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Autore principale: Gentile, Giovanni<1875-1944>
Fa parte di: Opere complete di Giovanni Gentile
Fa parte di: Opere complete di Giovanni Gentile
Serie: Biblioteca moderna Mondadori ; 372
Serie: Biblioteca Sansoni ; 0093
La storia della creazione in Genesi è il racconto della creazione nell'ebraismo e nel cristianesimo ed è suddiviso in due parti, che all'incirca corrispondono ai primi due capitoli del libro della Genesi. Nella prima parte, da Genesi 1:1 a Genesi 2:3, Elohim – la parola ebraica generica per riferirsi a Dio – crea il mondo in sei giorni, poi si riposa nel settimo giorno, lo benedice e lo santifica. Dio crea con un comando verbale ("Sia la..."), il che implica un paragone con il re, che deve solo parlare perché le cose succedano, e nomina gli elementi del cosmo mentre li crea, secondo l'antico concetto comune che le cose non esistono veramente finché non sono nominate. Nella seconda parte, Genesi 2:4-24, Yahweh, il nome personale di Dio, forma il primo uomo dalla polvere, lo pone nel Giardino dell'Eden e alita il suo soffio divino nell'uomo che quindi diventa in ebraico: נֶפֶש? nephesh, un essere vivente; l'uomo "condivide" nephesh con tutte le creature, ma solo dell'uomo si descrive questo atto vivificante da parte di Dio. L'uomo dà i nomi agli animali, affermando così la sua autorità nell'ambito della creazione divina, e Dio crea la prima donna, Eva, plasmandola dal corpo dell'uomo.Un'ipotesi comune tra gli studiosi testamentari è che la prima maggiore stesura del Pentateuco (la serie di cinque libri, che inizia con Genesi e termina con il Deuteronomio) sia stata composta alla fine del VII o VI secolo a.C. (la fonte jahvista), e che questa sia stata successivamente ampliata da altri autori (la fonte Sacerdotale) in un'opera molto simile a quella che abbiamo oggi. (Nella storia della creazione le due fonti appaiono in ordine invertito: Genesi 1:1-2:3 è Sacerdotale e Genesi 2:4-24 è Jahvista). Attraverso la narrazione combinata passa una critica della teologia mesopotamica della creazione: Genesi afferma il monoteismo e nega il politeismo, inserendo temi dalla mitologia mesopotamica, ma adattandola alla fede in un unico Dio di Israele. Robert Alter ha descritto la narrazione combinata come "convincente nel suo carattere archetipico, nel suo adattamento del mito a fini monoteistici"..
Nel codice civile italiano, una società cooperativa è una società (abbreviata in Soc. coop) costituita per gestire in comune un'impresa che si prefigge lo scopo di fornire agli stessi soci (scopo mutualistico) quei beni o servizi per il conseguimento dei quali la cooperativa è sorta. Fino al 2001 il codice civile della Repubblica Italiana prevedeva che per costituire una cooperativa ci volesse un minimo di 9 soci, mentre dal 2001 con un numero di soci da 3 a 8 si poteva costituire una piccola società cooperativa con la stessa operatività: con la riforma del diritto societario l'istituto giuridico della piccola cooperativa è stato abrogato e si è prevista la possibilità di costituire società cooperative anche con un numero minimo di 3 soci. Capisaldi del sistema cooperativo sono i principi di mutualità, solidarietà, democrazia.
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