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Autore principale: Colapietra, Raffaele
Serie: Secondo millennio ; 21
Serie: Secondo millennio ; 21
Giovanni Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842 – Cavour, 17 luglio 1928) è stato un politico italiano, più volte presidente del Consiglio dei ministri. Il periodo storico durante il quale eserciterà la sua guida politica sull'Italia è oggi definito "età giolittiana". Sebbene la sua azione di governo sia stata oggetto di critica da parte di alcuni suoi contemporanei, come per esempio Gaetano Salvemini, Giolitti fu uno dei politici liberali più efficacemente impegnati nell'estensione della base democratica dello Stato unitario, e nella modernizzazione economica, industriale e politico-culturale della società italiana a cavallo fra Ottocento e Novecento. Dopo un iniziale voto di fiducia, nel 1922, al nuovo governo fascista, dal 1924 si tenne all'opposizione di Benito Mussolini.
I presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, che si susseguirono dalla sua proclamazione nel 1861 fino alla proclamazione della Repubblica nel 1946, sono stati 30 e hanno presieduto complessivamente 65 governi. Agostino Depretis è il politico che ha presieduto più governi (otto), per un totale di 2251 giorni, mentre Giovanni Giolitti, con i suoi cinque governi, è stato in carica complessivamente per 3.839 giorni, periodo superato solo dall'unico governo Mussolini, che fu in carica durante il fascismo, dal 1922 al 1943. Il singolo governo più a lungo in carica fu quello di Giovanni Lanza (1869-1873), per un totale di 1304 giorni. Differentemente dall’ordinamento repubblicano successivo, nell’Italia liberale non esisteva una Presidenza del Consiglio, e il Presidente del Consiglio era uno dei ministri, operando dal proprio Ministero.
Il fascismo è stato un movimento politico nato in Italia all'inizio del XX secolo, ad opera del politico, giornalista e futuro dittatore Benito Mussolini. Alcune delle dottrine e delle pratiche elaborate e adottate dal fascismo italiano si sono diffuse in seguito, anche se con caratteristiche differenti, in Europa e in altri paesi del mondo. Si caratterizzò come un movimento nazionalista, autoritario, autocratico e totalitario; l'ideologia sottesa a tale movimento è stata interpretata allo stesso tempo come rivoluzionaria e reazionaria; in particolare, il fascismo si autodefiniva, ed è considerato da alcuni, come alternativo al capitalismo liberale. Sul piano ideologico fu populista, collettivista, statalista, fautore della funzione sociale della proprietà privata e della divisione della società in classi. Trovò i suoi precursori, negli anni precedenti alla prima guerra mondiale, nel movimento artistico del futurismo - il cui ispiratore, Filippo Tommaso Marinetti, aderì successivamente al movimento di Mussolini -, nel decadentismo di D'Annunzio e in numerosi altri pensatori e azionisti politici nazionalisti che si ritrovarono nella rivista Il Regno (Giuseppe Prezzolini, Luigi Federzoni, Giovanni Papini), molti dei quali militarono in seguito nelle file fasciste. Importante fu anche il contributo di correnti di pensiero della sinistra non marxista, quali il sindacalismo rivoluzionario, ispirato alla dottrina del pensatore francese Georges Sorel. Una spinta decisiva alla nascita del fascismo è dovuta anche al fenomeno, conseguenza della prima guerra mondiale, dell'arditismo e del reducismo. La critica storica di alcuni studiosi come Piero Calamandrei o Paolo Alatri esita tuttavia ad attribuire una base ideologica al movimento fascista connotato, specie fra il 1920 e il 1924, da diverse filosofie operative, con repentini e opportunistici cambiamenti di impostazione politica tali da negare di per se stessi l'esistenza di una dottrina unitaria al movimento prima e al partito poi. Dopo la fine della seconda guerra mondiale si sono sviluppate una serie di correnti che si rifanno all'ideologia, definite come neofascismo; tuttavia, la natura prevalente del movimento è tuttora oggetto di dibattito. L'apologia del fascismo ad oggi nell'ordinamento giuridico italiano è un reato.
La B Italia è la rappresentativa calcistica Under-21 dei giocatori italiani in squadre di Serie B ed è posta sotto l'egida della Lega Nazionale Professionisti B. Precedentemente nota come Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B, ha adottato la nuova denominazione nel 2011.
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