Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Centro Studi Nicola Pestelli
Pubblicazione: Firenze : La Nuova Italia, 1967
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La strada di grande comunicazione (SGC) Firenze-Pisa-Livorno, nota anche come FI-PI-LI, è una delle più importanti arterie del sistema stradale della Toscana, classificata tecnicamente come strada extraurbana secondaria e amministrativamente come strada regionale, i cui rami principali furono completati all'inizio degli anni novanta. Orientata in senso est-ovest, è localizzata nel Valdarno Inferiore e attraversa le province di Firenze, Pisa e Livorno. L'ente proprietario è la Regione Toscana e la sua gestione è condivisa tra le province attraversate. Ha inizio nel comune di Firenze e, all'altezza di Lavaiano, nel comune di Casciana Terme Lari, si biforca in due rami: uno in direzione nord ovest verso Pisa, e l'altro in direzione ovest-sud ovest verso Livorno. Il primo tratto (FI-PI) termina nel raccordo autostradale di Pisa che la collega con l'autostrada A12, mentre il secondo tratto (FI-LI) termina nel porto di Livorno, in corrispondenza dello sbocco del Canale dei Navicelli nel Mar Tirreno È l'unica strada in Italia che ha ricevuto in via definitiva una classificazione formata solo da lettere e non alfanumerica.
La strada statale 2 Via Cassia (SS 2) è un'importante e storica strada italiana che collega Roma a Firenze. Lungo il percorso attraversa le città di Viterbo e Siena. Prende il nome dalla strada consolare romana Cassia, di cui ricalca il collegamento alle principali città terminali ma non il percorso; l'antico tracciato, infatti, nel tratto toscano transitava in Val di Chiana toccando Arezzo anziché Siena.
Nella città di Firenze la numerazione stradale seguiva un particolare sistema con numeri rossi e neri: i numeri rossi venivano assegnati alle attività commerciali, quelli neri agli edifici residenziali. Succede così che nella stessa via possano esistere due numeri uguali corrispondenti a edifici diversi, ma uno contrassegnato con il nero e uno con il rosso. Le due numerazioni quindi non procedono di pari passo e talvolta possono essere anche molto distanti. Tale metodologia è stata abbandonata e i numeri rossi resteranno validi fino ad esaurimento. Per convenzione, la numerazione delle strade inizia dal lato della strada più vicino al fiume Arno; per le vie parallele al fiume inizia "a monte", cioè da est, seguendo così il corso della corrente.
Mostro di Firenze è la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che creò una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), aprì l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando così i luoghi isolati e pericolosi.
Gli antichi Romani costruirono lunghe strade per collegare le più lontane province con la capitale dell'impero. Realizzate il più possibile rettilinee per minimizzare le distanze, queste infrastrutture erano essenziali per la crescita dell'impero, in quanto consentivano di muovere rapidamente l'esercito, ma oltre che per scopi militari esse erano utilizzate anche per scopi politici, amministrativi e commerciali. La viabilità romana costituì il più efficiente e duraturo sistema stradale dell'antichità, che consentì di portare la civiltà romana in contatto con le genti più diverse che popolavano il mondo allora conosciuto. Nessun altro popolo in quell'epoca storica seppe eguagliare la loro capacità di scelta dei tracciati, le tecniche di costruzione e l'organizzazione di assistenza ai viaggiatori.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:23:16.845Z