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Titolo uniforme: Grammatica gotica / Elio Durante
Autore principale: Durante, Elio
La lingua gotica è una lingua germanica estinta che era parlata dai Goti. Quello che sappiamo su questa lingua lo dobbiamo principalmente al Codex Argenteus, una copia del VI secolo della traduzione della Bibbia del vescovo Ulfila risalente al IV secolo. Questa lingua è la sola del germanico orientale che avesse un corpus considerevole; tutte le altre, incluse il burgundo e il vandalico, sono conosciute solo tramite i nomi propri sopravvissuti nei resoconti storici. Come lingua germanica, il gotico è parte della famiglia indoeuropea. È la lingua germanica di più antica attestazione, ma non ha discendenti nelle lingue moderne. I più antichi documenti in gotico risalgono a prima del IV secolo. La lingua era in declino già verso la metà del VI secolo. Ciò era dovuto in parte alle sconfitte militari inflitte ai Goti dai Franchi, all'espulsione dei Goti dall'Italia, alla massiccia conversione al Cattolicesimo Romano che parlava principalmente latino ed in parte anche all'isolamento geografico. La lingua sopravvisse nella Penisola iberica (odierne Spagna e Portogallo) al massimo fino all'ultimo decennio dell’VIII secolo e lo scrittore franco Valafrido Strabone scrisse che si parlava ancora il gotico nell'area del basso Danubio e in isolate regioni montane della Crimea nel primo IX secolo (vedi gotico di Crimea). I termini ritrovati nei manoscritti tardi (dopo il IX secolo) e che sembrano di provenienza gotica potrebbero non appartenere alla stessa lingua. L'esistenza di corpora attestati di epoche così antiche rende il gotico una lingua di considerevole interesse per la linguistica comparativa. Il nome nativo della lingua non è attestato e la ricostruzione *gutiska razda si basa sull'opera Gothiskandza "limite (o confine) gotico" di Giordane. Razda "lingua" è attestato, p. es. in Matteo 26:73 Gothic Bible, Matthew 26:73 (CA), token 17. Le parole in gotico scritte in questo articolo sono traslitterate in alfabeto latino (vedi Alfabeto gotico).
L'italiano ([itaˈljaːno] ) è una lingua romanza parlata principalmente in Italia. È classificato al 27º posto tra le lingue per numero di parlanti nel mondo e, in Italia, è utilizzato da circa 58 milioni di residenti. Nel 2015 era la lingua materna del 90,4% dei residenti in Italia, che spesso lo acquisiscono e lo usano insieme alle varianti regionali dell'italiano, alle lingue regionali e ai dialetti. In Italia viene ampiamente usato per tutti i tipi di comunicazione della vita quotidiana ed è largamente prevalente nei mezzi di comunicazione nazionali, nell'amministrazione pubblica dello Stato italiano e nell'editoria. Oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Italia, è anche una delle lingue ufficiali dell'Unione europea, di San Marino, della Svizzera, della Città del Vaticano e del Sovrano militare ordine di Malta. È inoltre riconosciuto e tutelato come "lingua della minoranza nazionale italiana" dalla Costituzione slovena e croata nei territori in cui vivono popolazioni di dialetto istriano. È diffuso nelle comunità di emigrazione italiana, è ampiamente noto anche per ragioni pratiche in diverse aree geografiche ed è una delle lingue straniere più studiate nel mondo.Dal punto di vista storico l'italiano è una lingua basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento.
L'inglese (in inglese English, /ˈɪŋglɪʃ/) è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche, assieme all'olandese, all'alto e basso tedesco e al frisone. Conserva ancora un'evidente parentela col basso-tedesco continentale. Secondo alcuni studiosi scandinavi, l'inglese, almeno dalla sua fase media, è invece più affine alle lingue germaniche settentrionali (scandinave) che non a quelle continentali. Ogni Paese o territorio in cui l'inglese è parlato come lingua madre viene detto anglofono. È la prima lingua più parlata al mondo per numero di parlanti totali (nativi e stranieri) ed è la terza per numero di parlanti madrelingua (L1) totali (la prima è il cinese).
La lingua longobarda o longobardo era l'idioma germanico usato dai Longobardi, popolo che invase la penisola italiana nel 568. L'uso di tal lingua declinò rapidamente a partire dal VII secolo poiché gli invasori adottarono in effetti rapidamente i volgari neolatini parlati dalle popolazioni locali. A comprova di ciò l'Editto di Rotari del 643 - che pure era promulgato per i soli Longobardi secondo il principio della personalità della legge - fu composto già in latino, anche se esso contiene numerose parole longobarde, in forma latinizzata o meno. Questi termini si riferivano in genere a istituti giuridici tipici del diritto longobardo, per i quali non esisteva, dunque, un corrispondente vocabolo latino. Le ultime attestazioni dell'uso della lingua longobarda non giungono oltre l'anno 1000; secondo lo storico belga François-Louis Ganshof (1895–1980), la lingua longobarda si estinse tra l'VIII e il IX secolo.
Record aggiornato il: 2025-11-12T01:05:47.716Z