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Autore principale: Ratti, Federico Valerio
Giuda Iscariota (in ebraico: יהודה איש־קריות?, Yəhûḏāh ʾΚ-qəriyyôṯ in arabo: يهوذا الإسخريوطي; Kerioth, ... – Gerusalemme, 26-36), figlio di Simone, è stato uno dei dodici apostoli di Gesù, quello che secondo il Nuovo Testamento lo ha tradito per trenta denari (Matteo 26:14-16) attraverso il gesto di un bacio. L'Iscariota è stato quindi una figura chiave durante la passione di Gesù (la notte del giovedì santo) e successivamente si è suicidato, essendo perseguitato dalla colpa, tuttavia le fonti che riportano tali eventi sono in contraddizione e non riconosciute come storicamente valide. La comunità cristiana lo ritiene l'uomo simbolo del tradimento, l'esatto significato del nome Iscariota è sconosciuto, anche se alcune interpretazioni hanno suggerito che il termine potrebbe indicare «uomo di Kariot» (ish Kariot). Secondo altri potrebbe derivare dal persiano Isk Arioth, ovvero «colui che serve» oppure «colui che sa». Giuda Iscariota non va confuso con Giuda Taddeo (fratello di Giacomo il Minore) e nemmeno con il quarto figlio di Giacobbe fondatore della tribù di Giuda.
Il Regno di Giuda si formò dopo la morte del re Salomone (circa 933 a.C.), quando il Regno di Giuda e Israele si scisse in due entità autonome: il Regno di Israele nel Nord della Palestina, composto dalla maggior parte delle tribù ebraiche; il Regno di Giuda nel Sud, comprendente il territorio della tribù di Giuda, quello della tribù di Simeone (scomparsa e assorbita dalle altre due) e la maggior parte della tribù di Beniamino, oltre che numerosi membri della tribù di Levi, che non possedeva terra.Numerosi Re degli Ebrei vi regnarono. Il regno gravitò attorno alla capitale Gerusalemme e al suo tempio. Tutti i re furono della dinastia davidica. Venne distrutto nel 587 a.C. quando il re babilonese Nabucodonosor conquistò Gerusalemme e deportò gran parte della popolazione ebraica. Durante l'epoca asmonea ed erodiana venne chiamato Regno di Giudea. La sua storia è documentata soprattutto dalla Bibbia, ma molte testimonianze archeologiche e letterarie sono ricavate dai documenti e resti archeologici dei popoli vissuti nella stessa area geografica (Egizi, Assiri, Babilonesi, Fenici).
Il Vangelo di Giuda è un vangelo gnostico ed apocrifo che riporta alcune conversazioni tra Gesù e l'apostolo Giuda Iscariota, trascritte non da Giuda stesso, ma da cristiani gnostici seguaci di Gesù. Questo vangelo è riportato in un manoscritto in lingua copta risalente all'inizio del IV secolo; è stato suggerito che la versione copta sia la traduzione di un'edizione più antica in lingua greca, ma non c'è accordo tra gli studiosi su questo punto. Il Vangelo di Giuda fu composto tra il 130 e il 170 circa; la datazione si basa sulla maturità della teologia contenutavi, sul fatto che presume la conoscenza dei vangeli canonici e sulla testimonianza di Ireneo di Lione. Perduto per 1600 anni, un manoscritto, il Codex Tchacos, è stato ritrovato presso una caverna a Minya (Egitto) nel 1978, e dopo diverse peripezie è stato restaurato a partire dal 2001. Nel 2006 è stata pubblicata la prima traduzione a cura della National Geographic Society. Si ritiene che il vangelo di Giuda fosse il testo sacro fondamentale dei Sethiani, in quanto è citata la "stirpe di Set" come stirpe degli eletti, o comunque dei Cainiti, i quali tenevano in gran conto tutti i personaggi ritenuti riprovevoli nell'Antico Testamento, come Esaù, Cam, gli abitanti di Sodoma e Gomorra, lo stesso Giuda Iscariota e Caino, da cui la setta prese il nome, poiché essi avevano sofferto ed erano stati maledetti da Hysteraa, il Demiurgo, il Dio crudele veterotestamentario. Infatti, in un passo di tale vangelo, Gesù deride i discepoli che pregano l'entità che loro credono essere il vero Dio, ma che è in realtà il malvagio Demiurgo. Secondo i vangeli canonici, Giuda tradì Gesù consegnandolo alle autorità del Tempio di Gerusalemme, le quali a loro volta lo consegnarono al prefetto Ponzio Pilato, massima autorità romana della regione, che lo mise a morte per crocifissione. Il Vangelo di Giuda, invece, secondo la traduzione preliminare del 2006 della National Geographic Society, presenta Giuda in una prospettiva molto diversa: il gesto dell'apostolo non fu un tradimento, ma l'esecuzione di un ordine di Gesù stesso, che aveva bisogno di questo atto affinché il corso degli eventi che aveva progettato fosse messo in moto. Questa raffigurazione è compatibile con gli insegnamenti dello gnosticismo, secondo i quali la forma umana è una prigione per l'anima; in tale ottica, il tradimento di Giuda (nel senso originale del termine, quello di traditio, "consegna") permise a Gesù di liberarsi dai suoi vincoli fisici. Secondo il Vangelo di Giuda questi insegnamenti, comprensivi della descrizione della cosmologia gnostica, non furono impartiti a tutti gli apostoli, ma rivelati privatamente da Gesù al solo Giuda, ritenuto più degno degli altri apostoli. Questa interpretazione è contestata da altri studiosi, secondo cui in realtà il vangelo di Giuda presenta Giuda come un demonio.
Taddeo o Giuda di Giacomo o Giuda Taddeo Lebbeo (... – Persia, 28 ottobre 70) è stato uno degli apostoli di Gesù e primo Catholicos di tutti gli Armeni, da non confondere con Giuda Iscariota che tradì Gesù. È venerato da tutte le chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. Poche sono le informazioni che riguardano questo apostolo e tutte fanno riferimento al Nuovo Testamento. Gli sono attribuiti l'apocrifo Vangelo di Taddeo e, secondo la tradizione, la canonica Lettera di Giuda ritenuta però scritta da Giuda, - come di seguito illustrato - secondo i teologi evangelici e invece pseudoepigrafica da altri studiosi. Giuda Taddeo ebbe come fratello Giacomo, da alcuni identificato come Giacomo il Minore; figlio di Maria di Cleofa, una delle Tre Marie presenti sotto la croce, e di Alfeo, che a sua volta era fratello di Giuseppe; Giuda Taddeo era dunque cugino di Gesù.
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