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Autore principale: Macioce, Stefania
Fa parte di: Art e dossier
Serie: Art dossier ; 34
La pittura in uno stile che può essere chiamato "gotico" non apparve fino al XIII secolo, o, più o meno, 50 anni dopo l'inizio dell'architettura e della scultura gotica. Il passaggio dal romanico al gotico è molto impreciso e non coincide del tutto con una rottura evidente, piuttosto possiamo intravedere gli inizi di uno stile più austero, scuro ed emozionale rispetto al periodo precedente. Questa transizione si sviluppa prima in Inghilterra e in Francia intorno al 1200, in Germania intorno al 1220 e in Italia circa nel 1300. La pittura (la rappresentazione di immagini su una superficie) durante il periodo Gotico fu praticata in 4 forme principali: l'affresco; la pala; la decorazione dei manoscritti; la colorazione del vetro.Gli affreschi continuarono ad essere usati come principali veicoli narrativi di espressione pittorica sulle pareti delle chiese dell'Europa meridionale, come un protrarsi delle tradizioni Cristiane delle origini e Romaniche. Nel nord la pittura del vetro fu l'arte scelta fino al XV secolo. Le pale si svilupparono in Italia nel XIII secolo diffondendosi attraverso l'Europa intera, soppiantando dal XV secolo la pittura del vetro anche nel nord. La decorazione dei manoscritti rappresentò la fonte più completa della pittura Gotica, sviluppando un gran numero di espressioni artistiche in luoghi dove nessun lavoro monumentale era altrimenti sopravvissuto. La pittura con olio su tela non divenne popolare fino ai secoli XV e XVI e fu una caratteristica tipica dell'arte del Rinascimento.
L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Nel suo significato più sublime l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo storico. Alcuni filosofi e studiosi di semantica, invece, sostengono che esista un linguaggio oggettivo che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, dovrebbe essere codificato per poter essere compreso da tutti, tuttavia gli sforzi per dimostrare questa affermazione sono stati finora infruttuosi. L'arte può essere considerata anche una professione di antica tradizione svolta nell'osservanza di alcuni canoni codificati nel tempo. In questo senso le professioni artigianali – quelle cioè che afferiscono all'artigianato – discendono spesso dal Medioevo, quando si svilupparono attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle corporazioni. Ogni arte aveva una propria tradizione, i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella regola dell'arte, cui ogni artiere doveva conformarsi.
Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio, detto Gentile da Fabriano (Fabriano, 1370 circa – Roma, settembre 1427), è stato un pittore italiano. Tra i più importanti esponenti del Gotico internazionale, incarnò nel suo secolo la tipica figura dell'artista itinerante, che preferiva spostarsi per trovare le più svariate occasioni di lavoro offerte dalle corti piuttosto che stanziarsi a bottega. La sua pittura poetica e fiabesca, il gusto per la linea e un uso impareggiabile degli elementi decorativi lo portarono al vertice della scuola italiana dell'epoca, ricevendo commissioni di grandissimo prestigio. Con la visita a Firenze entrò in dialogo con il nascente umanesimo nell'arte e, pur senza rinunciare al proprio stile, iniziò una consapevole transizione tra il decorativismo tardogotico e l'essenzialità rinascimentale.
Pisanello, pseudonimo di Antonio di Puccio Pisano (Pisa o Verona, ante 1390 – Napoli, 1455 circa), è stato un pittore e medaglista italiano, tra i maggiori esponenti del gotico internazionale in Italia. Pisanello fu noto soprattutto per gli splendidi affreschi di grandi dimensioni, sospesi tra realismo e mondo fantastico e popolati da innumerevoli figure, con colori brillanti e tratti precisi; tuttavia tali opere furono in larghissima parte distrutte, a causa di incidenti, dell'incuria o di distruzioni volontarie, per via del mutare del gusto, soprattutto nei secoli del Rinascimento e del Barocco. Nell'arco della sua carriera artistica si dedicò con successo anche all'attività di medaglista, raggiungendo vertici che, secondo alcuni, sono in questo campo insuperati. Nessuno prima di lui era giunto a un'analisi del mondo naturale così accurata, come testimonia la sua vastissima produzione grafica. Famosi sono infatti i suoi studi dal vero di personaggi e animali su disegno, tra i migliori dell'epoca, superati solo sul finire del XV secolo dall'occhio indagatore di Leonardo da Vinci o di Albrecht Dürer. Venne acclamato da molti poeti, su tutti Guarino da Verona, e dai letterati e umanisti del tempo, come il Porcellio. Lavorò per il doge di Venezia, per il papa, per le corti di Verona, Ferrara, Mantova, Milano, Rimini e negli ultimi anni per il re di Napoli. Verso la metà del XV secolo la sua celebrità declinò però rapidamente, per via del diffondersi del linguaggio rinascimentale. Pisanello non fu comunque immune alla novità dell'Umanesimo, come si vede bene nelle sue opere di medaglista, ma la sua visione stilistica non riuscì mai ad adottare una spazialità razionale prospettica. Si stima che solo il 5-8% della produzione pittorica di Pisanello ci sia pervenuta: sebbene si tratti in maggioranza di disegni e medaglie, l'artista si considerò sempre, come traspare dalle sue firme, solo e soprattutto un "pictor", cioè un pittore.
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