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Autore principale: Tazartes, Maurizia
Pubblicazione: Firenze : Mauro Pagliai, 2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Jacopo Carucci, conosciuto come Jacopo da Pontormo o semplicemente Pontormo (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 1º gennaio 1557), è stato un pittore italiano di scuola fiorentina, esponente dei cosiddetti "eccentrici fiorentini", i pionieri del manierismo in pittura. Allievo di Andrea del Sarto insieme a Rosso Fiorentino, fu egli stesso maestro di artisti quali il Bronzino e Giovanni Battista Naldini.
La storia della pittura è una branca della storia dell'arte che si occupa di dipinti e, più in generale, di opere d'arte bidimensionali realizzate con tecniche legate al disegno e alla stesura di colori. Dalla preistoria fino al mondo contemporaneo, ha rappresentato una continua tradizione tra le più diffuse e significative nell'ambito delle arti figurative, che abbraccia un po' tutte le culture e i continenti. Fino al XX secolo, in Europa e nei paesi da essa influenzati, la rappresentazione pittorica ha avuto principalmente soggetti "figurati", cioè rappresentanti caratteristiche e attività umane, tutt'al più temi religiosi, simbolici e trascendenti, mentre nel XX secolo si sono sviluppati approcci più astratti e concettuali, con la sperimentazione di nuove tecniche in ricerca di nuovi orizzonti. Lo sviluppo della pittura orientale ha avuto un corso proprio, parallelo a quello occidentale, non senza però punti di contatto, soprattutto a partire dell'evo moderno. L'arte africana, islamica, indiana, cinese, e giapponese hanno avuto tutte influenze significative sull'arte occidentale e viceversa.
Il Trasporto di Cristo (talvolta detto "Deposizione" erroneamente) dipinto a tempera ad uovo su tavola (313x192 cm) di Pontormo, databile al 1526-1528 circa e conservato nella Cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita a Firenze. Centro motore dell'intera cappella, viene considerato uno dei capolavori massimi dell'arte, non solo fiorentina. Il restauro eseguito da Daniele Rossi che in precedenza aveva restaurato i quattro tondi con gli Evangelisti sui pennacchi della stessa cappella si è appena concluso. Attraverso una serie di indagini diagnostiche e di analisi chimiche sono stati individuati i colori usati dal Pontormo su questo dipinto. Prevale la biacca che si mescola all'azzurrite sul manto della Madonna e con il lapislazzulo del cielo, mentre gli incarnati sono dipinti con stesure di ocre, biacca e cinabro, usa altresì molta lacca di Robbia pura o per velature trasparenti. Il legante usato per dipingere è la tempera all'uovo, albume e tuorlo, individuata su molti pigmenti attraverso analisi scientifiche selettive e non l'olio di lino come sulla Visitazione di Carmignano.
Qui di seguito sono elencate le opere del Pontormo, pittore italiano del Manierismo fiorentino del XVI secolo. Le opere sono suddivise in dipinti, affreschi, disegni e opere letterarie, ovvero il suo libro autobiografico. L'elenco è in ordine cronologico, ma è da ricordare che l'abitudine del Pontormo a non datare e spesso a non firmare le proprie opere provoca numerose incertezze sulla loro datazione.
La Cena in Emmaus è un dipinto a olio su tela (230x173 cm) di Pontormo, firmato e datato 1525 e conservato negli Uffizi di Firenze. La luce che rivela i particolari dall'oscurità, il realismo esasperato e l'atmosfera sospesa e bloccata dell'istante rappresentato, ne fanno un importante precedente per l'arte di Caravaggio, Velázquez e Francisco de Zurbarán.
Jacopo Carucci, conosciuto come Jacopo da Pontormo o semplicemente Pontormo (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 1º gennaio 1557), è stato un pittore italiano di scuola fiorentina, esponente dei cosiddetti "eccentrici fiorentini", i pionieri del manierismo in pittura. Allievo di Andrea del Sarto insieme a Rosso Fiorentino, fu egli stesso maestro di artisti quali il Bronzino e Giovanni Battista Naldini.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
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