Italia per esempio esisteva un poemetto popolare in ottava rima intitolato Cantare di Florio e Biancifiore, per non contare le varie versioni in francese (Floire et Blanceflor) che circolavano . Boccaccio però ne fece una personale rielaborazione, inaugurando anche il nuovo stile in prosa: la trattazione appare però forse troppo erudita e retorica della materia ingenua e popolare, tanto da appesantire spesso il testo con artifici della retorica latina e svilire la freschezza della narrazione.
Le opere della giovinezza di Giovanni Boccaccio riguardano il periodo compreso tra il 1333 e il 1346.
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