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Titolo uniforme: Homo consumens
Autore principale: Bauman, Zygmunt
Per consumo si intende l'uso di beni e servizi da parte di individui, di imprese o della pubblica amministrazione (consumatore) che ne implichi il possesso o la distruzione materiale o la distruzione figurata (nel caso dei servizi). In economia il consumo o domanda rappresenta una variabile macroeconomica di grande importanza in quanto correlata alle altre grandezze macroeconomiche e in grado di determinare, come una delle cause prime dal basso, le tendenze di crescita, stagnazione o recessione all'interno del sistema economico. Consumo e produzione tendono all'equilibrio in risposta all'equilibrio tra domanda e offerta. In particolare sempre a livello macroeconomico si può distinguere tra consumi interni allo nazione e consumi esterni ovvero la quota parte di produzione destinata all'export.
Il pauperismo fu un movimento spirituale medioevale, caratteristico degli ordini mendicanti e di altri predicatori cristiani che ne esaltavano il messaggio religioso e sociale. Ancora oggi la povertà è la promessa e l'impegno di uno stile di vita sancito con l'emissione di un voto che implichi la rinuncia ad ogni proprietà non solo per i religiosi ma anche per la comunità che trarrà il proprio mantenimento unicamente dal lavoro e dall'aiuto della divina Provvidenza. Nel Medioevo si evidenziava la figura del questuante, un frate addetto a girare per città e campagne per sollecitare il versamento della questua, ossia di una donazione volontaria atta al sostentamento del convento. L'obbligo alla povertà e la pratica della raccolta delle elemosine (ormai quasi totalmente abbandonata) vennero progressivamente limitate o vietate come unica fonte di reddito da Papa Sisto IV (1475) e dal successivo Concilio di Trento che permise agli ordini mendicanti di possedere, collettivamente, delle rendite.
Record aggiornato il: 2025-11-09T02:46:00.955Z