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Autore principale: Disertori, Benvenuto
Serie: Novissima enciclopedia monografica illustrata ; 23
Serie: Novissima enciclopedia monografica illustrata
La tragica storia del Dottor Faust (The Tragical History of Life and Death of Doctor Faustus) è un'opera teatrale scritta da Christopher Marlowe, secondo alcuni critici prima del 1590.Il dramma narra la storia di Faustus, uno studioso così avido di conoscenza da non accontentarsi del sapere accademico, della medicina e della teologia, avventuratosi nel campo della magia nera. Siccome la ricerca autonoma e libera della verità (la filosofia o la scienza) era stata da sempre in contraddizione con la teologia dogmatica, dopo aver compiuto un'invocazione nel suo studio, gli appare il diavolo Mefistofele con il quale stipula un patto: Faustus avrà la conoscenza ed i servizi del servo di Lucifero per ventiquattro anni, dopo i quali Lucifero avrà la sua anima. Egli riesce solo a compiere piccoli atti di bassa levatura. Dapprima fa apparire a sé i sette vizi capitali, poi si prende gioco della corte di Roma. Durante tutta l'opera, Faustus viene continuamente consigliato da due angeli, uno buono e uno malvagio, simboleggianti i due lati della natura umana. E sebbene l'angelo buono riesca più volte ad insinuare in Faustus il dubbio sulla sua scelta per salvargli l'anima, le minacce di Mefistofele e le apparizioni di Lucifero lo fanno presto desistere dal proposito di rompere il patto, fino alla morte, quando la sua anima viene dannata. La prima pubblicazione dell'opera risale al 1604, undici anni dopo la morte di Marlowe e più di dodici anni dalla prima rappresentazione teatrale. Prendendo spunto dal mito del saltellante D.C. Dottor Faust, l'opera ha influenzato alcuni dei maggiori drammaturghi del tempo come Ben Jonson e William Shakespeare e nei secoli successivi molte altre opere tra cui il Faust di Wolfgang von Goethe.
Con la denominazione di Castelli Romani si indica un insieme di paesi o cittadine dei Colli Albani posti a breve distanza da Roma, in parte del territorio del Latium Vetus. Come ha ricostruito lo storico Giuseppe Tomassetti (1848-1911), la denominazione risale al XIV secolo quando molti abitanti di Roma, per sfuggire alle difficoltà economiche e politiche derivanti dalla Cattività avignonese, si rifugiarono nei castelli delle famiglie feudali romane dei Savelli (Albano e Castel Savello, Ariccia, Castel Gandolfo, Rocca Priora), degli Annibaldi (Molara, Monte Compatri, Rocca di Papa), degli Orsini (Marino) e dei Colonna (Monte Porzio Catone, Nemi, Colonna, Genzano e Civita Lavinia).
Il lago Albano (in Latino: Lacus Albanus), noto anche con i nomi impropri di lago di Castel Gandolfo o lago di Albano, è un lago vulcanico situato in provincia di Roma nell'area dei Castelli Romani, sui Colli Albani. Di forma quasi circolare, sulle sue coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani, come il Villaggio delle Macine, l'emissario artificiale ed i ninfei dorico e del Bergantino, quest'ultimo parte integrante del complesso della villa albana di Domiziano. Presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960.
Barbara Jatta (Roma, 6 ottobre 1962) è una storica dell'arte e museologa italiana.
Herman Melville (New York, 1º agosto 1819 – New York, 28 settembre 1891) è stato uno scrittore, poeta e critico letterario statunitense, autore nel 1851 del romanzo Moby Dick, considerato uno dei capolavori della letteratura americana.
Le incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore o una punta metallica (tipo pugnale, di bronzo o di ferro), o per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. Le figure formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici. Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'Homo sapiens, fino in epoca recente. In tutto il mondo solitamente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi. Rappresentano sia realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, sia figure simboliche e fantastiche. L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano. Per l'osservazione il momento migliore è l'alba o il tramonto, a causa delle ombre marcate create dai raggi solari radenti, che le rendono più facilmente visibili.
Record aggiornato il: 2023-10-10T01:12:49.993Z