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Autore principale: PretiniGiancarlo
Serie: I grandi libri ; 1
Serie: Le radici italiane del circo
Serie: Storia dello spettacolo popolare viaggiante ; 1
Fa parte di: Storia dello spettacolo popolare
Fa parte di: Storia dello spettacolo popolare / Giancarlo Pretini
Serie: I grandi libri
Serie: I grandi libri ; 1
Serie: La storia dello spettacolo viaggiante
Fa parte di: Storia dello spettacolo popolare
Serie: I grandi libri ; 1
Fa parte di: Storia dello spettacolo popolare viaggiante / Giancarlo Pretini
Serie: I grandi libri ; 1
Fa parte di: Storia dello spettacolo popolare
Fa parte di: Storia dello spettacolo popolare / Giancarlo Pretini
Serie: I Grandi Libri ; 1
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2024-05-27T03:11:27.600Z